Cavità

Marianna Piani
Shape my Universe
Published in
2 min readFeb 5, 2017

Oh, questa mia vita
che è fatta di assenze,
di vuoti, di abbandoni,
di cavità, di spazi desolati,
di celle, sacelli, alveoli,
anfore svuotate, vasi
dal contenuto sublimato da millenni,
pensieri come pioggia
ormai quasi privi di parola,
costretti a mendicare un ascolto,
un solo pietoso fugace ascolto.
Ogni presenza, ogni cuore,
ogni anima che si allontana
è la morte d’un rosso fiore.

Piano piano, come un lungo
tramonto di tarda estate,
il mio pensiero, la mia parola,
la mia fervida fervente mente,
s’offuscheranno, s’oscureranno,
dissolveranno come
la nebbia dissolve nella notte
e diviene un’ombra caliginosa,
e poi un fremito nel buio
denso, intenso, indistinto,
e poi infine — un nulla.
Quel nulla, quel vuoto
in cui sprofondare,
con un senso di serenità totale,
di quiete, di abbandono,
di incoscienza, senza neanche più
provare sofferenza.

Allora, alla fine,
prima che sia tardi,
già cieca nell’incombente buio,
cercherò a tentoni quel fiore rosso,
stroncato dal gelo dell’assenza,
sia come sia, appassito, vizzo,
annerito dal trascorrere del tempo,
oppure — miracolosamente -
inalterato, preservato
dallo stesso gelo, oppure
da una campana ermetica di cristallo.
E quando l’avrò trovato
lo spiccherò dallo stelo,
e lo leverò al cielo,
come memoria di tutto quanto
in tutti questi anni
mi ha preservata
dal definitivo
smarrimento.

Marianna Piani
Milano, 29 Luglio 2015

Iniziare una composizione con un vocativo è sempre un impegno, una presa di posizione, e anche un rischio, sul piano della scrittura, perché tutto ciò che segue un vocativo deve essere solidamente ancorato all’autenticità per non parere artificioso o volgarmente “letterario”.
La mia sofferenza e la mia frequenza da diversi anni dei reparti di psichiatria di cliniche e ospedali mi hanno reso la vita complicata, certo, ma mi hanno anche consentito una conoscenza più profonda di me stessa, del senso dell’abbandono e del vuoto in cui la mia mente pare volersi perdere per sempre.
Le “cavità” sono queste, vuoti: vuoti di presenza, vuoti di affetti, vuoti causati da scomparse importanti, vuoti di senso e di motivo; ed è il vuoto senza ritorno verso cui, inesorabilmente, è destinata prima o poi a perdersi la mia mente.
Prima che tale ultimo viaggio abbia luogo, però, mi è stato concesso di esprimere almeno un senso alla mia esistenza, quella della ricerca e della conoscenza della bellezza. E questo è tutto il senso umano dell’Arte.

Grazie di cuore per la vostra amicizia, grazie per la lettura…

M.P.

(I republish here from my Blog, but it’s never just copy & paste: writing is always a changing and evolving process. Here the original version of this text. If you wish to know more about me as a woman and amateur writer, I’ll be glad if you visit it.)

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Marianna Piani
Shape my Universe

Incurable romantic, dreamer. Professional illustrator and animator, amateur writer. Lesbian. Vegetarian. Woman ♥ Poetry & Books ♥ http://maripiani.blogspot.it