Saluto di una mente errante

Non sarà un addio, questo viaggio,
uguale a tant’altri prima, forse
un incognito di più, più vago.

Gli spettri mi tormenteranno ancora?
Riuscirò a udire ancora il suono
della mia voce, in quel frastuono?

Io sono capace, in guisa d’aquila
di risalire fino all’apice del mio volo,
e vedere il mondo dal culmine d’un sogno;

così come son capace di sprofondare
in un abisso fondo, che appare
il mio più certo e finale approdo.

Mi salveranno gli Angeli ora, ancora?
Angeli in veste verde o bianca, sarete
al mio capezzale, come da sempre

accade? Conoscete ancora il sortilegio
che fa di me da Erinni cieca e urlante,
una sirenetta dal bel dolce canto?

Non sarà un addio, questo viaggio,
amici, non sarà un congedo.
Non sarà neppure qualcosa da narrare…

Marianna Piani
Milano, 7 Settembre 2015

Scritta poco prima di subire uno dei miei ricorrenti ricoveri, necessari di quando in quando per “rimettere in bolla” la mia mente scompaginata quando essa parte per la tangente e va fuori controllo: effetti della mia vecchia compagna d’avventura da ormai tredici anni, con varie vicissitudini, cadute e risalite, quella che oggi molti conoscono con il nome un poco da medical fiction di “sindrome bipolare”.
Oltre ad assumere complicati cocktail di farmaci dai nomi sinistri o anche un po’ buffi, ciò che mi tiene a galla in questo bizzarro e folle surfing tra le onde della mania e della depressione, è questa cosa piccola piccola, innocua in apparenza: la scrittura… Narrare è ri-vivere.
M.P.

(I republish here from my Blog, but it’s never just copy & paste: writing is always a changing and evolving process. Here the original version of this text. If you wish to know more about me as a woman and amateur writer, I’ll be glad if you visit it.)