Habemus Governo
Ed era anche ora
Il caos, come dice il Joker, è equo. Gli ultimi 88 giorni, infatti, sono stati un minestrone di dichiarazioni spesso in contraddizione fra loro, urla, proposte attuabili e non, parate di chiappe e tanta, ma proprio tanta, involuzione umana. E tutto ciò non ha risparmiato nessuno.
Un cruccio per tanti, un divertimento per me.
Finalmente, reduci da una settimana che ha mostrato il peggio di noi, l’Italia ha un governo.
Non voglio certo entrare nel merito delle cariche e competenze dei ministri nominati, non è mio compito e contrariamente a molti non mi ritengo un “tuttologo del webbe”.
L’unica considerazione che mi preme fare riguarda Salvini e Di Maio: il primo in veste di ministro degli Interni, il secondo a capo del ministero del Lavoro.
Spero solo che gli slogan che abbiamo dovuto sorbirci in questi anni siano stati solo un mezzo per arrivare fin lì. Una brutta pagina che verrà cancellata da un moto di impegno e serietà con i quali si dimostreranno le capacità di concretizzare quanto promesso in campagna elettorale, o al limite quanto sottoscritto dal contratto di governo. E se questi temi dovessero rivelarsi una cattiva idea, avere il buon gusto di riconsiderare e remare nella giusta direzione.
Tutto ciò non lo dico da simpatizzante dello schieramento politico, anzi sono quanto di più lontano, ma perché credo che l’Italia possa ancora guarire con due semplici concetti: attinenza al proprio ruolo e concretezza.
In caso contrario, sarà il disastro.
Detto ciò, un dubbio permane: MA KONTE KILL A VOTATO?!?!?!?
E.
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