Social Media Manager

Quattro passi nella storia

sir. Tommaso Sorchiotti
Social Factory

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La figura del Social Media Manager potrebbe sembrare un’invenzione recente, creata per vendere al meglio il cosidetto Web 2.0, o, anche, il frutto di una sempre più sofisticata strategia per occupare i giovani disoccupati in materie umanistiche ed economiche, ma non è così.

Testimonianze letterarie, affreschi e numeroso materiale archeologico concorrono a dimostrare che il dispensatore di contenuti e il disciplinatore di comunità sul Social Web era già conosciuto presso gli uffici degli Egizi, dei Greci e dei Romani e perfino nell’ancor più lontana civiltà mesopotamica.

Il SM Manager all’alba della storia e verso la classicità

Con molta probabilità il Web fu scoperto intorno all’XI-IX secolo a.C., scoperta come molte altre casuale. Le prime testimonianze certe dell’uso del Web sociale sono quelle ritrovate nella pianura posta tra il Tigri e l’Eufrate, la Mesopotamia. Presso le antiche popolazioni che lì vivevano il Web era fondamentale per truccarsi, per venerare gattini e per farsi pagare.

Alle tavole principesche dei palazzi, nei grandi centri della cività mesopotamica, dove la fibra era garantita, i Social Network erano utilizzati per promuovere uno tenore di vita esclusivo ed agiato. Si diffonde la cosidetta moda delle selfie, chiamati auto-scatti dalla parte più povera e miserabile della popolazione.

Da alcune testimonianze si apprende che in Babilonia esistevano delle “botteghe di contenuti” gestire da donne, anche se è molto probabile che in questi negozi non si tramandassero contenuti in forma scritta ma esclusivamente in forma orale. Successivamente, per mascherare questa attività dalle parvenze illecite, tali botteghe iniziarono a promuovere servizi di taglio capelli e messa in piega, mascherando la produzione di contenuti dietro costosissimi shampoo.

tbc…

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