Contronatura

Marianna Piani
Shape my Universe
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3 min readApr 3, 2016

Contronatura

Io l’ho veduta, questa creatura,
e dal primo istante io l’ho voluta.

E ho amato quegli sguardi chiari
come i cieli dell’Estate, li ho amati
come ho amato
il tramonto nei suoi capelli,
i petali dischiusi delle labbra,
il respiro fresco del suo seno d’alba,
le radici salde dei suoi piedi
belli come rami in fiore
in cuore al chiaro prato.

E ho amato
più che mai i suoi abbandoni,
tra le eriche fiorite in fronte al lago,
le mani sue che cercavano ristoro
tra i miei capelli
come la pioggia irrora
le chiome dei salici e dei cipressi
di preziosi fili d’argento e oro
e impalpabili vapori di tramontana.

E ho amato il suo pensiero
che mi seguiva come il volo
d’una rondine segue il sole;
le stelle ho amato delle parole
che pronunciava sul mio nome,
luccicanti esperidi evasive
delle abbaglianti nostre notti estive;
e il frullo delle sue ciglia sulle mie guance,
ali d’una farfalla che mi destava, insinuante.

E ho amato
d’un amore senza fiato
l’enrosadira delle sue gote
al precipitare della passione
come gli sguardi delle mie cime
al discendere del sole;
il profumo ho amato alla follia
della sua casta, impura, generosa,
aperta dolce rosa.

E v’è chi dell’amare questa creatura
vuole sia per me peccato grave,
contronatura.

Marianna Piani
Passy, 22 Dicembre 2014

Essere gay “dichiarata”, per essere sincera, almeno negli ambienti che frequento io, per fortuna per me non è mai stato un “problema”, se mai più una questione di pudore e riservatezza personale che di pregiudizi o emarginazioni o pressioni dall’esterno. Certo, il fatto che io mi conceda un bacio con la mia compagna in pubblico ha ancora un qualcosa di “disdicevole”, anche se si tratta spesso più di un disagio interno che di un reale motivo di scandalo, almeno nella maggior parte delle situazioni. E noi ragazze gay siamo cresciute imparando a saper distinguere molto bene dove certe espressioni della nostra affettività possano essere inopportune o addirittura — a volte — rischiose.
Quello che invece sento ancora gravare su persone come me, nel mondo, sulle strade, nei mezzi pubblici, nei social, è un’ombra, a volte cupa, di riprovazione, a volte proprio di odio, o, incomprensibilmente, di paura.
La vicenda della Legge sulle Unioni Civili è stata per qualche settimana come un catalizzatore che ha portato in superficie questi sentimenti, che sinceramente pensavo superati, ripiombiandoci in una sensazione di profonda amarezza, di inquietudine, di “sensi di colpa” mai risolti, di senso d’insicurezza di una nostra condizione di debolezza all’interno di una condizione già debole ed esposta come quella femminile. Siamo stati costretti a difenderci, abbiamo dovuto riprendere le nostre vite e “metterle in piazza”, ripetendo l’ovvio, la pari dignità morale e spirituale del nostro modo di amare, come tutti, indipendentemente dall’orifizio o dall’organo con cui nell’intimità ci scambiamo piacere e fisicità.
Questi versi li scrissi con un senso di doloroso orgoglio, e li scrissi molto prima (notate la data di prima stesura) dei fatti citati sopra e delle infelici uscite di certe figure politiche imbecilli nel corso di quella temperie, in cui riemerse questa parola, appunto, “contronatura”.

(I republish here from my Blog, but it’s never just copy & paste: writing is always a changing and evolving process. If you wish to know more about me as a woman and amateur writer, I’ll be glad if you visit it.)

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Marianna Piani
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Incurable romantic, dreamer. Professional illustrator and animator, amateur writer. Lesbian. Vegetarian. Woman ♥ Poetry & Books ♥ http://maripiani.blogspot.it