West Cork

Marianna Piani
Shape my Universe
Published in
3 min readJan 3, 2017

Ho dovuto dirmi più volte:
questo che spumeggia e signoreggia
qui innanzi, deridendo ogni confine,
questo è l’Oceano,
con la sua voce da drago possente;
non il mio piccolo mare,
così familiare da non temerlo nemmeno
nelle sue improvvise furiose tempeste,
capricci d’un bimbo imbronciato.

I gabbiani, qui solenni creature del mito,
incrociano lenti sfiorando la costa,
facendo la spola tra le quiete baie
e le scogliere tormentate dai venti
e dai marosi taglienti, senza sosta.
Il vento sibila tra le gramigne
e agita come un altro mare le felci
verdazzurre che frangono il sole
schivo di qui, anche se solo un istante.

La pioggia viene, va, e ritorna,
come una sposa indecisa,
annebbiando di poemi le brughiere
e ornando di gioielli lucenti
i rami di erica viola e l’iris
blu cielo; le giovenche oziano fissando
con dolce rassegnata pazienza
le spume delle onde e i mulinelli
beffardi scatenati dal maestrale.

No, decisamente non è il mio mare
bambino, quello con cui giocavo
inseguendo le risacche e i gorgoglii
tra le buche e i bordi taglienti
degli scogli, butterati di valve,
resi rischiosi al passaggio dai velli
di mucillagini e dalle alghe infide.
Questo è l’Oceano Immenso, dove
cuori e anime si sentono persi.

Questo è l’Oceano Oscuro
del mareggiare maestoso,
delle leggende e delle novelle
che mi hanno portato per anni
in cima al mondo, laddove
si ferma l’atlante e nasce la pioggia:
proprio qui dove ora sono, e mi stringo
le braccia al seno, che ansima piano,
qui, all’estremo ciglio del sogno.

Marianna Piani
Glengarriff — Dublino — 20 Luglio 2015

Amiche e amici cari,

quasi due anni fa compii un viaggio, per metà di lavoro, per l’altra metà di turismo, in Irlanda, facendo capo a Dublino dov’era allocato lo Studio per cui lavoravo. Da qui, nel tempo libero prendevo la vettura a noleggio di cui mi ero dotata (lassù si guida al contrario, a sinistra della carreggiata, e vi garantisco che ci ho messo non poco ad assuefarmi, a questa bizzarria) e partivo per lugnhe escursioni un poco ovunque nell’isola, ma in particolare nella parte della costa sud occidentale, nella zona di Cork e poco oltre.
Fin dai primi giorni, anzi, forse nel momento stesso in cui scesi dall’aereo, mi innamorai perdutamente di quei luoghi, di quel Paese e di quella gente.

E posso dirlo forte, perché è stato proprio in quel tempo, e in quei luoghi, che incontrai quella che sarebbe divenuta l’amore della mia vita, la mia dolce fidanzata dai capelli rossi — e presto, spero, la mia sposa.
Ma quando scrissi questi versi non sapevo ancora quanto importante per me e per la mia vita sarebbe stato quel viaggio, solo ora, a posteriori, mi rendo conto che sentivo oscuramente qualcosa, nell’aria, dentro di me, un’inquietudine sottile, un’urgenza, qualcosa che enigmaticamente mi annunciava ciò che solo due giorni più tardi sarebbe accaduto.
Era dunque davvero al “estremo ciglio del sogno”?…

Grazie di cuore, come sempre, per il vostro tempo e la lettura.

M.P.

(I republish here from my Blog, but it’s never just copy & paste: writing is always a changing and evolving process. Here the original version of this text. If you wish to know more about me as a woman and amateur writer, I’ll be glad if you visit it.)

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Marianna Piani
Shape my Universe

Incurable romantic, dreamer. Professional illustrator and animator, amateur writer. Lesbian. Vegetarian. Woman ♥ Poetry & Books ♥ http://maripiani.blogspot.it