I rischi dell’esclusività nell’autoeditoria

Teniamoci sempre pronti al cambiamento

Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab

--

Quando nell’ambito dell’autoeditoria si parla di esclusività, la prima cosa che viene in mente è l’adesione al programma Select di Amazon KDP. Questo programma, infatti, richiede che l’ebook col quale un autoeditore decide di aderire sia disponibile esclusivamente tramite la piattaforma di pubblicazione di KDP. Ciò implica che possa essere venduto solo su Amazon, ma anche che l’autore non sia libero di offrire gratuitamente il proprio ebook altrove, neppure sul proprio sito. Tra i vantaggi c’è l’inserimento dell’ebook in Kindle Unlimited, che consente agli abbonati di leggerlo gratis e all’autoeditore di incassare un certa cifra per pagina letta.

Non intendo addentrarmi nei pro e nei contro di Select in questo articolo. La scelta di aderirvi o meno implica che il nostro libro venga esposto a pubblici in gran parte diversi. I lettori di KU raramente comprano altri ebook su Amazon, quindi non aderire significa rinunciare di fatto a loro. D’altra parte, la non adesione apre all’ebook la possibilità di essere letto da utenti di retailer diversi da Amazon.
Per alcuni autoeditori, secondo il genere e il libro pubblicato, gli incassi derivati da KU sono molto consistenti e quindi quella dell’adesione è di certo una scelta sensata. D’altra parte, ci sono autoeditori che hanno delle vendite ragguardevoli sugli altri retailer, quindi per loro non avrebbe senso limitarsi ad Amazon.

Di fatto la solo parziale sovrapposizione dei potenziali lettori tra le due scelte impone all’autoeditore, che decide per l’una o l’altra, strategie di promozione completamente diverse.
Chi ha il proprio libro su KU può anche sperare nella grazia dell’algoritmo di Amazon e teoricamente avere buoni risultati facendo poco o nulla, soprattutto nei primi tre mesi dalla pubblicazione del libro. Inoltre, visto che gli unici lettori che possono accedere al suo libro devono essere utenti di Amazon, per lui ha senso concentrare i propri sforzi promozionali sul retailer (per esempio, usando Amazon Advertising), piuttosto che disperderli e sprecarli all’esterno, dove potrebbero raggiungere un considerevole numero di potenziali lettori che però non sono o non vogliono diventare utenti Amazon.
Chi, invece, opta per la cosiddetta soluzione wide sa che deve impegnarsi nel creare intorno a sé un seguito che prescinde dai retailer, i quali non sono altro che i luoghi dove il suo libro è disponibile per l’acquisto e per questo motivo devono essere in numero maggiore possibile, per venire incontro alle esigenze di qualsiasi lettore.
In questo contesto, il rischio dell’esclusività sta nell’adagiarsi alla benevolenza dell’algoritmo o più in generale alle logiche di funzionamento di Amazon, senza avere a disposizione poi un piano che porti a dei risultati durevoli, che vadano oltre il continuare a pubblicare libri con una frequenza molto stretta (cosa non alla portata di tutti).
La scelta della non esclusività, invece, impone l’esistenza di un piano già dall’inizio, che si basa sul chi (noi) e non sul dove (Amazon) e ci rende più pronti e flessibili, se qualcosa nel mercato dovesse cambiare.

L’esclusività però non riguarda solo Select, così come l’autoeditoria non riguarda unicamente Amazon. Il rischio di affidarsi a un solo strumento interessa tutte le fasi di produzione e promozione dei nostri libri.

I social network, che sono uno degli strumenti principali per promuovere il nostro brand e quindi i nostri libri, non sono esenti da questo rischio. Ci sono tantissimi social network, ma alcuni meglio di altri ci permettono di raggiungere il nostro pubblico target e, siccome il nostro tempo è limitato, siamo portati a concentrarci su un paio di essi al massimo.
Anch’io baso la maggior parte della mia attività su un social network: Facebook, che è senza dubbio il più importante e diffuso a livello mondiale. Possiede strumenti efficaci sia per la promozione organica che quella a pagamento. Ciò non significa che sia una buona idea usare solo Facebook, poiché i social network tendono a passare di moda.

Ricordate MySpace? Esiste ancora, ma non è più lo stesso del passato, tanto che in seguito a un aggiornamento molti degli utenti (me compresa) hanno perso tutto ciò che avevano nei loro account.
E Google Plus? Quello addirittura è stato chiuso!

Per questo motivo, sebbene sia essenziale avere e sfruttare la nostra presenza su Facebook (esattamente come è essenziale che i nostri libri siano in vendita su Amazon), non dobbiamo limitarci a questo social network. Ce ne sono tanti altri là fuori, con funzionalità diverse, ed è nostro dovere conoscerli, magari avere un account in ognuno di essi, testare i loro meccanismi interni di visibilità organica e le loro piattaforme pubblicitarie, tenerli per così dire caldi, poiché potrebbero tornarci utili in futuro e noi dobbiamo essere pronti, quando ciò avverrà.

Le medesimo problematiche riguardano le piattaforme pubblicitarie. Potrebbero smettere di offrire gli stessi risultati del passato o il nostro account potrebbe essere disattivato, in maniera momentanea (succede spesso con Facebook Ads) o definitiva. Se ne abbiamo usata sempre e soltanto una e questa dovesse presentare dei problemi, ci potremmo trovare di colpo senza uno strumento importante per attirare potenziali lettori verso i nostri prodotti editoriali.

Tornando a parlare di Amazon KDP, non è solo l’esclusività che riguarda gli ebook che deve preoccuparci.
Qualche mese fa, durante il periodo peggiore della pandemia in Italia, i libri cartacei in vendita su Amazon hanno smesso di essere disponibili sul retailer per dare la priorità alla consegna di prodotti essenziali. Chi, come me, ha i propri libri cartacei pubblicati tramite KDP si è ritrovato senza poter offrire ai propri potenziali lettori un’intera tipologia di prodotti editoriali, poiché non erano in vendita da nessun’altra parte. Era come se fossero fuori catalogo.

L‘indisponibilità nel mio caso è durata solo pochi giorni, ma per altri colleghi si è protratta per settimane, influenzando negativamente i loro introiti.
Questa cosa mi ha fatto riflettere. I miei libri erano di fatto spariti, perché l’unico retailer che li vendeva, poiché si occupava esso stesso di stamparli, aveva deciso arbitrariamente di interromperne la disponibilità. Mi sono resa conto di quanto abbia sempre dato per scontato il supporto di Amazon nei confronti della mia attività editoriale, sbagliando.
Per fortuna, i libri cartacei non sono il mio prodotto di punta, ma se lo fossero stato? Mi sarei trovata nei guai e mi sarei sentita frustrata, arrabbiata e impotente di fronte a questa situazione.
Per altri autoeditori lo sono e hanno provato sulla loro pelle il rischio di affidarsi esclusivamente a un servizio per rendere disponibili i propri libri.

È vero che per noi in Italia le alternative a KDP Print implicano pubblicare dei libri che, a parità di caratteristiche, andrebbero a costare di più e al contempo ci assicurerebbero una royalty più bassa, per cui la nostra scelta è in parte obbligata, come quella di chi incassa tanto dalle pagine lette su KU e non se la sente di annullare l’adesione a Select. In ogni caso, ciò non significa che non possiamo guardarci intorno, scoprire quali altre opportunità ci possono essere per assicurare che non vi siano interruzioni nella disponibilità del nostri libri in futuro.
Se il mio prodotto di punta fosse il libro cartaceo, di certo pubblicherei un’edizione alternativa tramite un’altra piattaforma. Costerebbe di più e in condizioni normali venderebbe poco o nulla, ma sarebbe comunque lì, nel caso in cui Amazon per qualche motivo smettesse di vendere il mio libro o decidesse di renderlo disponibile con tempi molto lunghi, come sta capitando in quest’ultimo periodo (tutti i libri di KDP al momento in cui scrivo vengono spediti con un ritardo che può arrivare addirittura a sei giorni).

E, diciamocelo, questo rischio si estende anche all’ebook. Può capitare per un problema tecnico o altro errore che la vendita di un ebook venga sospesa per un certo periodo, facendo calare drammaticamente la sua visibilità e il favore dell’algoritmo. Può capitare un problema sul nostro account. KDP può addirittura accusarci di violare i termini del servizio e bannarci dalla piattaforma (quando accade, raramente concede alcun appello). E a essere sotto il mirino riguardo a questi aspetti sono spesso proprio gli autoeditori che hanno scelto l’esclusività per i propri libri, in quanto sono sottoposti a maggiori restrizioni.

Non dico che gli autoeditori che hanno successo aderendo con i propri libri a Select debbano per forza abbandonare l’esclusività di fronte a questi timori. Se funziona, è giusto che continuino per questa strada. Ma è comunque necessario che conoscano le altre opportunità presenti sul mercato e gli strumenti necessari, inclusi quelli promozionali, per sfruttarle al meglio.

Finora ho citato solo KDP come piattaforma di pubblicazione, ma problematiche analoghe possono osservarsi se si opta per l’utilizzo esclusivo di un aggregatore per distribuire i propri libri, sia in edizione ebook che cartacea, a tutti i retailer.
Non sono rari, purtroppo, i casi di aggregatori che hanno problemi tecnici o di altra natura nella distribuzione a determinati retailer, con relativa scomparsa dei libri in questi ultimi. È capitato in tempi relativamente recenti che gli ebook distribuiti da un noto aggregatore italiano fossero spariti da Amazon. Il problema è stato risolto, per fortuna, ma immaginate la frustrazione degli autoeditori coinvolti. Alcuni, dopo questa esperienza, hanno deciso di togliere i propri libri dall’aggregatore e pubblicarli direttamente sulle singole piattaforme dirette o almeno su quelle più importanti.

In conclusione, il mio consiglio è quello di non limitarci a ciò che ci è utile nell’immediato, ma di espandere comunque la nostra conoscenza al maggior numero possibile di opportunità offerte dall’autoeditoria.
Se in futuro le circostanze ci costringeranno a trovare altre strade o se nascerà in noi il desiderio di intraprenderle, anche chi di noi adesso ha scelto di limitarsi a un unico servizio, che si tratti di piattaforme di pubblicazione, di strumenti pubblicitari o di social network, si troverà pronto ad abbandonare quei limiti autoimposti e a diventare veramente indipendente.

I vostri libri sono disponibili solo su Amazon o anche su altri retailer?
Utilizzate solo un social network?
Utilizzate solo una piattaforma pubblicitaria?
Quanto sapete dei servizi di pubblicazione o promozione che non avete mai utilizzato?
Se vi va, raccontatemi la vostra esperienza.

All’interno di “Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore” sono riportate informazioni dettagliate sui servizi di pubblicazione accessibili in Italia, su tutti quei social network che possono in qualche modo essere utili per promuovere i libri e sulle principali piattaforme pubblicitarie utili nell’ambito dell’autoeditoria disponibili sul mercato italiano (Facebook Ads e Amazon Advertising), per fornire agli autoeditori, o futuri tali, una visione completa delle opportunità a loro disposizione.

Volete un elenco dei principali argomenti trattati nel libro e magari leggerne un’anteprima?

Visitate il minisito a esso dedicato: www.anakina.net/selfpublishinglab

Il libro è disponibile sui seguenti retailer.

Amazon: https://amzn.to/2WZsHkc (anche in edizione cartacea)
Kobo: https://bit.ly/SPLABkb
Apple Books: https://bit.ly/SPLABapl
Google Play Libri: https://bit.ly/SPLABgp
Mondadori Store: https://bit.ly/SPLABms
laFeltrinelli: https://bit.ly/SPLABlf
Smashwords: https://bit.ly/SPLabsw
Scribd: https://bit.ly/SPLABSc

L’ebook è inoltre acquistabile in Svizzera tramite l’ereader Tolino.

Il contenuto del libro è aggiornato periodicamente, ma il mercato e gli strumenti disponibili agli autoeditori cambiano di continuo.

Per permettervi di stare al passo, ho creato una newsletter chiamata Self-publishing news.

Questi ultimi mesi sono stati abbastanza tranquilli per via della situazione globale, ma da un momento all’altro potrebbe saltare fuori qualche novità.

Per non perderne alcuna, iscrivetevi alla newsletter, facendo clic qui, inserite il vostro indirizzo email e confermate l’iscrizione nella mail che riceverete. Da quel momento in poi inizierete ad avere mie notizie direttamente nella vostra casella postale, ma state tranquilli: vi scriverò solo se avrò qualcosa di interessante e utile da comunicarvi.

Le informazioni relative all’autoeditoria riportate nella newsletter non sono presenti nel libro (perché più recenti) e non saranno riportate in questo blog.

[Il link ad Amazon contenuto in questa pagina fa parte del programma di affiliazione e mi fa guadagnare una piccola percentuale sull’eventuale acquisto.]

--

--

Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab

Italian science fiction & thriller author, scientific & literary translator, biologist, educator, dreamer. 🇮🇹: www.anakina.net EN: www.anakina.eu I ❤️🎾