Lo zaino e lo spazio vuoto

Ho seguito qualche settimana fa il cammino di tanti giovani che si sono letteralmente messi in viaggio dalle loro case attraverso sentieri e paesi della nostra bella Italia, per raggiungere Roma e lì incontrare Papa Francesco, in vista del Sinodo “sui” giovani che si terrà in ottobre.
Ascoltando fra le varie testimonianze di chi era in cammino, mi è piaciuto quello che ha detto una ragazza della Diocesi di Vicenza su quello che non manca mai nel suo zaino.
Oltre ai viveri e al Vangelo, si porta sempre uno
Spazio Vuoto
Perché avere uno spazio vuoto nello zaino è importante?
Cito le sue parole:
perché può essere riempito, perché fa circolare l’aria, perché gli spazi vuoti “creano la musica”, è lo spazio della imprevisto, è lo spazio di Dio
Bella questa immagine, che può servire a riflettere anche sul “bagaglio” che ci portiamo appresso nelle nostre vite.
C’è uno spazio vuoto da riempire di nuove esperienze o siamo chiusi in noi stessi e ci basta quello che abbiamo?
Lasciamo “circolare l’aria”, per mantenere la freschezza nelle nostre azioni?
Viviamo in modo armonioso, donando un po di noi agli altri, per ricevere in cambio qualcosa che possa arricchirci?
Gli imprevisti sul nostro cammino sono un ostacolo o un’opportunità?
Quando spazio lasciamo al silenzio, alla meditazione, all’azione di Dio?
Dall’immagine dello spazio vuoto, qualche domanda che faccio per me stessa e lascio ai miei lettori, perché ciascuno possa interrogarsi sul proprio modo di vivere.
Buona riflessione!