Promessa

Marianna Piani
Shape my Universe
Published in
3 min readMar 10, 2017

Un sogno: è questo, precisamente,
un sogno d’altri tempi, quando
lungo il viale — mano nella mano —
passeggiavo con te che amavo tanto.

T’avevo atteso accanto al chiosco,
infinita la mia ansiosa attesa,
finché giungevi in gran ritardo
come sempre, sorridendo, arresa.

Il desiderio aveva questo aspetto,
il vivido rossore delle guance,
e bastava alla felicità perfetta
quella sosta per sceglierci un gelato.

Tu, alla frutta, fragola preferibilmente,
io cioccolato e crema, immancabilmente,
e col pizzicore sul palato, passeggiando,
svelte ci rubavamo un dolce bacio.

Non era raro vedere in quel viale,
due amanti libere in gonnella, ma
l’anziana gelataia, e l’agente al cantone,
preferivano crederci amiche care.

L’intima bellezza, la segreta grazia
era l’esserci promesse, tutte agghindate
in veste bianca, sotto quella quercia
che assistette al nostro primo incanto,

al primo nostro folle appuntamento
al nostro primo vorace bacio.
Da allora tutto è cambiato,
e due vite si sono fuse in una.

Questa promessa, d’altri tempi,
che ha fatto palpitare il petto a entrambe,
ci dà diritto ora a questo abbandono
la mano nella mano, e a questo bacio

casto, sotto i platani del viale
silenti, paternamente consenzienti.

Marianna Piani
Milano, 8 Agosto 2015

Ho vissuto la mia omosessualità con non poco conflitto e dolore dentro di me, fin da bambina, mi sentivo “diversa”, con tutto ciò che questo comporta specialmente in periodo adolescenziale, e in seguito, maturando, ho dovuto affrontare una lunga lotta interiore (che mi costò un crollo psichico cui pago le conseguenze ancora oggi) per arrivare finalmente ad accettare pienamente me stessa, uscendo da una condizione di confusa e incerta “bisessualità” e optando per un coming out finalmente deciso, ad alta voce, e senza ripensamenti.

In realtà ho avuto molta fortuna, per tutta la mia vita: il mio ambiente familiare e sociale, e in seguito l’ambiente accademico, culturale e di lavoro, erano e sono tutto sommato sempre ben disposti nei miei confronti, mi hanno accettato tutto sommato con serenità per quello che ero, senza mostrare eccessivi pregiudizi e meno che mai espliciti giudizi sul mio orientamento sessuale. Non ho dovuto affrontare molte situazioni spiacevoli, in questo senso, a differenza di molte mie amiche e conoscenti, e le ferite, le umiliazioni e le aggressioni (verbali o fisiche) più o meno gravi che ho subito nel corso della mia esistenza non sono diverse da quelle che ogni donna, in quanto donna, deve affrontare, purtroppo da sempre, nella propria quotidianità. Io sono stata e sono tutt’ora una ragazza non spiacevole da vedere, e amo abbigliarmi in modo libero e non senza qualche malizia, e questo ovviamente provoca come moltissime di voi sanno bene reazioni pavloviane da parte degli imbecilli, che una antica atavica pratica femminile ci ha insegnato a schivare e a superare con il minor danno possibile. Fortunatamente peraltro non ho mai dovuto subire una vera e propria violenza fisica da parte di nessuno, fino ad ora.

Tutto questo, come dicevo, non ha mai avuto a che fare con il mio orientamento sessuale, ma questo non significa che sia del tutto facile avere una storia d’amore “diversa” in mezzo a un ambiente sociale e di lavoro con comportamenti in grande maggioranza, come dire, nella norma.
Per due ragazze che si amano viene spontaneo non esibire troppo il proprio sentimento, anche se nulla in apparenza lo impedirebbe, e ogni bacio, ogni espressione di affetto più aperto ed esplicito, proprio per una maggiore ricerca di protezione della propria riservatezza, lo si consuma in modo appartato, rubato, con una certa misura di “buon gusto”.
Trovo che i lunghi baci profondi siano qualcosa di intimo e riservato, non da esibire, ma non tanto per “rispetto” nei confronti degli altri o di un qualche “comune senso del pudore”, ma per rispetto verso sé stesse, come coppia, come amanti. E questo vale indipendentemente dagli orientamenti sessuali.

La composizione che ripropongo qui è la narrazione in versi di un momento importante in ogni relazione d’amore, quello della “promessa”, che io e la mia ragazza decidemmo di esprimere invece proprio davanti a tutti, in un parco affollato, sotto un dolce sole primaverile.
Nulla di diverso da qualsiasi promessa d’amore di qualunque coppia, eppure un filo di emozione in più, per esserci così “scoperte” di fronte a tutti, fu ben presente, e fu in fondo quella particolare emozione, mista tra eccitazione e timore, che suggellò questa nostra unione — che, per la cronaca, ancora regge, nonostante la nostra grandissima diversità , o forse proprio grazie a quella…

Un abbraccio
M.P.

(I republish here from my Blog, but it’s never just copy & paste: writing is always a changing and evolving process. Here the original version of this text. If you wish to know more about me as a woman and amateur writer, I’ll be glad if you visit it.)

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Marianna Piani
Shape my Universe

Incurable romantic, dreamer. Professional illustrator and animator, amateur writer. Lesbian. Vegetarian. Woman ♥ Poetry & Books ♥ http://maripiani.blogspot.it