C’era una volta Aleppo

marco
Siria — un diario in tempo di pace
2 min readMar 5, 2017
La citadella di Aleppo

Il testo che segue è tratto dall’ebook Siria — un diario in tempo di pace (Delos Digital)

Aleppo contende a Damasco la fama di città più antica del mondo. Aleppo e Damasco vivono una rivalità edificata su lazzi reciproci, barzellette, scherzi sulla pronuncia di alcune parole e facezie varie. Aleppo, come Damasco, ha un suq molto antico, una grande moschea chiamata anch’essa degli Omayyadi, la parte vecchia della città raggomitolata in un labirinto di vicoli brulicanti di gente, bambini, uomini col caffettano e donne quasi completamente coperte, molto più che a Damasco.

Suq di Aleppo

Il suq, reticolo caotico e claustrofobico, è quasi interamente coperto, col risultato che il clima, anche in giornate di caldo feroce come oggi, non è mai insopportabile, ma l’odore delle spezie, del caffè, del cuoio (specialità aleppina insieme al sapone), delle carni appese ai ganci e ancora grondanti e di ogni altro tipo di merce, è ancora più penetrante e può dare un vago senso di vertigine, seppur piacevole.

I vicoli del suq sono ricoperti da piccole volte a crociera molto caratteristiche, in cima alle quali finestre quadrate illuminano le mercanzie con caldi fasci di luce polverosa. Ogni tanto il tortuoso andamento delle viuzze si apre in caravanserragli, svolte improvvise su squarci di sole che non si sa da dove vengano, fino a che non si giunge all’imponente mole della cittadella, davvero impressionante. L’inespugnabile fortezza che nessuno è stato in grado di violare.

Aleppo forse non sarà antica come Damasco, ma ha mantenuto più intatta la sua identità, nonostante a pochi passi dalla cittadella il traffico sia caotico più che nella capitale. Ma, sarà per gli abitanti più ligi ai costumi tradizionali, sarà per le vecchie porte della città che, in parte, mantengono ancora i battenti in ferro lavorato, sarà per l’aria che si respira, tutta contratta in quelle viuzze, frusciante di tuniche, odorosa di sole caldo e spezie, sembra davvero che il tempo qui non dico si sia fermato, ma almeno ogni tanto inciampi anche lui in questi vicoli dove perdersi è davvero facile quanto piacevole.

E poi, ad Aleppo c’è il Baron Hotel. Il Baron Hotel vale una visita quanto la cittadella o la moschea. (…)

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marco
Siria — un diario in tempo di pace

redattore editoriale, scrivo di tecnologie applicate alla didattica.