Qualcosa è cambiato

Massimiliano Boschi
Scripta Manent
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3 min readJul 16, 2020

Simonetta Nardin è tornata a Bolzano dopo trent’anni passati in giro per il mondo. Sorprese piacevoli e problematiche di un’offerta culturale fin troppo ricca.

Come già fatto nel 2019, anche quest’anno Scripta Manent ha deciso di interrogare il pubblico della cultura italiana per ascoltare critiche, proposte e suggerimenti. Il primo “spettatore” che abbiamo incontrato per l’edizione 2020 è un po’ particolare. Si chiama Simonetta Nardin ed è tornata a Bolzano dopo averla abbandonata circa trent’anni fa.
Inizialmente ha lasciato l’Alto Adige per gli studi universitari a Milano, poi ha fatto un passaggio in Africa dove ha lavorato per l’Unicef e poi si è trasferita negli Stati Uniti dove ha messo su famiglia ed è diventata la responsabile dell’ufficio stampa del Fondo Monetario Internazionale. Da due anni è tornata a Bolzano. Ovviamente il suo è un parere particolare, visto il curriculum, ma proprio per questo ancor più stimolante. La chiacchierata, però, l’abbiamo fatta partire dall’attualità e dalle sue frequentazioni culturali (Covid permettendo…. ): “Vado spesso e volentieri a teatro — premette -. Ho qualche problema in più con il cinema perché non amo il doppiaggio dei film e scelgo quasi esclusivamente film in lingua originale. Fortunatamente il FilmClub dedica un giorno alla settimana a questo tipo di proiezioni, il Cineplexx uno al mese. Meglio di niente, ma se si perde quello…”.

C’è un luogo che ti ha colpito in maniera particolare?
“Ho scoperto il teatro Cristallo. L’offerta è molto ricca e non si limita agli spettacoli teatrali. Concerti, incontri, presentazioni, rassegne… Devo dire che è stata davvero una piacevole sorpresa e apprezzo anche il tipo di pubblico che riesce ad attirare”.

Altre frequentazioni? Festival, incontri, concerti?
“Sono un’abbonata dello Stabile. Dell’ultima stagione ho apprezzato molto Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato) con Silvio Orlando, mentre non mi ha entusiasmato Elvira con Toni Servillo. Seguo quando riesco Bolzano Danza e sono un’appassionata delle presentazioni di libri. Ma devo ammettere che il mio cruccio è un altro. Mi piacerebbe poter sfruttare maggiormente l’offerta teatrale in lingua tedesca. Da questo punto di vista, Bolzano è una città unica, permette di assistere a spettacoli di grande qualità del teatro italiano e di quello tedesco, ma purtroppo credo che i gruppi linguistici siano ancora troppo poco attratti dall’offerta nell’altra lingua — per pigrizia o per mancanza di ‘marketing, o entrambe le cose. L’anno prossimo ci proverò con maggiore impegno”.

Come valuti l’offerta culturale più in generale?

“Devo dire che l’offerta è davvero ampia ed economica e questo potrebbe diventare un problema perché alla fine gli operatori non riescono a giudicare cosa veramente viene valorizzato dal pubblico. Gli eventi culturali non devono essere dati per scontati. La questione del prezzo del biglietto è molto delicata e forse io sono troppo influenzata dall’esperienza statunitense. Lì, per esempio, per assistere alle presentazioni di libri si paga un biglietto. Ma credo che un evento culturale vada adeguatamente riconosciuto anche dal punto di vista economico”

Hai notato cambiamenti notevoli rispetto a quando te ne sei andata da Bolzano ormai trent’anni fa?

“Posso dire di aver notato che l’aria è cambiata e l’offerta è più ampia. Ma sono passati trent’anni da quando ho lasciato Bolzano per andare all’Università a Milano, poi sono tornata per un solo anno quando avevo i figli piccoli E’ molto poco tempo per vita sociale e culturale. Non ho grandi strumenti per valutare il cambiamento al giorno d’oggi, posso ribadire che l’offerta è ampia, per una città così piccola. A volte Mi dispiace non poter assistere a spettacoli a Merano o a Trento perché il servizio notturno dei mezzi pubblici è piuttosto scarso. Ma vale anche per Bolzano città. Credo che da questo punto di vista si potrebbe fare molto di più per trovare soluzioni non troppo dispendiose”.

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Massimiliano Boschi
Scripta Manent

Collaboro con “Alto Adige Innovazione” e “FF- Das Südtiroler Wochenmagazin”. In passato con “Diario della settimana”, “Micromega” e “Il Venerdì di Repubblica”.