Quando il teatro è partecipazione

Massimiliano Boschi
Scripta Manent
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3 min readMar 11, 2019

Intervista a Gaia Carroli, direttrice del Teatro Cristallo di Bolzano.

Il Teatro Cristallo non è un teatro come gli altri. Non lo è perchè è anche un luogo di ritrovo di una vasta fetta di Bolzano grazie al suo bar e al centro giovanile “Corto Circuito” che ha la propria sede a pochi metri. Ma, non lo è, soprattutto, perchè è un teatro ricostruito grazie al “suo” pubblico che ha partecipato attivamente alla sua ricostruzione. Un luogo vivo e attivo grazie alla volontà e alla partecipazione popolare. A dire il vero, però, parlare di pubblico è riduttivo, i motivi ce li ha spiegati la direttrice Gaia Carroli.
“Si, parlerei di pubblici, al plurale, i motivi sono diversi. Per sua stessa natura, il Cristallo è la casa di vari enti organizzatori che propongono rassegne diverse tra loro e di conseguenza il pubblico è molto diversificato. Noi siamo orgogliosi soprattutto di uno, quello giovanissimo. Lo coltiviamo con la rassegna teatro bimbi ideata da teatroBlu per i più giovani e le loro famiglia e con una nutrita proposta di corsi. Inoltre, abbiamo proposto una campagna di tesseramento gratuita fino ai dodici anni allo scopo di ottenere un doppio risultato: incentivare la partecipazione dei più giovani e mappare un pubblico che è difficilmente classificabile. In sintesi, puntiamo in maniera decisa sul pubblico dai tre ai dodici anni. Anche perché ci assicura la sopravvivenza per il futuro…”

E gli spettatori più “grandi”?
“Dall’anno passato abbiamo preso in gestione il centro giovani Corto circuito in cui proponiamo progetti specifici per gli adolescenti e collaboriamo in maniera molto costruttiva con il liceo Torricelli grazie all’alternanza scuola lavoro. Ma abbiamo raggiunto il pubblico adolescente anche grazie alla proposta musicale della stagione curata dell’associazione L’Obiettivo che propone concerti di cantanti molto apprezzati dai più giovani. Grazie ai rapper, per esempio, siamo riusciti ad attirare una fascia di spettatori dai 15 ai 20 anni che fino a poco tempo fa raggiungevamo con difficoltà”.

Per tutti gli altri c’è la proposta teatrale classica?
“Anche per loro proponiamo spettacoli diversificati. Il pubblico di In Scena, rassegna curata insieme al Teatro Stabile, è molto diverso da quello della rassegna della Uilt con i suoi spettacoli della domenica pomeriggio. Questi ultimi sono molto frequentati da un pubblico fedelissimo ma più anziano, soprattutto over 65, mentre In Scena attira maggiormente spettatori tra i 30 e i 60 anni”.

Il Cristallo è famoso anche per la sua capacità di “ascolto” e per i feedback che ottiene anche senza sforzo.
“Sì, è vero. Il giovedì, nel giorno di mercato, nei nostri uffici assistiamo a un continuo via vai di persone che vengono a esprimere la loro opinione sui nostri spettacoli o sugli incontri dei nostri percorsi. Ovviamente questo ci aiuta molto nel nostro lavoro”.

Da anni qualcuno sostiene che certo teatro sia troppo lontano dai gusti del pubblico. Il Cristallo non rischia, al contrario, di essere troppo vicino?
“Se mi si chiede se i commenti degli spettatori ci spingono ad abbassare la qualità dell’offerta la risposta è no. Essenzialmente per un paio di motivi. Il primo riguarda le modalità attraverso cui vengono selezionati spettacoli e incontri. Esiste un tavolo di lavoro appositamente creato che valuta le proposte e discute delle tematiche da inserire in stagione. Inoltre, il pubblico apprezza le cose fatte bene. E’ vero, ci sono autori che riempiono le sale criticando tutto e tutti e seminando danni per qualche applauso in più, ma noi preferiamo attività di approfondimento di temi importanti che credo aiutino le persone ad acquisire una maggiore conoscenza di diversi temi e ad avere un atteggiamento positivo verso il futuro. Tornando ai feedback, credo siano importanti perché ci aiutano a trovare il difficile equilibrio tra complessità e comprensione, tra questioni anche dolorose e speranza per il futuro. I fatti sembrano contare meno delle narrazioni false o faziose ma continuiamo ad attenerci ai primi”.

Vivisezionata la qualità del pubblico non resta che passare alla quantità.
“I numeri? Eccoli: nel 2018 al Cristallo sono stati organizzati 162 eventi (quasi uno ogni due giorni ndr) a cui hanno assistito 39.006 spettatori”.

Numeri importanti per una città che ha un’offerta teatrale molto vasta…
“Sì, la proposta teatrale a Bolzano è molto ricca e a volte si rischiano gli intasamenti. Con lo Stabile ci confrontiamo preventivamente per evitare le sovrapposizioni e fortunatamente riusciamo quasi sempre nell’intento”.

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Massimiliano Boschi
Scripta Manent

Collaboro con “Alto Adige Innovazione” e “FF- Das Südtiroler Wochenmagazin”. In passato con “Diario della settimana”, “Micromega” e “Il Venerdì di Repubblica”.