Marketing personalizzato per autoeditori

Creiamo la nostra formula per promuovere i libri che pubblichiamo

Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab

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Se diamo un’occhiata al mercato anglofono, vediamo che esiste davvero una miriade di corsi e libri che cercano di insegnare la formula vincente per diventare ciò che è il sogno della maggior parte degli scrittori: autori a tempo pieno. Quelli seri sono creati da veri autori indipendenti che vivono effettivamente di scrittura e che hanno pensato di sfruttare ciò che hanno imparato con l’esperienza diretta per creare altri prodotti da vendere, solo che stavolta i fruitori target cui si rivolgono sono i loro stessi colleghi.

Alcuni si concentrano su uno o due aspetti complessi del marketing (per esempio, le inserzioni pubblicitarie su Facebook, gli annunci su Amazon Advertising, le newsletter), mentre altri fanno un discorso più generale, per poi affrontare uno per uno, con prodotti diversi, singoli argomenti più circoscritti (per esempio, come scrivere per il mercato, come scrivere velocemente, le strategie di lancio o di prezzo). Tutti insieme forniscono una quantità enorme di materiale cui un autoeditore in grado di comprendere l’inglese può attingere e di cui, in teoria, fare uso per replicare il successo di questi insegnanti.

Al lato pratico tutte queste possibilità tendono, invece, a disorientare. L’offerta è così ampia che ci si ritrova quasi paralizzati. Non è possibile leggere ogni libro o frequentare ogni corso, sia per motivi economici che di tempo. Inoltre, spesso contengono nozioni e suggerimenti che sono parzialmente in contrasto tra di loro. Bisogna fare delle scelte.

Ma qual è il libro o il corso perfetto per noi?
La risposta è: probabilmente nessuno.

Ognuno di essi, per quanto valido, poiché creato da persone che hanno raggiunto l’obiettivo di fare della scrittura un lavoro a tempo pieno, è basato perlopiù sul modo in cui loro stessi hanno raggiunto tale risultato. Anche se esistono dei punti generali in comune che si ripetono in tutti questi libri o corsi, il successo dei loro autori in realtà deriva da una combinazione unica di scelte e strumenti strettamente legata al loro brand e ai prodotti editoriali che pubblicano. Ricreare quella combinazione è impossibile, persino per loro stessi.
Per questo motivo, nessuno di coloro che seguono tali insegnamenti ha esattamente gli stessi risultati dei suoi insegnanti. Il motivo è che, di fatto, pur partendo dagli stessi ingredienti, sono costretti da vari fattori a combinarli in maniera personale.

Tra questi si annoverano, per esempio:

  • abitudini di scrittura;
  • generi in cui si vuole scrivere;
  • preferenze personali sui temi dei libri;
  • denaro e tempo a disposizione.

Molti di questi, se non tutti, per quanto ci sforziamo, non possono essere cambiati. E talvolta non c’è la volontà di farlo, poiché ciò snaturerebbe il nostro rapporto con la scrittura.

Anzi, a causa di ciò, più comunemente i risultati faticano ad arrivare o non arrivano affatto.

Alla base di questo insuccesso c’è la tendenza a limitarsi a tentare di ripetere passo dopo passo la formula che ci è stata insegnata. Talvolta sono gli stessi creatori di questi libri e corsi a eccedere in sicurezza, assicurando la validità assoluta della loro formula per il successo. Più spesso, siamo noi fruitori a essere un po’ pigri o semplicemente poco sicuri delle nostre capacità e non provare a prendere spunto da quegli insegnamenti per creare la nostra formula, quella che funziona per noi.

Come possiamo riuscirci? Vi dico quello che cerco di fare io.

Personalmente preferisco dedicarmi ai libri. I corsi tendono a essere più cari e soprattutto a portare via più tempo (che non ho). Inoltre, sono già nella forma scritta, che è quella cui devo ricorrere per pianificare una strategia e averla sempre a portata di mano.
Leggo i vari libri e da ognuno di essi prendo degli appunti su quegli aspetti che hanno una qualche rilevanza dei confronti dei prodotti editoriali che realizzo. In alcuni tali aspetti sono appena il 10% del totale (o meno), da altri, invece, tiro fuori pagine e pagine di appunti e schemi, suddivisi per argomento.
Lo scopo è quello di creare una base di informazioni, che siano utili per lo specifico prodotto editoriale che intendo pubblicare, da riorganizzare per creare la mia formula, che poi applicherò al mio progetto.

Facciamo un esempio pratico.

Tempo fa ho letto un libro di marketing di Nicholas Erik. Purtroppo il libro in questione non è più in commercio, poiché l’autore ha rielaborato il materiale in un altro testo più complesso (“The Ultimate Guide to Book Marketing”) e in un corso, ma al suo interno vi era quella che lui definiva la formula definitiva di marketing per gli autori indipendenti di romanzi. Di fatto è la sua formula personale, che lui ha elaborato in base ai propri risultati.
Consiste brevemente in questo:

  • fare ricerche di mercato;
  • scegliere tre sorgenti di traffico;
  • avere copertine e descrizioni dei libri professionali;
  • avere una newsletter;
  • pubblicare tra quattro e sei libri l’anno.

E per raggiungere l’obiettivo di diventare un autore a tempo pieno bisogna fare tutto questo per almeno tre-cinque anni.

Non entro in dettaglio sui singoli elementi, perché si trovano nei libri dell’autore e nella sua newsletter.

In ogni caso, si tratta di un’enorme semplificazione e ovviamente si adatta al mercato anglofono (quello in cui lavora l’autore), dove ci sono maggiori possibilità di guadagno, perché è enorme e possiede più strumenti su cui si può fare leva per promuovere i propri libri.
Su quello italiano, se si pubblica romanzi o comunque in generale narrativa, è molto più difficile raggiungere l’obiettivo di vivere stabilmente di scrittura e di certo per farlo bisogna avere un approccio ben più creativo.

Inoltre, questa formula si adatta a una persona effettivamente in grado di scrivere così tanti libri (di qualità!) in un anno.

Eppure anche in questo libro ho individuato qualcosa su cui non avevo mai riflettuto, vale a dire le mie sorgenti di traffico. Con questo termine intendo genericamente le attività grazie alle quali riesco ad attrarre i miei lettori, effettivi o potenziali, verso i miei libri.
L’autore afferma che dobbiamo limitarci a tre, per non disperdere troppo le nostre energie, perciò vanno scelte con cura, poiché devono essere quelle che portano a maggiori risultati.

Pensando alle mie sorgenti di traffico, mi sono resa conto che sono più di tre, perché, per esempio, gestisco numerosi account su diversi social network, ma, se guardo con più attenzione, mettendo da parte quelle sorgenti che vanno un po’ per conto proprio (grazie all’automatizzazione), di fatto riesco anch’io a individuarne tre principali.
Queste sono:

· la mia pagina autore su Facebook, che sfrutto sia in maniera organica che attraverso le inserzioni pubblicitarie;

· il blog sul mio sito web;

· l’attività promozionale aggressiva su Twitter.

Di certo la più importante è la prima, cioè la pagina su Facebook, ed è anche quella che si porta via la maggior parte del mio tempo e dei miei investimenti in ambito promozionale.
Se le date un’occhiata (www.facebook.com/RitaCarlaFMonticelli), potete vedere che è una pagina verificata con oltre 6500 follower e in cui pubblico con notevole frequenza. La maggior parte dei post riceve solo qualche reazione, ma in alcuni si creano lunghe conversazioni (gli argomenti più gettonati sono l’esplorazione spaziale, le serie TV e i film), che coinvolgono più persone, oltre me. I miei post vengono spesso ricondivisi.
Inoltre, c’è tutta la parte che non si vede dall’esterno: i messaggi che ricevo quasi tutti i giorni, con cui mi tengo in contatto con i lettori e altri visitatori.
E poi ci sono le inserzioni pubblicitarie. Al momento ho tre campagne attive che includono in tutto quasi quaranta inserzioni diverse, dove da mesi si accumulano reazioni, commenti (e relative conversazioni) e clic, da cui poi derivano le vendite.

Al secondo posto c’è il blog sul mio sito (Anakina Blog). Negli ultimi mesi non l’ho seguito moltissimo, perché stavo lavorando in contemporanea a due progetti editoriali, ma nei periodi di massima attività sono arrivata a pubblicare fino a cinque articoli a settimana.
Lo uso come spazio per raccontare con più calma ai miei lettori cosa sto facendo, ma anche per trattare argomenti correlati ai miei libri o che semplicemente mi interessano. Si va dalle recensioni di libri e film agli articoli dedicati alle mie serie di romanzi (come quello sui luoghi in cui si svolge la trilogia del detective Eric Shaw), a quelli di divulgazione scientifica, alle monografie sui miei autori preferiti, ai racconti di concerti e viaggi, e così via.

Infine c’è Twitter. Ho ben quattro account su questo social netwok. Uno riguarda la mia attività di traduttrice, che però è abbastanza abbandonato. Gli altri tre hanno a che fare con la mia attività letteraria.
C’è quello personale (www.twitter.com/ladyanakina), dove tramite strumenti di automazione si propagano i miei post di Facebook e in cui vengono pubblicati dei tweet attraverso altri servizi. Qui seguo un numero limitato di persone rispetto a quelle che mi seguono e interagisco lo stretto necessario. Diciamo che è un account quasi di rappresentanza.
E poi ci sono quelli dedicati a due personaggi dei miei libri (di due serie diverse): Eric Shaw (www.twitter.com/DetEricShaw) e Anna Persson (www.twitter.com/AnnaPerssonDR). Anche qui pubblico i tweet tramite strumenti di automazione. In quello di Eric mi limito a un tweet al giorno (argomento: thriller, solo in italiano), in quello di Anna si arriva anche a 30–40 al giorno (argomento: fantascienza ed esplorazione spaziale, sia in italiano che in inglese).
Quello che non si vede è che periodicamente faccio attività promozionale aggressiva. In pratica, seguo manualmente tante persone ed elimino quelli che poi non mi seguono. Nell’account di Anna dopo un po’ di tempo smetto di seguire anche quelli che, pur seguendomi, non hanno mai risposto a un mio tweet (che io ricordi) e non hanno profili interessanti. Il risultato è che un numero di follower molto elevato rispetto a quelli che seguo. In entrambi gli account, ai nuovi follower mando un messaggio privato di benvenuto col duplice scopo di iniziare una conversazione e offrire qualcosa oppure invitarli a vedere una pagina dedicata a un mio libro.
È una pratica che porta via molto tempo (per questo mi ci dedico solo in certi periodi), ma mi ha permesso di entrare in contatto con persone interessanti, di imbattermi in ulteriori opportunità promozionali e di vendere un bel po’ di libri.

Di certo queste tre sorgenti di traffico sono elementi importanti della mia personale formula di marketing, poiché funzionano per me e per i miei libri. Ma non sono affatto le uniche e, contrariamente a quanto affermato da Erik, non credo che debbano esserlo. La sua formula sicuramente funziona per lui, ma a me sta stretta. Infatti, se una di queste sorgenti dovesse venire meno, e può succedere in qualsiasi momento (ricordate Google Plus?), senza un rimpiazzo pronto mi troverei in difficoltà. E allora, per esempio, gestisco degli account su altri social network, testo altre piattaforme pubblicitarie e sono alla costante ricerca di nuove sorgenti di traffico, questo perché il mercato cambia e si evolve di continuo, e così dobbiamo fare io e la mia formula.

Adesso tocca a voi.
Avete mai provato a individuare gli elementi della vostra formula di marketing?
Quali sono le attività che svolgete in maniera costante e che pensate influenzino maggiormente la diffusione del vostro brand e la vendita dei vostri libri?
Se non ci avete mai riflettuto prima, provateci adesso.

Come al solito, vi ricordo che “Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore” è disponibile nei principali retailer sia in formato ebook che in edizione cartacea.

Di recente sono stata intervistata da MV La creatività è di moda a proposito di questo libro e ho avuto l’opportunità di discutere di alcuni argomenti trattati al suo interno.
Se vi va, potete ascoltare l’intervista qui e ottenere così qualche informazione in più.

Se invece volete dare un’occhiata all’anteprima, ecco tutti i link ai retailer dove potete trovare il libro:

Amazon: https://amzn.to/2WZsHkc (anche in edizione cartacea)
Kobo: https://bit.ly/SPLABkb
Apple Books: https://bit.ly/SPLABapl
Google Play Libri: https://bit.ly/SPLABgp
Mondadori Store: https://bit.ly/SPLABms
laFeltrinelli: https://bit.ly/SPLABlf
Smashwords: https://bit.ly/SPLabsw

L’ebook è inoltre disponibile gratuitamente agli abbonati di Scribd (https://bit.ly/SPLABSc), ed è acquistabile in Svizzera tramite l’ereader Tolino.

Il libro è aggiornato periodicamente, ma il mercato e gli strumenti disponibili agli autoeditori cambiano di continuo!
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Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab

Italian science fiction & thriller author, scientific & literary translator, biologist, educator, dreamer. 🇮🇹: www.anakina.net EN: www.anakina.eu I ❤️🎾