A.A.A. Amazing App Addiction

Lucrezia Savino
Social Mustard
Published in
2 min readOct 11, 2015

Penso che le app siano una droga. Di quelle leggere, eh. Ma comunque una droga. E penso che molte di esse incarnino decisamente il concetto di behavior changing design. Infatti: inizi a usare una app e questa finisce per condizionarti la vita. Piano piano, ma in continuo crescendo. Dallo sport alla pianificazione della tua giornata, esistono app per tutti i gusti (più uno) e per quanto io abbia tentato inizialmente di fare l’anticonformista, adesso me ne serve una dose giornaliera per andare avanti.

Iniziamo da Instagram. Non sono mai stata una fan della fotografia, né ho mai mostrato un particolare occhio critico pronto a immortalare le bellezze che ci circondando. Eppure, la semplicità di questa applicazione, ma soprattutto il divertimento che provo nell’utilizzarla (dai filtri agli hashtag finali) mi ha decisamente portato a scattare più foto durante la settimana per il sol gusto di modificarle e condividerle (in soli quattro giorni sono riuscita a modificare 33 foto).

Poi direi di essere dipendente anche da Meteo-Weather, applicazione che permette di essere sempre aggiornati sulle condizioni atmosferiche per poterti far scegliere l’abbigliamento più adeguato al tempo (lo consulto una volta al giorno — ovviamente la mattina prima di uscire — tutti i giorni).

Infine, devo ammettere d’essere una drogata a tutti gli effetti di Spotify e Shazam. Avendo avuto da sempre una grande passione per la musica e avendo iniziato a lavorare in una casa discografica, l’utilizzo di queste due applicazioni mi ha davvero cambiato le abitudini di vita. Prima avevo bisogno del mio hard disk esterno per poter usufruire di certi brani (sia in ufficio che per semplice svago). Adesso con Spotify Premium ho un catalogo vastissimo di musica sempre a portata di mano e con Shazam riesco a identificare tutti i brani in riproduzione intorno a me. Le conseguenze? Leggo meno giornali di musica, non ho bisogno di portare sempre l’ipod in borsa e soprattutto quando ascolto un brano posso evitare di star lì a sforzarmi di capire le parole del testo utili a risalire al titolo del pezzo (apro e consulto queste applicazioni più di 10 volte al giorno).

Quelle da me utilizzate sono app dove non è possibile registrare un miglioramento nel tempo (magari come forse succede con Runtastic Running & Fitness) o quantificare un qualcosa (come invece può accadere con Body drink water o con il Porcellino budget), ma a modo loro — e con mezzi tutti diversi — sono strumenti che cambiano le tue abitudini di vita. Magari in maniera indiretta, ma comunque incisiva.

Lucrezia Savino

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