“Qui il pubblico è imprevedibile”

Massimiliano Boschi
Scripta Manent
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3 min readApr 23, 2019

I pregi e i difetti dell’offerta culturale altoatesina secondo Paolo Mazzucato.

Paolo Mazzucato, non solo in quanto conduttore di Zeppelin per Radio Rai, è molto probabilmente la persona che conosce meglio l’offerta culturale in Alto Adige. La racconta da anni sotto ogni aspetto e in ogni forma. Chi meglio di lui può quindi spiegarci i misteri del pubblico “culturale” altoatesino? “Nessun mistero, è imprevedibile. Ho visto platee deserte per personalità di grosso rilievo e sale sorprendentemente piene per personaggi meno noti che discutevano di argomenti complicati. Al di là di questo, credo che il pubblico, a Bolzano come altrove, si fidelizzi ad alcuni tipi di offerta ancor prima che ai luoghi. L’esempio classico è Transart, che offre concerti musicali e performance d’arte contemporanea di genere diversissimo in luoghi inattesi ma il pubblico, ormai affezionato a questo genere di proposta, non manca mai. Evidentemente una forte identità funziona. Su un piano diverso, credo che il Teatro Stabile o L’Orchestra Haydn sia sulla stessa linea, il pubblico si fida al di là dei nomi e del tipo di spettacolo proposto”.

Una questione di fiducia?
“Credo che quando si mostrano idee chiare il pubblico risponda. Certo, non è un lavoro semplice, si costruisce nel tempo ma credo che a determinare il successo non sia il luogo che ospita gli incontri o gli spettacoli, ma la riconoscibilità dell’offerta che, in certi casi, riesce anche a superare le barriere linguistiche. Penso, per esempio a Bolzano Danza che ha un pubblico trasversale e si presenta anche in luoghi inusuali”.

Marcello Fera invita a osare di più….
“Credo che in Alto Adige si possa osare, chi vuole farlo può farlo e credo che non siano poche le eccellenze locali in grado di attirare pubblico al di fuori delle provincia e della regione. Oltre ai già citati Bolzano Danza e Transart aggiungo lo storico e vivissimo Concorso Busoni e il successo nazionale delle produzioni del Teatro Stabile”.

Manca il coraggio? La pancia è troppo “piena”?
“Se qualcuno vuole proporre cose nuove mi sembra che possa farlo. Il pubblico poi decide liberamente dove recarsi e quali luoghi frequentare, ma nessuno vieta di fare o proporre progetti innovativi. L’arte spesso anticipa le tendenze e le sensibilità: quando e se si presenterà un’ urgenza diversa, qualche artista o organizzatore la riconoscerà, se ne farà carico e probabilmente nasceranno nuove proposte e nuovi progetti culturali. Altrimenti significa che va bene così’.

Forse l’offerta è un po’ troppo pretenziosa….
“Ecco, questo va considerato con attenzione. Il pubblico è quello, i numeri sono quelli, in Alto Adige tutti i settori culturali, teatro, musica, danza, arte etc sono coperti. Cambiare una realtà così strutturata non è facile, viviamo in una provincia di 500.000 abitanti che non sempre può permettersi di rispondere alla vastità dell’offerta, le risorse economiche non sono illimitate”.

Un vero dibattito culturale potrebbe aiutare?
Non so se davvero manchi il dibattito culturale pubblico: direi piuttosto che è proprio la dimensione pubblica in generale ad essersi un po’ ritirata. E’ come se questa idea franca e leale di confronto/dibattito culturale pubblico si fosse, come dire, ritratta, quasi per pudore, se posso usare un’espressione un po’ inconsueta, di fronte alla logica dei like: tutto entra volenti o nolenti nel tritacarne del mi piace o non mi piace, sul quale nutro fortissimi dubbi. E il dibattito pubblico culturale fatica così a trovare il suo habitat. Forse è proprio accaduto questo. Semmai ci si dovrebbe chiedere come riconquistare alla dimensione aperta e non settaria del dibattito una sorta di spazio de-likezzato. Noi ci proviamo. Personalmente credo che osservare quanto avviene nel mondo culturale richieda uno sguardo complice senza essere connivente: complice perché curioso di capire la proposta, non connivente perché non è tenuto ad accettare acriticamente tutto”.

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Massimiliano Boschi
Scripta Manent

Collaboro con “Alto Adige Innovazione” e “FF- Das Südtiroler Wochenmagazin”. In passato con “Diario della settimana”, “Micromega” e “Il Venerdì di Repubblica”.