Waze, o sull’esser più delle macchine…

Marco Castellani
Segnale Rumore
Published in
1 min readJun 15, 2016

Ecco, a margine del mio articolino — quello con la lista di motivi per cui preferisco utilizzare Waze, in luogo di altri software di navigazione stradale — registro con piacere questo cinghettìo di waze italia, che rilancia il mio post sul suo account Twitter.

Sarà banale dirlo, ma anche piccole cose come questa contribuiscono — a mio modestissimo avviso — nel far crescere un senso di comunità che poi è quel valore aggiunto (dal sapore particolarmente dolce) che può fare la differenza, nel mondo un po’ freddo e asettico del software.

Quello che cerchiamo, qui e altrove, è sempre e comunque una cosa: la traccia vivida e persistente della nostra umanità, che poi è l’unica cosa che ci interessa davvero.

Una umanità che si traduce e si esprime anche in giocosità, che anzi ne fa strumento privilegiato per rimarcare la propria intrinseca irriducibilità ad un mondo di macchine ed automi.

“Oh, se solo avessi avuto Waze, avrei scansato quella coda pazzesca sulla tangenziale!”

Perché usiamo le macchine, ma non siamo macchine. Siamo molto di più.

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