“Mi sento sola” dopo la fine della relazione con il mio Ragazzo

Paola Gramsci
Sguardi
Published in
9 min readFeb 16, 2018

Mi sento sola”. Lo ripeti a te stessa da troppi giorni. Non importa quanti anni hai, da quanto tempo durava il rapporto d’amore con il tuo ragazzo, da quanti giorni vi siete lasciati o il perché. Non rimuginarci sopra, io non ti darò la possibilità di farlo. Guarda avanti e guardati intorno: stai trascurando un sacco di persone, te stessa innanzitutto, e stai dando un calcio a nuove opportunità, al tuo futuro più prossimo. Ti sembra giusto?

Se ti senti tremendamente sola e triste voglio aiutarti a non esserlo più. Spesso, mi sono sentita molto sola anch’io e nessuna meglio di me può darti consigli perché so cosa stai passando e, soprattutto, cosa ti stai perdendo. Sono qui per aiutarti: voglio farti uscire dal tunnel e, quando ne uscirai, per me sarà come aver aiutato una volta di più me stessa. Ci passiamo tutti, non sono qui per fare l’amica che annuisce e basta, comprensiva ma superficiale, che ti carezza i capelli e nient’altro o che ti dà sempre ragione perché non ha consigli concreti da darti.

Voglio essere chiara con te: non ho nessuna intenzione di essere la ‘spalla su cui piangere’, voglio essere una delle tante ‘voci’ grazie alle quali tornerai a ridere.

Tutto quello che devi fare è ricordarti che esisti, non vivere in funzione di qualcuno che, oggi, non c’è più perché, forse, non c’è mai stato davvero. Tu ci sei e domani sarai mille volte più forte, innamorata della vita, se mi dai retta. Poche chiacchiere, passiamo ai fatti. Ecco cosa mi ha fatto rinascere e cosa devi fare anche tu.

Questa è la storia tratta da Sguardi.net

La solitudine buona e cattiva

Ero più pigra di te, dentro, nei miei momenti di solitudine ma amo la vita e me la sono ripresa. Tutta. Pensa soltanto a quante donne subiscono l’influenza di relazioni negative, spente dalla routine, da uno ‘stare insieme’ quasi per dovere ed abitudine. Quello lo chiami amore? Se rispondi ‘sì’ non sono d’accordo con te. Te l’ho detto, non sono qui per assecondarti ma per aiutarti. Stare sola, il più delle volte, è quasi una benedizione in confronto ai rapporti di routine: ti fa capire davvero cosa vuoi e da chi lo vuoi. Ti fa capire che la passione e il sentimento non c’entrano un bel niente con la routine e che, se tutto finisce, vuol dire che il feeling, quell’attrazione essenziale per stare insieme, non c’è mai stato o si è spento.

Giorno dopo giorno, la solitudine può farti capire che la vita è anche sete di novità e che fossilizzarsi fa invecchiare dentro. No, grazie. Sei una donna che, come tutte le donne, ha la sua bellezza da esprimere: è perfettamente inutile usare la crema per il viso che previene le rughe se poi ti chiudi in casa rivivendo di continuo il passato. Non vuoi vedere nessuno (dici a te stessa) e non sai che, così facendo, rischi di invecchiare dentro, facendo spuntare rughe ed occhiaie alla tua anima.

Un po’ di sana solitudine farebbe bene a chiunque per riflettere su come siamo, ciò che desideriamo, cosa vogliamo e non vogliamo davvero.

Troppa solitudine ti chiude dentro la scomoda gabbia dell’autocommiserazione che, giorno per giorno, ti rende incapace di reagire come dovresti.

Ti ha lasciato o sei stata tu a lasciarlo? In cosa avete sbagliato lui e te? Quali lati del vostro carattere erano tanto, troppo diversi? Immagina di rivedere il film del tuo passato che ti stai lasciando alle spalle e di osservare te stessa come una qualunque: una perfetta sconosciuta. Quanto ha contribuito quella sconosciuta alla fine del rapporto?

Guardati freddamente. L’esame di coscienza non serve per punirsi ma per crescere, per evitare di commettere altri errori, diventare più amabile e bella (dentro e fuori).

Evita la chiusura e rinasci

Ti senti sola e depressa dopo la rottura di una relazione amorosa, sola e smarrita. Già, smarrita, sei per caso un cagnolino che è stato abbandonato in autostrada? Forse, la tua vita dipendeva troppo dalla sua e, ora, non sai come gestirla? Rispondere a questa domanda ti servirà per capire meglio te stessa. Serve a te, non a lui.

Come vivevi quando non c’era ancora lui al tuo fianco? Eri piena di amici e ti divertivi un mondo. L’essere umano è “per natura un animale socievole” (Aristotele) e tu non fai eccezione alla regola solo perché te lo sei imposto.

Non chiuderti in te stessa altrimenti la tua vita si blocca: vivrai solo di passato, il presente non riuscirà più a fare da ponte tra ieri e domani. Brucerai un sacco di opportunità, non avrai occhi per riconoscere chi potrebbe essere il vero uomo della tua vita. Ma sei matta?

Esci con gli amici. Confrontarsi con il mondo è il modo migliore che abbiamo per vivere e sentirci vivi, questo ti aiuterà a non sentirti dannatamente sola o inutile. Sai quante coppie felici sono nate da una cena tra amici? Il caso non esiste ma devi assecondarlo, ti pare?

Per un certo periodo, mi sono talmente chiusa in me stessa che la mia faccia non la sopportavo più, mi annoiava. Non faceva che ripetermi sempre le stesse cose, sembrava una segreteria telefonica.

Un bel giorno, ho tagliato la testa al toro: sono andata dalla parrucchiera, ho indossato un vestito nuovo e sono uscita con i miei amici. Non li vedevo da un bel po’, mi hanno abbracciato come se il tempo non fosse mai passato. Sono così, gli amici, ti fanno sentire come il figliol prodigo. Ora cerco la solitudine e non la trovo. Non ho tempo e poi, ora, non mi serve la solitudine: ormai, ho riflettuto bene, so chi sono e cosa voglio, ho fatto i miei esami di coscienza e non devo nascondermi da niente e da nessuno, neanche dal mio nuovo ragazzo.

Conosci nuove persone

Forse non ci hai pensato, forse sì ma non ti fidi o non sai da che parte iniziare. Conoscere nuovi ragazzi o uomini online attraverso i social network non è, poi, così diverso dal conoscerli nella vita di tutti i giorni: la differenza è che si risparmia tempo, si può chattare e comunicare anche quando non puoi uscire o sei al lavoro. La questione della sicurezza, certo, è importante: sui social come nella vita di tutti i giorni.

Se sei ingenua, lo sei nella vita di tutti i giorni e sui social. Il problema non è lo strumento di contatto ma chi lo usa e come lo sfrutta.

Prima di accettare l’invito di un ragazzo che ti piace (conosciuto su Facebook, Instagram, Meetic, app come Tinder, ecc.), indaga: proprio come faresti nella vita reale. Sai, una donna può essere troppo diffidente oppure troppo ingenua anche con il vicino di casa.

Ok, cominci ad avere voglia di novità, di conoscere un ragazzo che sappia farti entrare in una nuova fase di vita. Chatti per un breve periodo con lui, poi sei tentata di accettare il fatidico invito a cena. Vuoi essere sicura che sia un bravo ragazzo, un tipo affidabile. Come fare per capirlo?

Quello che ti consiglio, per partire col piede giusto, è vivere qualsiasi novità senza ansie, senza illusioni o grandi aspettative. L’amore non va d’accordo né con la superficialità né con la troppa sensibilità (= ansia). Non cucire addosso alla prima persona che incontri il tuo ideale (ma poi gli ideali esistono?).

Flirt, avventure, love story. Chi vivrà (senza ansie) vedrà. Non illudersi e non illudere: questo è il mio motto. Il feeling non si programma.

Un nuovo Primo Incontro dai social

Certo è che i bugiardi non piacciono a nessuno. Se vuoi uscire con qualcuno che ti piace (conosciuto in chat) ma non ti va di frequentare un tipo impegnato, faresti bene ad indagare un po’ (senza esagerare).

Per non perdere tempo e non rischiare nulla, prendi per buona la stessa regola delle 5 W del giornalismo anglosassone:who, what, when, where, why” vale a dire chi, cosa, quando, dove e perché.

Chi è? Digita il suo nome e cognome o la sua e-mail su Google per cercare informazioni oppure chiedi informazioni ad amici in comune sui social network (Tinder, ad esempio, te li fornisce). Se mente sul nome o su altro non è buon segno.

Cosa fare? Quando lo incontri per la prima volta, scegli un luogo pubblico (non un albergo, casa tua o sua) e non salire sulla sua auto.

Quando incontrarvi? La prima volta, è meglio incontrarlo alla luce del sole per un caffè, non in orari notturni.

Dove? In un luogo pubblico e affollato.

Perché incontrarlo? Solo la tua vita potrà rispondere a questa domanda. Intanto, pensa che fare qualcosa di diverso ti farà sentire meno sola distraendoti da un passato che non serve più.

Quando lo incontrerai, fai una mossa intelligente: avvisa qualcuno che conosci, lascia ad un tuo amico o parente nome, cognome, telefono, e-mail e foto dell’uomo che stai per incontrare.

Soluzione e non rimedio temporaneo

La soluzione n. 3 è un po’ un’estensione della distinzione molto seria che ho fatto tra solitudine buona e cattiva. Perché le chiamo soluzioni anziché rimedi? Perché non devi rimediare a niente, devi proprio risolvere. Per me, risolvere significa entrare in una nuova fase di vita dopo aver capito chi sono e cosa voglio, mentre il rimedio lo considero limitativo e limitante, una piccola soluzione del momento che non significa risolvere profondamente il problema.

Esiste la solitudine buona e quella cattiva, come ti ho detto: un po’ di sana solitudine può far riflettere su come siamo, su ciò che vogliamo e non vogliamo, quella cattiva è una trappola, una gabbia di cristallo, un rifugio che ci tarpa le ali e dentro cui non vogliamo pensare a niente, neanche a come siamo fatti. Sbagliato.

La soluzione n.3 riguarda la solitudine buona, ovviamente. Per tirare fuori ciò che hai dentro e ‘conoscerti’ per capire cosa vuoi e quali errori o illusioni evitare in futuro, nessuna terapia è migliore dell’arte, degli hobby, delle passioni creative.

Pittura, disegno, musica, scultura e scrittura

Mettiti alla prova, divertiti, rilassati, lascia uscire fuori ciò che hai dentro. Io l’ho provato, nei momenti di solitudine e non. Creare senza sapere bene cosa uscirà fuori, senza la tecnica, solo ispirazione, espressione pura. E’ qualcosa di indescrivibile anche se tento di descrivertelo. Hai mai provato davvero a creare? Potresti scoprirlo provando. E’ una specie di esperimento: potrebbe manifestarsi qualcosa che non hai mai pensato ti appartenesse e potrebbe essere una gran bella scoperta.

A me è successo, da autodidatta, sono un po’ contraria alla scuola, agli schemi, mi piace l’arte libera forse perché mi interessa scoprirmi allo stato puro, senza ‘regole’, lasciando uscire fuori ciò che ho dentro, liberarlo. Questo mi interessa, non per fare mostre ma per sentirmi meno sola o semplicemente sola e felice perché lo voglio io in certi momenti, lasciando fare alle mie mani guidate dalla creatività.

Mi sentivo in ‘cattiva’ solitudine

Gli amici sono il dono più prezioso che la vita può farci e questo vale per uomini e donne. Gli amici e la solitudine buona sono gli unici mezzi per conoscerti davvero. Potresti farti il cane o il gatto per amarli incondizionatamente ma non per sfuggire alla tua solitudine ‘cattiva’.

Per combatterla ed annientarla bisogna comunicare con il mondo e, soprattutto, con persone simili a te, con cui hai maggior feeling. Tra i miei amici, ho apprezzato soprattutto i più sinceri, che hanno saputo ‘svegliarmi’ bruscamente dai miei pensieri negativi senza assecondarmi troppo.

Troverai il tipo giusto per te, lo frequenterai senza pensare a storie serie (almeno per ora) ed un nuovo chiodo, piano, piano, scaccerà quello vecchio.

Ti sentirai meno sola e sai cosa? Ti accorgerai che, anche quando la nuova love story andrà a gonfie vele, avrai bisogno dei tuoi amici ma non per farti consolare, stavolta. Capirai che, con o senza fidanzato (o amico speciale), gli amici non sono solo specchi su cui rifletterti ma anche finestre sul mondo. Sono il confronto diretto e stimolante con il mondo circostante.

Se dobbiamo fare un paragone, il rapporto di coppia rischia spesso di chiuderti e separarti dal mondo esterno (di spegnere i contatti con la realtà circostante), mentre gli amici (quelli veri) non ti faranno mai un torto del genere. No, non sono una psicologa e non ci tengo ad esserlo. Tutto questo l’ho provato sulla mia pelle.

Fonte: Sguardi.net

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