Le ricerche per un libro come strumento di marketing

Sfruttiamo il materiale raccolto durante la scrittura per raggiungere nuovi lettori

Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab

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Che si tratti di un testo di narrativa o di non-fiction, la stesura di un libro implica sempre un certo lavoro di ricerca. Può riguardare un determinato tema trattato nel libro (anche nel caso della narrativa), un’ambientazione, un periodo storico, una particolare terminologia e così via. Il più delle volte, il processo di ricerca è limitato all’uso di Google e di Wikipedia, in altri casi l’approfondimento richiede altre fonti o addirittura il recarsi in un certo luogo di persona.
Spesso facciamo una ricerca senza neanche rendercene conto, poiché l’argomento in questione è già un nostro interesse e quindi cerchiamo di approfondirlo per piacere personale, ma poi ciò che impariamo tende a riversarsi spontaneamente nei nostri scritti.

Proviamo a pensare all’origine delle informazioni che inseriamo nei nostri libri.

1) Ricerche sul web. Ho citato Wikipedia, ma in realtà il web pullula di siti con una quantità sconfinata di informazioni. A ciò si aggiungono strumenti utili come Google Maps, che ci permette di visualizzare i più disparati luoghi della Terra (e oltre, visto che esiste anche Google Moon e Google Mars), in cui far muovere i nostri personaggi o che possono essere oggetto essi stessi del nostro libro. Possiamo accedere a queste risorse in qualsiasi momento con lo stesso dispositivo con cui stiamo scrivendo, talvolta lo facciamo durante la stesura del libro, nel momento in cui ci serve quella particolare informazione.

2) Altri libri. A questa categoria fanno parte anche le letture di piacere. Alcuni di noi assorbono come delle spugne le informazioni presenti in un libro e le riutilizzano nel proprio, altri prendono nota, per non dimenticarsene. In molti casi la ricerca può non riguardare il contenuto, ma lo stile. Leggiamo i libri per vedere in che modo altri autori utilizzano la scrittura per veicolare un messaggio o un’emozione. Io, per esempio, mentre leggo, tengo sempre accanto a me un quaderno dove appunto idee, dettagli e persino particolari espressioni o singole parole che mi hanno colpito.

3) Film, serie TV, documentari, radio e podcast. Analogamente al caso dei libri, qui si può unire l’utile al dilettevole. Può risultare un po’ più scomodo prendere appunti, ma la fruizione di audiovisivi tende ad avere un maggiore effetto suggestivo e a stimolare sia la nostra memoria che la nostra creatività.

4) Corsi online (o in presenza). Se vogliamo approfondire la conoscenza di un particolare tema, seguire delle lezioni e fruire di uno specifico materiale didattico è un metodo molto efficace per farlo. Ci sono tante opportunità di partecipare a questi corsi, anche senza muoversi di casa, e persino gratuitamente. Sto parlando dei MOOC (corsi online aperti di massa), che sono offerti da piattaforme come Coursera o FutureLearn.

5) Sperimentare di persona. Ciò include attività come richiedere informazioni a un esperto, ascoltare la gente che conversa, andare nei luoghi di cui parla il nostro libro e fare le stesse esperienze di cui narriamo.

Durante tutte queste attività veniamo esposti a una quantità enorme di nuove informazioni, ma di questo materiale in cui ci imbattiamo e che tendiamo ad accumulare durante le ricerca solo una piccolissima parte finisce nel libro, e il resto viene abbandonato e in gran parte dimenticato.
Non è forse uno spreco?

In realtà, tutto questo materiale può essere riutilizzato per promuovere gli stessi libri per i quali l’abbiamo raccolto, attraverso delle strategie di content marketing, cosa che attrae verso di noi potenziali lettori interessati agli stessi argomenti, temi, generi letterari e così via.

Possiamo iniziare a riciclare questi contenuti immediatamente dopo averli acquisiti, in vari modi:

- Recensioni. Scriviamo una recensione del libro, del film, della serie TV, del documentario, del programma radio o del podcast in questione, pubblichiamola sul nostro blog, canale YouTube, podcast e/o condividiamola su tutti gli altri nostri canali di comunicazione, mettendo in evidenza il collegamento col libro che stiamo scrivendo.

- Scriviamo uno o più post sul corso che stiamo seguendo. Possiamo condividere il link al corso online, raccontare cosa stiamo imparando e generare conversazioni su questo argomento. Possiamo farlo sulle nostre pagine sui social network o sui gruppi di discussioni attinenti al tema del corso. Nel farlo, raccontiamo quali elementi del corso finiranno nel nostro libro.

- Condividiamo i link ad articoli trovati sul web. Nel momento stesso in cui li troviamo tramite una ricerca, non limitiamoci a leggerli e appuntarci le informazioni che ci servono. Cogliamo l’occasione per condividerli sui social network, spiegandone brevemente il contenuto e il motivo per cui li abbiamo letti.

- Pubblichiamo foto, video e/o dirette dai luoghi in cui stiamo facendo ricerca di persona. Coinvolgiamo i nostri (potenziali) lettori nella nostra esperienza, senza mai dimenticarci ci spiegare per quale motivo siamo lì. Possiamo anche fare dei brevi resoconti scritti, sotto forma di una sorta di diario, se ne abbiamo il tempo.

- Parliamo delle nostre ricerche nella newsletter. In questo caso ci rivolgiamo ai lettori esistenti che si sono iscritti alla nostra mailing list e che dobbiamo tenere caldi tra un libro e l’altro (fidelizzazione). Possiamo suddividere i nostri racconti anche in più puntate.

Questi sono solo alcuni esempi di uno sfruttamento immediato dei risultato del lavoro di ricerca per la stesura di un libro. A essi possiamo aggiungere la creazione di una bibliografia vera e propria, intesa come una raccolta di titoli e link, da inserire tra gli extra del libro e, contestualmente, nel nostro sito, per incuriosire ulteriormente il potenziale lettore nei confronti di ciò che potrà trovare durante la lettura.

Esiste, infine, la possibilità di riciclare i contenuti in un secondo momento, dopo la pubblicazione del libro stesso, per sostenere la promozione successiva al lancio o tenere vivo l’interesse nei confronti dell’opera anche a distanza di mesi o anni.

Ecco alcuni possibili riutilizzi di questo materiale.

  • Articoli singoli sul blog.
    Il materiale relativo a un argomento specifico non particolarmente esteso può essere riorganizzato in un testo di 1000–1500 parole, che possiamo pubblicare sul nostro blog, mettendo anche in evidenza in che modo tale argomento riguarda il nostro libro o viene trattato al suo interno.
  • Articoli singoli su altri siti.
    Possiamo anche far pubblicare i nostri articoli sul blog di qualcun altro o su un web magazine (che abbiano dei lettori che potrebbero essere interessati al nostro libro), in modo da farci conoscere da un pubblico più ampio. Nel primo caso potremo sicuramente citare il nostro libro, nel secondo non è possibile, ma all’articolo verrà sicuramente associata una nostra breve biografia dotata di link al nostro sito e ai nostri profili sui social network.
  • Serie di articoli sul blog (o altro sito).
    Quando l’argomento da trattare non può essere raccontato in un unico articolo, possiamo progettarne una serie da pubblicare in un arco di tempo più o meno lungo. Per esempio, io ho scritto ben due serie di articoli dedicate a una mia trilogia di thriller: una, di taglio turistico, parlava dei vari luoghi di Londra in cui si svolge la storia, l’altra invece analizzava il rapporto tra la finzione (inclusi i miei libri) e le scienze forensi. Ho scritto anche una serie di articoli sulla colonizzazione di Marte derivati dal materiale di un corso online e attinenti a una mia serie di fantascienza.
  • Blog.
    Se il materiale è davvero tantissimo o addirittura è destinato a crescere in futuro, poiché l’argomento in questione ci interessa, possiamo addirittura dedicare a esso un blog intero, che diventerà complementare al libro. Anche qui ho un esempio: questo blog!
  • Podcast e video.
    Se abbiamo un podcast o pubblichiamo periodicamente dei video, possiamo anche qui riciclare il materiale della ricerca. Lo stesso vale, se siamo invitati a partecipare a un podcast o un video pubblicato da qualcun altro.
  • Presentazioni del libro.
    Che si svolga in maniera virtuale o dal vivo, la presentazione di un libro va preparata e richiede dei contenuti che siano attinenti al libro stesso, ma anche interessanti, in modo da catturare l’intenzione dei potenziali lettori, apparire autorevoli ai loro occhi e, in ultima analisi, spingerli all’acquisto.

Tutte queste attività di content marketing che ho elencato dovrebbero essere svolte con una certa cadenza, in modo da fidelizzare i lettori esistenti e trovarne di nuovi. Spesso il problema per noi autori non è tanto scrivere un articolo o registrare un podcast, ma avere dei contenuti da proporre. Ed ecco che tutto il materiale raccolto durante la ricerca ci viene in aiuto, permettendoci di avere sempre qualcosa di nuovo da dire. Certo, prima o poi anche quello finirà, ma è anche vero che ne raccoglieremo dell’altro per il prossimo libro.

In che misura i contenuti delle ricerche finiscono nei vostri libri?
Vi capita mai di riciclare questo materiale?
Se vi va, parlatemi della vostra esperienza nei commenti (qui o nei social network).

Quello del content marketing è uno degli argomenti chiave della quarta parte di “Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore”, vale a dire quella in cui illustro le strategie di promozione, in particolare in relazione al lancio del libro e alla fidelizzazione dei lettori.

Per saperne di più, vi invito a dare un’occhiata al minisito dedicato al mio libro: www.anakina.net/selfpublishinglab

Al suo interno troverete un elenco dei principali argomenti, ma potrete anche visualizzare sul browser l’anteprima del libro, che include anche l’indice completo. In questo modo potrete farvi un’idea precisa di cosa aspettarvi al suo interno.

Se invece volete passare direttamente all’acquisto, ecco i link ai vari retailer:

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L’edizione ebook è acquistabile in Svizzera tramite l’ereader Tolino.

Oltre al libro e a questo blog, esiste un terzo strumento che vi permetterà di conoscere meglio il mercato dell’autoeditoria: Self-Publishing News.
Si tratta di una newsletter aperiodica in cui illustro le ultime novità relative agli strumenti a disposizione di noi autoeditori.

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I contenuti della newsletter sono esclusivi, quindi non verranno riportati in questo blog, ma potranno essere integrati in versioni successive del libro.

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Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab

Italian science fiction & thriller author, scientific & literary translator, biologist, educator, dreamer. 🇮🇹: www.anakina.net EN: www.anakina.eu I ❤️🎾