Amicizia A Domicilio

Aurora Mondavi
Social Mustard
Published in
4 min readNov 1, 2015

Amicizia a Domicilio, ancor prima di essere il nome dato ad una pagina Facebook ed ad un gruppo chiuso presente su questo social network, è un’organizzazione benefica iscritta all’ elenco delle associazioni di volontariato italiane, di fatto una vera e propria onlus. Composta da 30 ragazzi di età compresa tra i 16 ed i 26 anni (io sono una di questi), si propone di operare nel territorio della città di Jesi, in provincia di Ancona, cercando di alleviare i problemi di 15 famiglie, italiane e straniere. Le problematiche con cui solitamente ci rapportiamo sono povertà, malattia, violenza, questione burocratiche e relative all’ immigrazione, attribuzione e partecipazione ai bandi comunali, provinciali e regionali inerenti il lavoro o le case popolari.

Amicizia a Domicilio, oltre ad avere un proprio sito web, è presente su Facebook, attraverso un pagina ed un gruppo chiuso: il primo è riservato ai volontari, ai donatori, agli avventori casuali, a chi vuole rivolgersi a noi per un aiuto, il secondo invece è utilizzato soltanto dai volontari.

La pagina, gestita da me ed altri 3 volontari, consta di 971 mi piace: i contenuti pubblicati riguardano i progressi dell’associazione, gli eventi a cui prendiamo parte o che organizziamo, ma anche la richiesta di aiuto ai donatori (chiediamo spesso degli oggetti di arredamento, come materassi o armadi, oppure pubblichiamo offerte dei nostri assistiti che si rendono disponibili di lavorare come badanti o giardinieri). A volte vengono pubblicati anche dei link offtopic, che ricordano la nostra mission o riteniamo siano dei buoni esempi da seguire.

Nel gruppo chiuso invece organizziamo i nostri turni (a gruppetti stabiliti ci si reca dalle famiglie una volta a settimana, portando un pacco di generi alimentari e registrando così i vari progressi), le raccolte viveri, gli incontri con gli enti statali; si cerca anche di conoscere il parere degli altri volontari riguardo questioni spinose ed improvvise, magari inerenti un problema improvviso con una famiglia bisognosa, che non può aspettare la prossima riunione offline.

Opererò ora un confronto tra la pagina ed il gruppo chiuso di Amicizia a Domicilio, per evidenziarne le differenze secondo le teorie analizzate:

  • IDENTITA’:
    Pagina: I followers della pagina si sentono appartenenti alla community dal momento che rispondono alle nostre richieste di aiuto, condividono i nostri annunci, commentano cercando di aiutare, suggerendo nuove strategie o complimentandosi. La community dei donatori è molto forte. I volontari si limitano a mettere mi piace, dal momento che ognuno di noi conosce bene ciò che i gestori della pagina pubblicheranno, dato che spesso ciò viene discusso nel gruppo.

Gruppo chiuso: La conditio sine qua non è essere un volontario. Questo gruppo non è aperto ai donatori od a coloro che saltuariamente ci aiutano. Il senso di identità in questo caso nasce dal fatto di essere parte di una grande famiglia, un’associazione molto forte e strutturata. E’ un sentimento che nasce prevalentemente offline, ma che si esplicita in modo forte nel gruppo chiuso, in cui si cerca sempre di aiutare il volontario dubbioso o in difficoltà.

  • FIDUCIA:
    Pagina: Le persone che mettono mi piace sono interessate a ricevere gli aggiornamenti dell’associazione. La fiducia si crea nel momento in cui i followers rimangono aggiornati sui vari sviluppi di Amicizia a Domicilio; inoltre, nelle occasioni di confronto sulla pagina si cerca di creare un clima mite e familiare che favorisca il sentimento di inclusione in colui che legge e segue la pagina.
    Gruppo chiuso: Il sentimento di fiducia è presente in maniera più netta nel gruppo chiuso: i volontari si sentono parte della grande famiglia di “Amicizia a Domicilio”. Una vera community si crea grazie a questa affezione alla causa ed ai membri del gruppo, la quale permette occasioni di scambio decisamente costruttive.
  • COMPORTAMENTO:
    Pagina: Il comportamento dei followers cambia in base al loro ruolo nei confronti dell’associazione, quindi se siano assistiti (che commentano spesso ringraziando i donatori, ma sono una minima parte dei followers) oppure donatori. Generalmente i commenti provengono da chi ha avuto modo di conoscere l’associazione, anche se solo per un attimo, in un ambiente offline. Si registra quindi un’evoluzione nel ruolo del follower medio, che inizialmente mette mi piace alla pagina perché Amicizia a Domicilio è una realtà conosciuta nel territorio, ma solo dopo averci incontrato posta il proprio feedback online sul nostro lavoro.
    Gruppo chiuso: Le cose cambiano nel gruppo chiuso. Vi è una vera e propria gerarchia invisibile nel comportamento: i nuovi volontari, a parte il post introduttivo in cui si presentano agli “anziani” una volta aggiunti al gruppo, rimangono nell’oblio, non prendono parte alle discussioni che avvengono online. Soltanto dopo qualche tempo –in media un mese- e soprattutto dopo qualche riunione offline, prendono coraggio e diventano partecipativi. I ruoli più importanti nel gruppo chiuso corrispondono con le alte cariche dell’associazione, quindi il presidente, i vice ed il consiglio direttivo, in quanto questi commentano sotto ogni post per dire la loro od indirizzare i più giovani verso la giusta direzione.

--

--