Bezel & Notch: il perfezionismo ai tempi dell’iPhone

Stefano Pace
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2 min readSep 16, 2017

Fra le parole più interessanti per inquadrare la discussione sull’iPhone X, possiamo citare bezel e notch. Perfezionisti all’ascolto: queste parole strideranno sulla social-lavagna dandovi i brividi e vi rovineranno il quarto d’ora.

Bezel

Bezel per i dizionari è smussatura, spigolo. Ogni lancio di Apple è un esercizio per perfezionisti. Nei forum di appassionati di Apple si possono leggere lodi e critiche, come sempre al lancio di un nuovo prodotto della Apple. Si può anche leggere di persone che vedono e persino sentono a distanza spigoli fra il glass anteriore e quello posteriore dell’iPhone X. Magari è vero oppure è in pratica uno strato continuo, non so, ma ciò che rileva è quante diottrie si siano perse nel valutare a tele-distanza se lo spessore dell’iPhone X è tale da generare un micro-gradino, un angolo spigoloso, un mini-disagio tattile. Polpastrelli virtuali che ci raccontano l’attenzione del consumatore, la sua perizia. Ci raccontano anche come la comunicazione di prodotto esprima una sensazione di tangibilità e tattilità prima ancora che l’oggetto prenda forma sulle nostre mani.

Notch

Sempre per i dizionari, notch è tacca, intaglio. La vedete lì sulla parte superiore dell’iPhone X. Per i puristi, è un affronto a una lucida e intoccata superficie edge-to-edge, un graffio scuro che sta già dando adito a soluzioni software per guardare film senza l’orrendo invasore millimetrico, giochi che non siano disturbati dall’oscura fettuccia. Un utente scrive: “the notch isn’t beautiful. it’s irritating”. Si avverte qui una Gestalt di consumo per la quale ciò che per centimetri e centimetri è superficie levigata deve concludersi con qualche ulteriore millimetro di superficie altrettanto levigata.

Nel momento in cui un prodotto viene presentato come praticamente perfetto, i consumatori accettano la sfida e si scatenano a cercare la tacca sotto l’imperfezione, l’incrinatura che graffia il cielo blu del consumo ideale. La rincorsa fra marketing, tecnologia e consumo è un processo che non ha fine e che rende ogni lancio un’esperienza da osservare.

Se vogliamo parlare di perfezione/ismo, a questo punto anche l’orecchio vuole la sua parte. C’è da dire che nelle sue pubblicità, Apple mostra sempre un buon orecchio. Anche questo è design. Music design. Per il lancio di iPhone X, la musica sembra quella giusta. Non perfetta, ma enjoy Sofi Tukker, “Best Friend”.

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Stefano Pace
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