Il pixel di Facebook

Campagne pubblicitarie di retargeting per i nostri libri

Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab

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Chi di noi utilizza o ha utilizzato in passato le inserzioni pubblicitarie di Facebook per promuovere i propri libri si è probabilmente imbattuto nel pixel di Facebook o almeno ne ha sentito parlare.
Ma che roba è?

Si tratta di qualche riga di codice che può essere generata all’interno dell’account business di Facebook, precisamente dentro la “Gestione eventi”, e che deve essere inserita nel proprio sito web. Su come creare e installare il pixel si possono trovare tutte le informazioni necessarie su Facebook Business a questo link.
Una volta inserito il pixel su alcune o su tutte le pagine del nostro sito o blog, questo installerà un cookie nei dispositivi degli utenti che visualizzano una pagina che lo contiene e raccoglierà informazioni su di loro, se questi hanno un account su Facebook. Per questo motivo, è essenziale che l’aggiunta del pixel al nostro sito sia correttamente indicata nella nostra privacy e cookie policy, in modo da essere conforme col decreto GDPR (per la generazione delle policy si può usare un servizio come Iubenda).

Ma a cosa serve questo pixel?
Di fatto il pixel permette alla piattaforma pubblicitaria di Facebook di sapere quali utenti del social network hanno visitato specifiche pagine del nostro sito. Questa informazione può tornarci particolarmente utile per creare dei pubblici specifici per un tipo di inserzioni pubblicitarie definite di retargeting.

Cosa vuol dire retargeting?
Significa usare come target un pubblico costituito da persone che si sono già imbattute virtualmente, per esempio, nel nostro libro, quindi, quando si ritroveranno davanti lo stesso libro in un’inserzione pubblicitaria (che appare loro come un post su Facebook), lo riconosceranno come qualcosa di cui hanno già sentito parlare, avranno cioè la percezione che non si tratti di un libro sconosciuto, ma anzi noto (forse addirittura famoso?). Più una persona sente parlare di qualcosa, e ciò vale anche per i libri, più ha la percezione che quella cosa sia nota a tutti e che quindi abbia un maggiore valore.

A questo scopo, potremmo creare un pubblico di persone che hanno visitato la pagina del nostro sito relativa a un nostro libro o a una nostra serie, nell’ambito di un lungo lasso di tempo (fino a 180 giorni, vale a dire sei mesi). Si tratta quindi di utenti che conoscono già il prodotto, anche se in maniera superficiale. Il fatto che abbiano visitato quella pagina può essere dovuto a una precedente azione promozionale da parte nostra.
Possiamo quindi utilizzare questo pubblico come target per una campagna pubblicitaria, che appunto viene definita di retargeting. Trattandosi di un pubblico che già si è imbattuto in qualche modo nel nostro libro, non lo percepirà più come qualcosa di sconosciuto e ciò tenderà ad aumentare la probabilità che faccia clic sull’inserzione e finisca nella pagina del prodotto sul retailer (per esempio, Amazon) e magari lo acquisti.

Si tratta chiaramente di un utilizzo avanzato delle inserzioni pubblicitarie su questa piattaforma, che può entrare in gioco dopo che per mesi abbiamo creato un certo traffico sulle pagine (o su una pagina specifica) del nostro sito. E tale traffico può essere dovuto a un’altra campagna pubblicitaria, ma può essere anche di tipo organico.

Facciamo degli esempi pratici.
Supponiamo che abbiamo un blog abbastanza attivo, in cui pubblichiamo spesso degli articoli che possono interessare i nostri potenziali lettori, quali recensioni di libri dello stesso genere del nostro o approfondimenti su argomenti trattati nel nostro libro. Ciò funziona molto bene con la non-fiction, ma può funzionare anche con la narrativa.
Se per sei mesi pubblichiamo questi articoli con una certa costanza e li diffondiamo su Facebook (sulla nostra pagina, sul nostro profilo o su gruppi attinenti), e magari abbiamo l’accortezza di ottimizzare i testi degli articoli in modo che vengano facilmente indicizzati dai motori di ricerca, che porteranno ulteriore traffico, alla fine, grazie al pixel, Facebook avrà compilato un pubblico costituito da persone iscritte al social network e che almeno una volta hanno visitato il nostro sito. È possibile anche restringere questo pubblico a quello che ha visitato solo una specifica pagina o alcune pagine del sito.

Se il nostro blog è abbastanza attivo e siamo bravi a inviarci del traffico, alla fine ci ritroveremo con un pubblico di almeno qualche migliaio di persone.

Il pubblico così creato può essere utilizzato come target per una campagna, anche a breve termine.

Nel tempo questo pubblico cambierà, poiché il pixel continua sempre ad aggiornare i dati relativi alle visite, quindi potrà essere riutilizzato in futuro per altre campagne.
Se si esclude il caso in cui il blog o sito sia particolarmente trafficato, questo pubblico così creato sarà relativamente piccolo, quindi è più adatto per brevi campagne, in modo da evitare di saturarlo.

Se, per esempio, abbiamo creato questo pubblico raccogliendo i dati delle visite su una o più pagine del nostro sito relative al primo libro di una serie, ciò lo rende particolarmente adatto a specifiche campagne di pochi giorni per pubblicizzare uno sconto a tempo su quello stesso libro oppure per il lancio di un nuovo libro della stessa serie.

Oppure possiamo favorire la crescita di questo pubblico creato dal pixel, inviando del traffico specifico verso la pagina del nostro sito che stiamo monitorando, tramite l’utilizzo di un’altra campagna pubblicitaria.
Supponiamo che la pagina in questione sia dedicata a una serie di libri. Contiene tutte le informazioni sui singoli volumi e i link ai vari retailer. Ora utilizziamo l’URL a questa pagina come obiettivo di una campagna su Facebook che sfrutta come target un pubblico creato usando dati geografici e linguistici (Italia e italiano) e una serie di parole chiave (per esempio, altri autori che scrivono libri nello stesso genere del nostro).
Se abbiamo creato delle inserzioni accattivanti, si creerà un flusso di traffico verso questa pagina dedicata alla serie. Una parte delle persone approdate sulla pagina probabilmente farà clic sul link che porta alla pagina del prodotto su uno dei retailer e magari comprerà uno dei libri. La maggior parte, invece, abbandonerà la pagina, ma la loro visita sarà stata registrata da Facebook tramite il pixel e quegli utenti verranno inseriti nel pubblico del pixel, che crescerà nel tempo.

Passati alcuni mesi (fino a sei), avremo tra le mani un pubblico di persone che hanno già mostrato interesse per la nostra serie. Una piccola parte di loro avrà già acquistato il primo libro, gli altri avranno lasciato perdere.
Ora possiamo creare una nuova breve campagna che punta sulla pagina della serie sul nostro sito o direttamente sulla pagina del prodotto del primo libro della serie su Amazon, e come target possiamo usare il pubblico creato dal pixel.
Trattandosi di utenti che avevano già mostrato interesse per la nostra serie, la probabilità che facciano clic sull’inserzione è più elevata e anche quella che stavolta, finalmente, decidano di iniziare a leggerla, cioè di comprare il primo libro. E, se hanno già letto il primo libro, magari decidono di acquistare il secondo.

Questi, chiaramente, sono solo alcuni esempi dell’utilizzo del pixel, ma che mettono in evidenza il fatto che si tratta di uno strumento che può diventare molto utile nella gestione delle campagne pubblicitarie su Facebook da parte di un autoeditore.

Usate le inserzioni su Facebook e avete un sito? Avete già provato a usare il pixel?

Fatemelo sapere nei commenti.

Anche oggi, in chiusura dell’articolo, vi parlo un po’ di “Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore” e stavolta vi presento il contenuto della terza parte, intitolata “Il self-publisher nel ruolo di editore”:

3.1 Definizione del ruolo dell’editore

3.2 I collaboratori

3.2.1 Professionisti pagati

3.2.2 Amici, partner e parenti

3.2.3 Lettori

3.2.4 Altri autoeditori e autori

3.2.5 Lo stesso autoeditore

3.3 La revisione del manoscritto

3.3.1 Developmental editing

3.3.2 Fase scientifica della revisione: line editing e copyediting

3.3.3 Beta reading

3.3.4 La revisione nella non-fiction

3.3.5 Revisione finale e correzione di bozze

3.4 Altri contenuti testuali del libro

3.4.1 Front matter

3.4.2 Back matter

3.5 Formattazione del testo

3.5.1 Segni tipografici di dialogo, citazioni e pensieri diretti

3.5.2 Puntini di sospensione e altra punteggiatura

3.5.3 Attenzione al doppio spazio e allo spazio a fine capoverso

3.5.4 Virgolette curve, dritte e apostrofi

3.5.5 Rientro a inizio capoverso

3.5.6 Sottolineatura

3.5.7 Corsivo

3.5.8 Coerenza nell’indicazione di capitoli/sezioni

3.5.9 Interruzioni di pagina

3.5.10 Allineamento giustificato e disattivazione sillabazione

3.5.11 Separazione delle scene o dei paragrafi

3.5.12 Rifare da capo la formattazione (metodo nucleare)

3.5.13 Note a pie’ di pagina

3.6 Copertina

3.7 Descrizione del libro

3.8 Generi, sottogeneri e parole chiave

3.9 Creazione dell’ebook

3.10 Canali di distribuzione

3.10.1 AMAZON KINDLE DIRECT PUBLISHING

3.10.2 KOBO WRITING LIFE

3.10.3 APPLE BOOKS

3.10.4 GOOGLE PLAY LIBRI

3.10.5 SMASHWORDS

3.10.6 DRAFT2DIGITAL

3.10.7 Aggregatori italiani

3.11 ISBN

3.12 Fisco statunitense (IRS)

3.13 Prezzo dell’ebook

3.13.1 Narrativa

3.13.2 Non-fiction

3.14 Protezione del diritto d’autore

3.15 Edizione cartacea

3.15.1 KDP PRINT

3.16 Audiolibro

3.17 Traduzione in altre lingue

3.18 Norme fiscali

3.19 AMAZON

Questa parte del libro tratta quello che è il cuore del mestiere dell’autoeditore, cioè il ruolo di editore. Vedremo insieme tutti i passaggi necessari per trasformare un manoscritto in un prodotto editoriale, pubblicarlo e farlo distribuire sui retalier.

Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore” è disponibile sia in formato ebook che in edizione cartacea.

Ecco tutti i link ai retailer dove potete acquistare il libro:

Amazon: https://amzn.to/2WZsHkc (anche in edizione cartacea)
Kobo: https://bit.ly/SPLABkb
Apple Books: https://bit.ly/SPLABapl
Google Play Libri: https://bit.ly/SPLABgp
Mondadori Store: https://bit.ly/SPLABms
laFeltrinelli: https://bit.ly/SPLABlf

Il libro è inoltre acquistabile su Smashwords, in Svizzera nel circuito Tolino ed è disponibile gratuitamente per la lettura agli abbonati di Scribd.

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[Il link a Iubenda riportato in questa pagina fa parte del programma di affiliazione e potrebbe farmi ottenere uno sconto sul prossimo rinnovo della privacy policy del mio sito creata con questo servizio.]

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Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab

Italian science fiction & thriller author, scientific & literary translator, biologist, educator, dreamer. 🇮🇹: www.anakina.net EN: www.anakina.eu I ❤️🎾