La città fantasma
Leri Cavour e la tenuta di Camillo Benso
Quando immaginavo una città fantasma, nel mio cervello si materializzavano immagini di questo tipo. Erba alta, muri scalcinati, tanfi e soprattutto il forte odore che caratterizza la polvere e i depositi di detriti sulla pavimentazione.
A Leri Cavour ti imbatti in distinti edifici che di sfarzoso non hanno nulla (strano pensare ad una tenuta di Camillo Benso!), fino a quando non apri il portone il legno di una costruzione che evidentemente ha subìto qualche ritocco. Ora sì che si nota la differenza: volte affrescate minuziosamente e finte sculture ricreate come illusione ottica sui muri.
Quando ti addentri in questo locale, sorgono i primi dispiaceri:
“Cotanta storia abbandonata a sé stessa.
Un patrimonio italiano lasciato in mano ai vandali.”
Che rammarico.
In questa serie di foto, un particolare scatto rappresenta al meglio questa storia.
È la fotografia “bandiera” di questo nostro racconto.
L‘immagine in questione è stata scattata nella sala principale (la stanza conservata meglio) dove, da una libreria dismessa, pende una scarna bandiera italiana.
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© Ivan D’Urso
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