Metabolizzare la fotografia

Sono tornato da Roma esattamente un anno fa.
Non ho mai pubblicato gli scatti di quei giorni.

Ivan D'Urso
Scrivere con la luce

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“Ciao a tutti!” Click e lettore SD card.

Il tempo che passa prima che io controlli gli scatti fatti in un viaggio, si può contare nelle falcate che compio per passare dalla porta d’ingresso alla mia scrivania. Al ritorno da Roma è successa la stessa cosa, con una piccola differenza: non ho ancora pubblicato un singolo scatto (o per lo meno, fino ad oggi!). Ogni fotografia era un “No, avanti il prossimo!”.

Pensi:
“C***o, sono stato a Roma
per la prima volta nella mia vita,
avrò alcune chicche da tirar fuori…”
.
E invece no.

Effettivamente non ci vedevo nulla di quello che avevo osservato di persona nei giorni trascorsi nella città eterna. Non avevo alcun ritorno emozionale nel riguardare quell’ammasso di pixel. Quindi ho abbandonato la cartella “Roma (05/2014)” in qualche angolo del mio hard disk.

Fino a quando non mi capita sotto mano una piccola anteprima (tipica dei Mac) di quegli scatti realizzati nel famoso maggio 2014, e lì mi si accende una lampadina. Penso: “Sì, è arrivato il momento!”

Esattamente un anno dopo (5 maggio 2015) mi ritrovo a visionare tutte le fotografie che memorizzai su quella benedetta scheda SD, provando una forte emozione e rievocando quelle sensazioni che provai quei giorni, in solitaria, per le strade della capitale.

Questa è una selezione degli scatti. La collezione intera uscirà periodicamente sui miei profili Facebook, Twitter e Google+.
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Che cosa è successo
in questo anno?

Non so dire di preciso come mai è dovuto passare un anno prima di avere un riscontro positivo da quelle foto. Sicuramente in questo lungo periodo ho metabolizzato gli scatti, le inquadrature, i paesaggi, i volti.
Penso sia stato troppo pretendere che, quelle immagini prodotte da un occhio meccanico, potessero subito eguagliare le suggestioni provate fino al giorno prima. Quella città ha molto da dare, appaga gli occhi e regala paesaggi difficili da ritrovare altrove nel mondo.

Questa è una selezione degli scatti. La collezione intera uscirà periodicamente sui miei profili Facebook, Twitter e Google+.
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La bravura di un fotografo sta anche in questo: riproporre tutto e subito, così come è stato registrato dal tuo cervello e dal tuo cuore nel momento in cui ha “suonato” l’otturatore.

Forse io ho sbagliato.
Ma chi non si emoziona davanti ad una bella donna?!

© Ivan D’Urso
Tutti i diritti sono riservati.

È severamente proibito copiare, pubblicare e/o utilizzare in alcun modo tutti i contenuti di questa pubblicazione senza l’espressa e formale autorizzazione di Ivan D’Urso.

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