Federica Mappa
Social Mustard
Published in
3 min readOct 3, 2015

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“AGGIUNGIMI SU FACEBOOK”

IDENTITA’ ALLO SPECCHIO: IL TUO PROFILO TI RAPPRESENTA DAVVERO?

Se definire la personalità di qualcuno è di per sé un lavoro non facile , farlo tramite la sua attività sui social, facebook in primis, può essere addirittura fuorviante. Perché ? I motivi sono diversi: si pensi a quanto, sia in un ambiente online che offline, diciamo esattamente ciò che vorremmo e quanto ci lasciamo, invece, influenzare dal contesto, dalle etichette, dai pareri degli amici e dall’immagine che abbiamo per loro. E ancora, a quanto ci pensiamo ( o non lo facciamo affatto) prima di pubblicare un post, una foto con i giusti effetti, hashtag e tutto il corredo. C’è chi cura il proprio profilo come se fosse il suo armadio in cui ogni capo è un pezzo della sua identità e chi, invece, spinto da un uso puramente ludico, inventa quasi un suo alter ego per sperimentare un nuovo sé. Bene, analizzando alcune pagine facebook di miei amici mi sono accorta di alcuni loro aspetti divergenti rispetto al modo in cui sono abituata a vederli e dei diversi profili di personalità che ne possono derivare.

Marco: profilo OPINION LEADER. Beh sì, lui è l’opinionista per eccellenza, tanto tra gli amici al pub quanto sui social, dove, questo ruolo consolidato nella realtà, viene potenziato. Sul suo profilo trovate di tutto: opinioni politiche, recensioni ben curate dell’ultimo concerto a cui ha partecipato , post con i dettagli della sua nuova filosofia di vita, quella vegana, foto ben studiate che raccontano i suoi viaggi e aggiornamenti sul festival musicale di cui è promoter. Il suo mondo è sul suo profilo, peccato, però che non parli mai di sé, dei suoi umori, della sua fidanzata o dei suoi affetti. Insomma, racconta di tutto ciò che lo circonda ma molto poco di sé. Ad ogni modo,state pur certi che ogni suo post è un cattura like , commenti, condivisioni e, a volte, discussioni. Crea quasi una rete sociale in cui ci coinvolge un po’ tutti.

Valerio: profilo L’ARTISTA. Lui è un ragazzo timido e introverso. Se ci troviamo in una piazza alla ricerca del piano per la serata o se la conversazione si fa accesa lui lo ritrovate ad un angolo che fuma tranquillamente una sigaretta con il suo ipad o, al più, interviene con una sua massima diplomatica per riportare la quiete. Su facebook? Post ironici, status chilometrici a tratti poetici, post quasi polemici su questioni sociali corredati da suoi commenti, qualche foto e soprattutto il suo mondo: la musica. Valerio è un cantante ma questo lo intuite solo dalla sua bacheca facebook dove posta video delle sue performance, cover di canzoni o addirittura testi composti da lui. La platea social lo inibisce meno della sua cerchia di amici? Forse sì.

Fiore: L’IRONICA CON UN BASSO PROFILO. Se andate a prendere un caffè con lei ( uno dei dieci al giorno che assume come droga ) vi riempirà in poco tempo la testa di aneddoti, riflessioni, domande e improvviserà analisi quasi psicologiche di fronte ad un vostro problema. È una super chiacchierona a cui piace dire la sua ma soprattutto dare supporto e solidarietà ai suoi amici. Il teatro, il cinema e la poesia sono tra i suoi principali interessi. Come proietta tutto ciò sul mondo social? Sorpresa, mi accorgo che la sua pagina ha contenuti prettamente ironici, al limite del cinico, usa poche parole, status quasi nulli, parla tramite video musicali, foto con amici e qualche post. Non ci tiene a mostrare la sua personalità esuberante e il suo punto di vista perché probabilmente il suo uso della piattaforma è fondamentalmente ludico. Quando gliene ho parlato mi ha risposto: “Preferisco scrivere le mie storie sui blog”. E’ probabile che il confronto con un altro diverso da una persona amica le interessi di più dei like su facebook .

Da questa semplice osservazione trarre delle conclusioni certe sarebbe inappropriato ma mi sembra chiaro come non ci sia necessariamente un nesso diretto tra identità online e offline. O meglio è un rapporto che stabiliamo noi stessi in base agli obiettivi che ci poniamo: dare visibilità alle nostre idee, giocare ad essere un altro, osservare i comportamenti dei nostri contatti, farsi un’idea senza bisogno di esporsi. Tutto ciò, ad ogni modo, ci spinge a rappresentare anche solo una parte del nostro sé attraverso e con l’altro.

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