Ciao rdio, stavamo bene insieme…

Marco Castellani
Segnale Rumore
Published in
2 min readDec 16, 2015

Ve lo devo dire. La mia storia con rdio è agli sgoccioli (e non solo la mia, temo). Tengo a dire che non sono io a lasciarla, ma è lei che mi molla. A volte accade, e non è il caso di indulgere in troppi rimpianti: si sa bene come vanno le cose sul web. E’ un posto intrigante ma è anche una giungla, dove spesso non vince affatto il più bravo o il più bello ma il più abile a fiutare gli orientamenti di mercato e a stabilire uno standard.

Ricorderò con piacere la somma eleganza dell’interfaccia di rdio nonché la sua bella caratteristica di mostrare i feedback degli utenti vicino ad ogni album musicale. Ti sentivi veramente parte di una comunità, quando ascoltavi un album. Era carino impicciarsi dei giudizi delle altre persone, mentre fluivano le note attraverso i tuoi altoparlanti (o la cuffia).

Era, però. Anche se per me poteva tranquillamente continuare.

Nel pensarci, mi viene incontro un verso di una bella canzone di Ivano Fossati,

ll bene che ci siamo voluti noi due
è un taxi e si ferma qui
io stavo bene nelle tue mani
non avrei chiesto mai niente di più…

E così è andata, ormai. Sì, credo proprio sia un addio. E non mi ha lasciato nemmeno un bigliettino. Anzi no, qualcosa mi ha lasciato: un riassunto — succinto ma indicativo — della nostra storia insieme (durata appena 617 ore, a quanto lei stessa mi riporta, con quel suo piglio squisitamente analitico). Eccolo.

ciao_rdio

Non ero il solo a trafficare con rdio, questo lo sapevo già. Ma eravamo comunque in pochi. Evidentemente, troppo pochi, per i suoi gusti. La storia, vista dal suo punto di vista, è anch’essa distribuita su una schermata, che salvo qui e riproduco a futura memoria (anzi perdonate se alquanto ecocentricamente ho inserito prima quella che riguarda solo me e lei). Il web infatti (come dimostrano anche accadimenti di questa natura) è il luogo della impermanenza suprema, e c’è forse un bisogno di fissare, di ricordare. Di fare memoria, per ritrovare anche segni di cammino e di evoluzione anche nella inevitabile transitorietà e contingenza delle “cose informatiche”.

Schermata 2015-12-16 alle 09.30.27

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