Ok glass: diamo uno sguardo al futuro

Sketchin
Verso il futuro
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2 min readFeb 25, 2013

Non è passata nemmeno una settimana da quando Google ha rilasciato il video in cui si a intravede come sarà l’esperienza di una persona che indossa i Google Glass.

Lo abbiamo visto martedì scorso durante lo Sketchin bar di febbraio, il nostro appuntamento mensile di confronto e formazione interna, e siamo rimasti tutti affascinati. Come noi credo molti altri. Sembra davvero di vedere il futuro attraverso le lenti di questi occhiali.

Quello che ci ha strabiliati è vedere l’estrema naturalezza dell’interazione: sembra che non esistano intermediari tra noi, il mondo reale e il mondo digitale. Google sembra avere esaudito la promessa che aveva enunciato al lancio di Project Glass: condividere il mondo attraverso gli occhi. (Poi, come possa essere avere un paio di questi occhiali sul naso è una cosa che sanno solo in pochi e sarebbe interessante sperimentarlo — se Google ci accordasse lo status di Glass Explorer).

L’invisibilità dell’interfaccia a favore di un’interazione naturale è un mito che inseguiamo quando progettiamo esperienze: siamo convinti che le buone esperienze debbano essere naturali, semplici da comprendere e possano arricchire la vita delle persone. Questa — almeno da come ci viene mostrata — lo è di certo: basta ordinare qualcosa ai propri occhiali con un comando vocale “Ok glass, …” e si possono fare foto e video, ottenere informazioni, condividere messaggi, ecc…

La caratteristica che contraddistingue una buona esperienza, secondo noi, è la capacità di superare le aspettative delle persone. Bene, Goolge Glass è il caso perfetto. Chi di voi non ha esclamato “WOW che fighi!” quando ha visto il video e non ha pensato ad un modo per ottenerli attraverso il contest?

Più interessante ancora, come li usereste? Come può cambiare la vita delle persone che indossano occhiali costantemente connessi al mondo digitale, provocando una specie di sovrapposizione uno a uno con quello reale? Infine, come cambierà il nostro modo di progettare artefatti se si tiene in considerazione anche questa particolarissima interfaccia?

Poi potremmo anche spingere avanti l’immaginazione — lo sapete che ci piace la fantascienza -: se non ci fosse più bisogno degli occhiali? Se le informazioni e le immagini fossero direttamente sparate sulla cornea? Lo ipotizzano in molti e già si creano le serie sull’argomento…

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