Sposa giovane

Marianna Piani
Shape my Universe
Published in
3 min readMay 12, 2016

Sali in fretta, piccola bianca sposa,
fin sulla vetta, all’orlo del dirupo,
e ora guarda, laggiù, ciò che hai lasciato

della tua libera vita di bimba
e di ragazza, rivedi i tuoi sogni,
i tuoi giochi a riva, come una pazza

a inseguire granchi e timidi paguri
in fuga dalla marea, e a specchiarti
nelle ombre dei gabbiani sulla sabbia.

Tu eri sempre in volo, piccola audace
rondinella, in alto fin oltre i cirri
trillavi, e poi in picchiata sopra i campi

a far strage di libellule e mosconi.
Tu eri libera come una ventata
di libeccio, che scompiglia e fugge

dove nessuno lo potrà afferrare.
Tu eri un frizzante inebriante sorso
di vino rosso, e rossa di capelli

potevi confondere ogni umano
al tuo solo sguardo, malizioso
e inerme come un ranuncolo nel grano.

Sali dunque, giovane bianca sposa,
sali ora in cima alla tua gloria,
e da quel dirupo grida giù al mondo

a pugni chiusi grida il tuo bisogno
di essere viva in faccia al tempo,
di mai cedere il tuo amore innocente

per un grigio destino benpensante.
Sali, e guarda cosa lasci giù nell’onda
per questo tuo mirabile destino

di piccola fiammante femmina feconda.

Marianna Piani
Milano, 19 Gennaio 2015

Questa composizione risalente a qualche tempo fa ha una sua storia, di carattere biografico.
Una mia amica — anzi, qualcosa di più di un’amica, diciamo una “fiamma” divampata per qualche settimana — non molto dopo che la nostra relazione si concluse, per fortuna senza drammi e strascichi spiacevoli (semplicemente scoprimmo che al di là dell’attrazione fisica non eravamo fatte una per l’altra), mi annunciò il suo matrimonio con un bel ragazzo che sapevo essere stato per qualche tempo il suo fidanzato “ufficiale”, e che aveva lasciato tempo addietro per inseguire un suo sogno di libertà e creatività. Incontrò me, ed ebbe altre relazioni in giro per l’Europa. E’ sensibilmente più giovane di me, e molto, davvero molto carina, e io confesso che dapprima mi innamorai, e poi ammirai e quasi invidiai prima e più ancora della sua bellezza il suo spirito libero, aperto, di totale indipendenza, fuori dagli schemi “riconosciuti”, e la sua ricerca ostinata di una via alla propria espressione, come donna e come artista (è una musicista, io ho un debole per le musiciste, forse perchè lo fu la mia mamma).
La persi di vista per qualche tempo, poi, d’un tratto, quell’annuncio.

Che dire, mi sorprese questa scelta, non tanto per la sua repentinità, ma per come sembrava contrastare con tutto quanto pensavo di conoscere di quella ragazza. Aveva tutta l’aria di un trionfale “ritorno in famiglia”, in stile figliol prodigo; i suoi erano — sono — dei professionisti piuttosto abbienti e conosciuti, una buona borghesia “di sinistra” e illuminata, ma forse non tanto da accettare davvero una “fuga in avanti” troppo estrema da parte della loro unica figliola. Non so se la decisione di rientrare nei ranghi fosse stata presa in autonomia, ma sono propensa a pensare di sì, in tutta sincerità. Non credo vi fossero pressioni rilevanti da parte dei suoi, non in modo esplicito almeno. Io credo che abbia giocato invece molto di più il suo personale bisogno di “normalità”, la voglia di ritrovare una rispettabilità sociale, la necessità di avere una vita come tutti, magari il bisogno di esprimere la propria femminilità in modo pieno attraverso l’esperienza di una maternità. Tutte tensioni fortissime che sono parte del vissuto di ognuna di noi, e che ciascuna di noi cerca di risolvere nel modo che più si adatta alla sua personalità, alla sua forza d’animo e morale.

Grazie infinite per la lettura, come sempre.

M.P.

(I republish here from my Blog, but it’s never just copy & paste: writing is always a changing and evolving process. If you wish to know more about me as a woman and a writer, I’ll be glad if you visit it.)

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Marianna Piani
Shape my Universe

Incurable romantic, dreamer. Professional illustrator and animator, amateur writer. Lesbian. Vegetarian. Woman ♥ Poetry & Books ♥ http://maripiani.blogspot.it