Sponsorizzare un post su Facebook con Gestione inserzioni

Sfruttiamo meglio gli strumenti pubblicitari di Facebook

Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab

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Tante volte ci è capitato di vedere sotto uno dei post pubblicati dalla nostra pagina un messaggio di Facebook che ci suggerisce di sponsorizzarlo per mostrarlo a un numero maggiore di persone, vero?
In genere capita quando, a detta di Facebook, un post sta avendo dei buoni risultati a livello di interazioni.
Chiaramente l’opinione di Facebook in merito può non essere rilevante, visto che quasi sempre ciò si verifica con post che trattano un argomento particolarmente noto o che piace al pubblico del social network. Un esempio classico sono le foto di gattini o qualche meme divertente. Sappiamo bene che sponsorizzare quei post non ci fa vendere i nostri libri e ciò ci induce a ignorare senza alcuna remora il suggerimento di Facebook.

Diverso è il discorso se il suggerimento appare sotto un post che effettivamente parla del nostro libro, magari con un link alla pagina del prodotto. Potrebbe dirci che, pagando un cifra accettabile, come venti euro, il post verrà mostrato a migliaia di persone. In fondo, non è quello che vogliamo? Se viene mostrato a così tante persone, magari decidono di dare un’occhiata o addirittura comprare il libro. Inoltre, se facciamo clic sul pulsante “Sponsorizza”, vediamo che ci dà la possibilità di definire il pubblico. Forse potremmo provare.

No, è una trappola!

Lo scopo di queste sponsorizzazioni è esattamente ciò che promettono: far sì che quel post raggiunga un numero elevato di persone, cioè che appaia sul feed di Facebook a molte persone che rientrano nei parametri che abbiamo indicato, affinché tali persone interagiscano, vale a dire aggiungano una reazione, un commento o lo condividano.
In pratica questo tipo di sponsorizzazioni aumenta l’attività degli utenti di Facebook nei confronti del post, ma non li induce a fare clic sul link, che potrebbe portare all’acquisto del libro, poiché l’algoritmo sceglie specificatamente di mostrare il post sponsorizzato solo a quelle persone che abitualmente interagiscono con i post (reazioni, commenti, condivisioni), non a quelle che cliccano sul link.
Il risultato sarà che il post avrà raggiunto migliaia di persone, avrà raccolto decine di reazioni, diversi commenti, spesso del tutto fuori tema (perché la gente commenta in genere in base alla foto o a un eventuale titolo del link, senza cercare di comprenderne il contesto), una manciata (se va bene) di clic sul link e ovviamente zero vendite.

Insomma, soldi buttati.

Se vogliamo sponsorizzare correttamente un post che dovrebbe spingere un potenziale lettore ad andare sulla pagina del prodotto di libro e magari ad acquistarlo, non dobbiamo usare le sponsorizzazioni direttamente nel post, ma è necessario entrare in “Gestione inserzioni”.
Questa sezione di Facebook contiene strumenti che ci permettono di avere un maggiore controllo su come la piattaforma spende i nostri soldi per mostrare il nostro post sponsorizzato.
Se ciò che vogliamo è solo che un post già esistente venga mostrato a un numero elevato di persone interessate a un determinato argomento e che una buona parte di queste persone faccia clic sul link, basta creare una nuova campagna e seguire le istruzioni.

  • Stabilire il budget e la durata;
  • Selezionare il pubblico su base geografica, linguistica e interessi (parole chiave);
  • Stabilire dove verrà mostrato il post;
  • Scegliere un post preesistente, invece di creare uno ex-novo;
  • Lanciare la campagna.

Col primo punto, la scelta di “Traffico” come obiettivo, diciamo a Facebook di mostrare il nostro post solo a persone che tendono a fare clic su post contenenti dei link. Ciò farà sì che le persone visitino la pagina del prodotto come azione preferita, poiché è quello che fanno di solito di fronte a un certo tipo di post sponsorizzato.
Ovviamente ci saranno anche reazioni e commenti, ma in numero minore. Anche questi potranno essere sfruttati. Infatti, potremo invitare tutti quelli che lasciano una reazione a seguire la pagina e iniziare una conversazione con quelli che commentano, nel tentativo di incuriosirli e magari spingerli a fare clic sul link.
Questa è la differenza essenziale rispetto a sponsorizzare direttamente il post utilizzando l’apposito pulsante, ma non è l’unica.

Abbiamo, infatti, anche maggiori opzioni per stabilire sia il budget che la durata. Possiamo stabilire un budget giornaliero medio, che si adatterà nei giorni rispetto alle maggiori opportunità di generale clic. Ma possiamo anche definire un minimo e un massimo giornalieri più ristretti.

Inoltre possiamo stabilire l’ora e il minuto preciso dell’inizio e della fine della campagna pubblicitaria. Tutte cose non disponibili tramite la sponsorizzazione diretta.

Per quanto riguarda la scelta del pubblico target, è l’unico aspetto in cui le funzionalità sono le stesse. Possiamo creare sul momento un pubblico oppure selezionare uno di quelli che abbiamo già creato e salvato nella sezione “Pubblico”.

Ulteriori opzioni riguardano, invece, le piattaforme in cui verrà mostrato il post (che di fatto sarà un’inserzione). Sono più di venti, tra Facebook, Instagram, altre app e siti esterni, anche se alcune sono disponibili solo per certi tipi di inserzioni. Possiamo utilizzarle tutte o selezionare solo quelle che ci interessano.
Anche queste opzioni ci sono precluse con la sponsorizzazione diretta.

Il passo successivo è stabilire se pagare per clic o per impressioni. Nella sponsorizzazione diretta si paga solo per impressioni, ma dentro una campagna per traffico possiamo scegliere se pagare ogni volta che si verifica un clic o un certo numero di impressioni. Tra le due cose di solito la migliore è la prima, poiché se non si verificano clic, nonostante le molte impressioni (che magari hanno generato reazioni, commenti e condivisioni), non paghiamo nulla.

A questo punto arriviamo alla creazione dell’inserzione. Se ciò che vogliamo sponsorizzare è un post pubblico della nostra pagina, qui possiamo scegliere “Usa un post esistente”. Nella scheda corrispondente è possibile selezionare dei post tra quelli presenti in un menù a discesa, ma, se non troviamo quello che ci interessa, possiamo digitare l’ID del post e richiamarlo all’interno della scheda.
Per individuarlo, basta fare clic su data e ora del post originale. Si aprirà una pagina che contiene il post. L’URL di quella pagina è il permalink del post e il lungo numero alla fine dopo “posts/” è il suo ID.

Infine non ci resta che ricontrollare tutto e poi lanciare la campagna. Dopo un breve tempo di revisione, questa partirà e potremo seguirne l’andamento direttamente in “Gestione inserzioni”, verificando il costo di ogni singolo clic ottenuto, ed eventualmente potremo intervenire per modificare alcuni parametri finché non siamo soddisfatti dei risultati.

E, se ciò non dovesse avvenire, in qualsiasi momento possiamo interrompere la campagna con un clic.

Vi è già capitato di sponsorizzare dei post su Facebook?
Fatemi sapere come vi siete trovati, nei commenti, e se conoscevate già questa modalità avanzata di farlo.

Intanto, io continuo a raccontarvi qualcosa sul contenuto di “Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore” e oggi mi concentro sulla quarta parte del libro, intitolata “Il self-publisher nel ruolo di imprenditore”.

Eccone il contenuto.

4.1 Definizione del ruolo dell’imprenditore

4.2 Personal branding come autore

4.3 La piattaforma

4.4 Acquisire nuove competenze

4.5 Come far giungere il libro al potenziale lettore?

4.5.1 Pre-promozione

4.5.2 Fidelizzazione

4.5.3 Passaparola

4.5.4 Perché non vendere direttamente ai lettori fidelizzati?

4.5.5 Esempi di promozione per il lancio di un libro su Amazon basata sul passaparola

4.6 Il lancio del libro

4.6.1 Premesse del lancio

4.6.2 Prima del lancio

4.6.3 Cose da fare per il lancio del libro

4.7 Il comunicato stampa per l’uscita del libro

4.8 Richiesta di recensione su siti, blog, web magazine e canali YouTube

4.9 Booktrailer

4.10 Podiobook

4.11 Presentazioni video

4.12 Blog tour

4.13 Guest post su altri blog e articoli su web magazine

4.14 Breve ebook gratuito a scopo promozionale

4.15 Regalare il libro a un influencer

4.16 Pubblicazione di più libri a breve distanza di tempo

4.17 Podcast

4.18 Video blog (vlog)

4.19 Creazione e condivisione di contenuti

4.20 GOODREADS

4.21 TWITTER

4.22 FACEBOOK

4.23 BLOG

4.24 Come rispondere sui social network e sul blog

4.25 Recensioni su Amazon

4.26 Eventi offline per promuovere il nostro libro

4.27 Altri suggerimenti sull’attività di promozione

4.28 Strategie di pubblicità a lungo termine su Facebook

4.29 Amazon Advertising

Questa è forse la parte del libro che interessa la maggior parte di voi, poiché parla essenzialmente di promozione. Il self-publisher nel ruolo di imprenditore, infatti, fa in modo che tutti gli sforzi compiuti in fase di scrittura e di pubblicazione vengano ripagati, assicurandoci che il libro raggiunga i lettori, venga acquistato e, possibilmente, letto.

Self-publishing lab. Il mestiere dell’autoeditore” è disponibile sia in formato ebook che in edizione cartacea.

Ecco tutti i link ai retailer dove potete acquistare il libro:

Amazon: https://amzn.to/2WZsHkc (anche in edizione cartacea)
Kobo: https://bit.ly/SPLABkb
Apple Books: https://bit.ly/SPLABapl
Google Play Libri: https://bit.ly/SPLABgp
Mondadori Store: https://bit.ly/SPLABms
laFeltrinelli: https://bit.ly/SPLABlf

Il libro è inoltre acquistabile su Smashwords, in Svizzera nel circuito Tolino ed è disponibile gratuitamente per la lettura agli abbonati di Scribd.

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Vi prometto che vi scriverò solo se avrò qualche notizia utile da riferirvi.

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Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab

Italian science fiction & thriller author, scientific & literary translator, biologist, educator, dreamer. 🇮🇹: www.anakina.net EN: www.anakina.eu I ❤️🎾