Analisi critica di un’ipercritica

alessandra.cherubini
Social Mustard
Published in
3 min readDec 3, 2015

Qualche settimana fa, durante le lezioni in cui sono state descritte e analizzate le community, il professore ha messo in luce la discriminante per il loro corretto avvio e funzionamento: il loro essere un gruppo non normato. Si entra a far parte di una community tenendola viva, se non la si percepisce come un obbligo, viceversa, se caldamente invitati, gli utenti non sono invogliati a partecipare e a contribuire nel condividere contenuti.

Questa situazione somiglia leggermente a quella in cui mi sono trovata per poter scrivere questo assignment: ipercritica di natura, vivo per mettere puntini sulle i e la correzione di errori di pronuncia/grammatica/ortografia è il mio pane da 24 lunghissimi anni, eppure, quando mi è stato “caldamente consigliato” di svolgere un’analisi critica di quattro dei paper a noi assegnati, mi sono trovata sguarnita, senza idee o spunti per poter iniziare.

Nella speranza che ciò preannunci la colonizzazione della mia persona dai processi analizzati dalla psicologia sociale, in leggero ritardo, ecco l’analisi delle criticità di alcuni dei saggi trattati.

Do we look happy? Perceptions of romantic relationship quality on Facebook (Emery, Muise, Alpert, Le)

  • non vengono considerate le caratteristiche individuali della personalità di osservatori e partecipanti mentre il fenomeno viene indiscutibilmente influenzato da queste (Studio 1)
  • non vengono considerate le tempistiche e l’impegno impiegati dagli utenti sul social network (Studio 1)
  • la percentuale dei partecipanti è suddivisa in modo iniquo: 32,5% maschile VS 67,5% femminile (Studio 2)
  • il range di tempo della relazioni prese in esame è troppo esteso: da 2 a 72 mesi (Studio 2)
  • non vengono prese in considerazione coppie omosessuali (Studio 2)
  • la fascia socioculturale studiata è circoscritta: contesto universitario ristretto e non differenziato (Studio 2)

The function of self-disclosure on social network sites (Utz)

  • eccessiva lunghezza del questionario: solo 60 dei 151 partecipanti lo hanno portato a termine (limite ammesso dai ricercatori stessi)
  • sono stati presi in considerazione diversi parametri (Facebook use, Privacy concerns, Content of the messages, Motives, Feedback, Feeling of connection) di cui si invita a prendere in esame le 7 interazioni più recenti: non viene verificato l’utilizzo saltuario o meno del social network per cui non è chiaro quanto le interazioni siano vicine o lontane dal momento di studio
  • è richiesto un giudizio ai soggetti su varie fasi dell’esperimento (numero di like e commenti ricevuti, se attesi o meno, descrivere una conversazione oppure i commenti di amici ai post): opinioni soggettive quindi non uniformi o uniformabili
  • analisi di un gruppo sociale limitato e circoscritto dunque non estendibile ad altri gruppi

I would like to…, I shouldn’t…, I wish I… Exploring behavior-change goals for social networking sites (Sleeper, Acquisti, Cranor, Kelleyy, Munsonz, Sadeh)

  • sono stati presi in considerazione soggetti che affermano di utilizzare Facebook, Twitter ed Instagram ma senza verificarne l’effettiva frequenza d’uso reale, ci si limita a richiedere la presenza di almeno un accesso nell’arco dell’ultimo mese

Walk a mile in digital shoes: the impact of embodied perspective-taking on the reduction of negative stereotyping in immersive virtual environments (Yee, Bailenson)

  • campione ristretto: partecipano alla ricerca 48 studenti di cui solo la metà indossa l’avatar anziano
  • non viene tracciato un profilo dei partecipanti, nè vengono sondate le loro opinioni sul tema prima dell’esperimento quindi non si è a conoscenza del relativo livello di pregiudizio di partenza
  • i partecipanti a cui è stato assegnato un avatar hanno intuito le finalità dell’esperimento e ciò può aver inficiato i risultati (limite evidenziato dai ricercatori stessi)
  • studio svolto in laboratorio attraverso una realtà virtuale immersiva quindi non è possibile stabilire se i suoi risultati valgono anche in un contesto di vita quotidiana reale

The effect of social factors on user-generated content productivity: evidence from flickr.com (Hsiao, Wang)

  • non sono riportate informazioni specifiche sul campione di utenti
  • è stata presa in considerazione esclusivamente la piattaforma Flickr senza specificare le motivazioni di questa scelta selettiva
  • non vengono riportati accuratamente i risultati della ricerca, ci si limita ad una descrizione sommaria dell’utilità di essa in una prospettiva futura
  • non viene specificato il numero di utenti presi a campione
  • l’analisi è stata fatta attraverso un questionario ma probabilmente sarebbe più efficace analizzare comportamenti e percezioni in un contesto reale

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