Nicolò Vallone
Social Mustard
Published in
4 min readNov 3, 2015

--

Analisi di una Community

Il calcio è un argomento che in Italia fa presa, attira, lega, crea massa critica. Non stupisce uno dei fenomeni Facebook più impressionanti visti quest’anno nel nostro Paese sia imperniato sul mondo del pallone: si tratta della pagina “Serie A — Operazione Nostalgia”, che ha da poco compiuto un anno di vita e superato quota 175 mila followers. Il fondatore, Andrea Bini, è un ragazzo come tanti della mia generazione, cresciuto nel mito delle figurine Panini, delle telecronache di Bruno Pizzul, delle prime edizioni del videogame FIFA per pc o PlayStation 1, delle partite di Serie A giocate quasi solo alla domenica e seguite su TelePiù e Quelli Che Il Calcio, delle magie di campioni come Zidane e Del Piero, ma anche delle gesta di giocatori “di provincia” entrati nell’immaginario collettivo, nomi come Dario Hübner e Cleto Polonia, noti solo ai veri fanatici del calcio anni ‘90-inizio 2000: tutti uniti nel segno della nostalgia di un gioco/sport che non c’è più — almeno in certe sue forme ed emozioni, almeno in Italia — e che ha accompagnato l’infanzia di chi oggi staziona tra i 20 e i 30 anni di età. Nato come esperimento social a tempo perso, Serie A — Operazione Nostalgia ha attirato l’attenzione del mondo del calcio anche a livelli accademici: il giovane Andrea è stato più volte chiamato a ritirare premi e tenere lezioni universitarie su questo piccolo grande progetto di comunicazione a tematica calcistica.

L’interazione tra utenti avviene essenzialmente attraverso un numero di post pubblicati dall’admin che sfiora la decina ogni giorno, molti dei quali secondo format e tematiche ricorrenti. Per fare alcuni esempi: quando è il compleanno di qualche personaggio appartenente all’epoca calcistica di riferimento, questi viene celebrato con foto e video che lo riguardano ed evocano momenti della sua carriera particolarmente significativi; quando è in programma una partita importante in Serie A, vengono postati foto o video inerenti a incontri degni di nota tra le stesse squadre disputati nell’epoca di riferimento (e.g. stasera si gioca Lazio-Milan, e qualche ora fa l’admin ha condiviso un servizio, tratto dalla trasmissione Controcampo — anch’essa un pezzo di storia recente — su un Lazio-Milan 4–4 del 1999); spesso vengono postate foto o video di personaggi ed eventi di culto di quegli anni senza un motivo o una ricorrenza particolari, giusto per tenere attiva la molla nostalgica della pagina, giusto per operare un confronto, possibilmente impietoso, con gli elementi omologhi nel calcio attuale (e.g. video di partite memorabili dei Mondiali del 1998; screenshot di partite giocate sulla prima edizione del videogioco PES; foto di Totti e Del Piero in Nazionale 15 anni fa con commento ironico “Zaza e Immobile”, amaro riferimento alla coppia di attaccanti di qualità assai minore rispetto ai primi due che ha giocato più volte titolare negli ultimi anni); talvolta vengono postati video-saluti alla community da parte di personaggi legati al “calcio nostalgico”; con cadenza regolare, viene lanciato un invito agli utenti a scrivere il nome di un “giocatore nostalgico” con una particolare lettera iniziale; altre volte, si invita a condividere una frase, un evento, un personaggio, utilizzando quello che ormai è divenuto l’hashtag ufficiale della community, #machenesanno (e.g. “#machenesanno del Fenomeno Ronaldo all’Inter”); con regolare frequenza viene inoltre creata e gestita dall’admin la “Machenesanno’s Cup”, competizione a suon di Like tra elementi del calcio nostalgico divisi di volta in volta in categorie (c’è stata quella degli allenatori, quella dei portieri, quella delle squadre etc etc) in cui gli utenti devono votare il vincitore delle sfide mettendo il MiPiace. Questi sono i principali tipi di post condivisi dall’admin, ma la tipologia è ancora più variegata e alcuni non rispondono a formule ricorrenti.

Ma quali sono gli elementi che tengono gli utenti uniti a Serie A — Operazione Nostalgia e li incoraggiano a partecipare con i loro commenti (che sono poi i veri UGC di questa community)?

Innanzitutto, l’uso continuo della parola “nostalgia”, con il suo derivato aggettivale “nostalgico” e il neologismo coniato ad hoc “nostalmagia”: tale utilizzo ricorrente di un’unica idea, che concorre quindi a una precisa connotazione degli ideali della community, crea e consolida il senso di appartenenza sotto un’unica bandiera, costituendo indirettamente un incentivo a partecipare attivamente.

Discorso simile può essere fatto per l’hashtag #machenesanno, che pone una barriera ben precisa tra i fan del periodo calcistico di riferimento e i più giovani che invece sono cresciuti nel mito dei calciatori contemporanei e non conoscono il “calcio nostalgico”. L’uso dell’hashtag inoltre invoglia a partecipare attivamente poiché viene a configurarsi come una sorta di format: avendo tra le mani un input così preimpostato, l’utente potrà compiere uno sforzo creativo minore per pensare a un commento, e incrementerà così la sua azione.

La dinamica degli appuntamenti fissi contribuisce a creare un senso di attesa tra gli utenti, che aspettano con trepidazione il lancio di un determinato tipo di post per poterlo commentare.

La tecnica dell’adulazione, tipica del trust building: l’admin ha l’abitudine di dichiararsi commosso dell’attività intensa degli utenti, e tende ad usare espressioni come “vi amo”.

I video-saluti: un Giovanni Trapattoni o un Pasquale Luiso che saluta Serie A — Operazione Nostalgia non solo conferisce lustro alla community, ma è anche una sorta di certificazione autorevole del suo valore.

L’ottimo utilizzo del Priming da parte dell’admin, che alimenta continuamente lo stereotipo della superiorità in toto del “calcio nostalgico” rispetto a quello contemporaneo, non perdendo occasione di affermare, ad esempio, che una determinata squadra di fine anni ’90, che all’epoca al massimo si qualificava in Coppa UEFA, oggi vincerebbe lo scudetto; oppure che i vari bomber di provincia di quegli anni oggi sarebbero titolari in Nazionale, et similia.

Ultimo ma non meno importante (anzi!): l’organizzazione dei Raduni Nostalgici. Attraverso una serie di convenzioni con negozi e brand sportivi, l’admin il 4 settembre è riuscito a riempire piazza San Babila di fans del “calcio nostalgico”, tutti con indosso una maglietta risalente agli anni ‘90-inizio 2000, portando come ospiti 4 giocatori dell’epoca. È prevista una riedizione in primavera in una città del centro-sud.

#machenesanno che al Raduno di settembre io c’ero, e che ora sto parlando di Serie A — Operazione Nostalgia in un compito per l’università!

--

--