La pubblicità imbruttita

Marco Mezzavilla
Segnale Rumore
2 min readJul 17, 2016

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Non ricordo come fossero gli annunci pubblicitari di 10 o 15 anni fa. Probabilmente Flash aveva soppiantato le GIF e stavano iniziando a prendere piede le prime pubblicità sonore, cioè la cosa più fastidiosa dopo gli applausi sui voli Ryanair.

Tralasciando le pratiche scorrette come la pioggia di pop-up o i banner psichedelici che spesso compaiono a tradimento, trovo discutibile che alcuni annunci facciano capolino su quotidiani e siti “eminenti” che sono sfogliati giornalmente da migliaia di persone.

Di recente Apple si è mossa per l’eliminazione della pubblicità “standard” sui dispositivi basati su iOS ed esistono eccezioni molto valide al fenomeno “pubblicità spazzatura” (vedi The Deck). Guardando ai migliori in questo caso purtroppo si impara ben poco, perché hanno sviluppato un network chiuso e difficilmente replicabile.

Sento già il coro di vocine: “Si, ma puoi sempre usare un ad-blocker!”.

Ok, ma non è questo il punto. Le inserzioni sono ancora uno strumento essenziale per il sostentamento di molti siti e non dovrebbero avere necessariamente un effetto urticante. Gli ad-blocker sono una pezza, almeno fino a quando non si troverà un’alternativa valida alla pubblicità (ammesso che esista).

Mi sembra che ci sia un aumento della classica sottoscrizione per arginare il fenomeno. Paghi per il lusso di non rovinare la tua esperienza di lettura — o visione — con la pubblicità. Il discorso fila, ma perché il passaggio dev’essere basato sulla frustrazione?

Perché è necessario ritrovare ovunque quegli aggregatori di stronzate che vivono sui click dei gonzi per alimentare il loro fiorente business basato sul nulla? Una pubblicità controllata e in linea con le proprie scelte editoriali non dovrebbe essere un motivo d’orgoglio per chi la ospita, oltre che un segno di rispetto per chi ci naviga? Questa saturazione non è uno dei motivi per cui gli ad-blocker sono sempre più utilizzati a livello globale?

Se avete dati o idee a riguardo intervenite, perché sicuramente ho tralasciato qualcosa di fondamentale.

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Marco Mezzavilla
Segnale Rumore

Founder of Iperstudio. Ex designer @ Moku. Alumnus IUAV. Proudly Work in Progress. https://marcomezzavilla.com