Cosa metti in valigia e nel navigatore?

Sketchin
Verso il futuro
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3 min readJun 2, 2008

Ci risiamo… stanno per arrivare le vacanze, periodo buono per “staccare” e di conseguenza momento di grande interesse per il mercato del turismo (on e offline).

Il web non ci fa certo mancare nulla e le soluzioni (in formato pacchetto viaggio) abbondano di offerte più o meno vantaggiose e i più fortunati iniziano già a fare le prenotazioni.

È la soluzione “fai-da-te” a farla da padrona in rete (ovvero l’acquisto scollegato del viaggio, alloggio e delle attività che si svolgeranno una volta arrivati a destinazione), diventando croce e delizia per gli utenti, che passano ore al computer alla ricerca di occasioni e molto spesso consigli sulle destinazioni (utilizzando spesso forum e social network di viaggiatori. Tra tutti tripadvisor.com ).

Deciso il viaggio, i telefoni cellulari e le guide turistiche sono la prima cosa che si mette in valigia quando si viaggia all’estero ma il mondo high tech ha definitivamente insinuato la pulce nell’orecchio… il navigatore! Per chi non lo possiede il navigatore sembra l’oggetto indispensabile per la vacanza 2008.
L’evoluzione di questo dispositivo lo rende oramai un apparecchio multifunzione, dotato di numerosi optional aggiuntivi, da utilizzare in macchina, a piedi, in bicicletta e in moto.
I costi sono decisamente abbordabili e le funzionalità sono veramente accattivanti: itinerari ad hoc — mappe — punti d’interesse (ristoranti, musei, alloggio, teatri, club, stazioni di servizio, bancomat, etc.) — dettagli sul percorso — informazioni sul traffico — informazioni locali come il servizio meteorologico — traduttore — dizionario — video — foto — podcast — convertitore di valuta e altro ancora.

Difficile però innamorarsi appieno di questo strumento che toglie senza dubbio il piacere della scoperta, si pensi al semplice fermarsi a chiedere informazioni, il perdersi e scoprire nuovi luoghi delle città, ma anche solo sfogliare il libro di un museo o la guida di una città.
Ma nel mondo del turismo c’è spazio per tutti, in quanto gli approcci al viaggio sono tanti quante sono le persone che decidono di spostarsi da casa. Tramite il collegamento con i satelliti, il navigatore rileva la nostra posizione reale e attraverso l’analisi delle mappe ci invia le informazioni che abbiamo preimpostato.
Se è vero che un mercato (in questo caso i servizi per questi device) non cannibalizza un altro (il mercato offline), ma anzi ne amplia le prospettive, vediamo che in un’ottica push potrei ricevere input aggiornati sulle destinazioni che mi forniranno updates, si pensi alla colonna sonora di un viaggio, i menù dei ristoranti, gli eventi, etc.
Si tratta anche di un delicato gioco di comunicazione, legata alla user experience effettiva di questi dispositivi: il navigatore (il device dedicato, piuttosto che un cellulare di ultima generazione o ancora un iphone/ipod touch) facilitano lo spostamento di chi necessità di una connessione, sono meno ingombranti rispetto ad un laptop, possono farci risparmiare soldi, possono garantirci una maggior sicurezza negli spostamenti, possono aiutarci di gran lunga con le lingue straniere (e viceversa) e farci scoprire i luoghi in base a dove siamo, al tempo a disposizione e alle nostre passioni all’insegna della georeferenziazione.
Paradossalmente parti col navigatore e la vacanza la costruisci di giorno in giorno. Per il mondo delle pr è senza dubbio un buon campo di applicazione nell’ideare servizi custom per le aziende del settore e per le pubbliche amministrazioni, ovvero aggiungere e fornire quelle informazioni che una mappa o una guida stampata non possono offrire… per farla breve: tutto ciò che è “variabile” sul mio percorso.

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