Uno scialle

Ti coprirò le spalle, col mio scialle:
scosterò i lunghi capelli bruni
e adagerò sulla tua bella schiena
tremante lievemente questa trama
di molle lana e lunghe frange giù
a spiovere fin oltre i fianchi
tuoi ampi di donna fertile paziente,
tu che m’accogli al seno tuo fervente.

Ti ravviverò i capelli, adagio, a gesti lenti,
con un pettine a denti larghi e radi,
scivolando lungo la chioma come
una lancia incrocia ardita le onde
d’un oceano turbato dai violenti venti
di Maestrale e Tramontana; ammirerò
i riflessi color rame che sfavillano
sotto lo sciogliersi delle mie dita.

Accoglierò i tuoi piedi alati e lievi
sopra il palmo della mia mano, e poi
con l’altra piano piano, con maestria,
passerò sulle tue unghie brevi
lo smalto color corallo che ami tanto,
così da renderle autentici gioielli;
e ti allaccerò quei sandali belli
alla caviglia, su cui infine poserò

un bacio, come suggello e intenzione
della mia estrema perdizione.

Marianna Piani
Milano, 20 Aprile 2015

Un ritratto, o meglio un racconto in punta di penna, della sensualità del rapporto nei confronti di una compagna non solo amata, ma prima ancora ammirata.
L’ammirazione — senza fine e senza fini — per la bellezza è uno dei più potenti motori in una relazione d’amore. Almeno, a me accade così. Adoro ammirare ed essere ammirata. I gesti di tenerezza, di cura, di devozione, sono altrettanto se non più emozionanti ed appaganti dell’atto d’amore stesso. Che giunge dopo, a fine e coronamento di un lungo e dolcissimo convincimento.
Ecco, questa composizione, questo “ritratto a due”, è la cronaca di una reciproca seduzione in atto, così dolce da annullare il tempo, così perentoria da apparire inevitabile.

Grazie sempre per la vostra benevola e preziosa presenza

M.P.

(I republish here from my Blog, but it’s never just copy & paste: writing is always a changing and evolving process. If you wish to know more about me as a woman and amateur writer, I’ll be glad if you visit it.)