Analisi Papers: ipotesi di errori metodologici.

Raffaele Ravaglia
Social Mustard
Published in
3 min readNov 10, 2015
  1. The function of self-disclosure on social network sites: Not only intimate, but also positive and entertaining self-disclosures increase the feeling of connection di Sonja Utz.

- Considera solamente fascia 19–31. Non include la fascia secondo me più significativa dei minorenni.

- Sarebbe stato interessante anche analizzare il dato riguardante il numero di coppie che hanno rifiutato di aderire all’esperimento, quindi di non rivelare informazioni sul loro stato sentimentale (concetto di disclosure) e quanto sia stato facile/difficile trovare delle coppie disposte a farlo.

2. Do we look happy? Perceptions of romantic relationship quality on Facebook di Emery, Muise, Alpert & Le.

- Par2: non si capisce bene cosa si intenda per self-disclosure. Molta confusione, nessuna affermazione chiara.

- “This effect has only been demonstrated for dyadic relationships so far, but similar processes could explain why people feel more connected to their Facebook friends who post entertaining status updates.”

Mi sembra abbiano reso le cose in maniera un po’ troppo semplice.

- Si cerca di dare un modello statico che esemplifichi le interazioni umane, come fosse una formula matematica. Non penso sia possibile, ci sono troppe variabili, nella testa di ogni persona, che non si possono prevedere.

3. I Would Like To…, I Shouldn’t…, I Wish I…: Exploring Behavior-Change Goals for Social Networking Sites di Sleeper, Acquisti, Cranor, Kelley, Munson & Sadeh.

- Fossi stato uno dei ricercatori non avrei neanche preso in considerazione l’opzione di “voler postare di più sul proprio profilo” in quanto non mi sembra una problematica di grande importanza.

“One participant, for example, wanted to “post more pictures” because “My mom is also on Facebook,

and I know she would love to see more pictures of my kids.”

Non mi sembra possa avere rilevanza nello studio condotto, basterebbe, in maniera molto semplice, postare più foto.

- “After participants described their goals, we asked for “three specific steps” they could take “in the next month, toward achieving your goal.” Il loro problema è proprio quello di non riuscire a raggiungere l’obiettivo, quindi si presume non abbiano idea di come procedere. La domanda risulta quindi poco sensata.

4. Walk A Mile in Digital Shoes: The Impact of Embodied Perspective-Taking on The Reduction of Negative Stereotyping in Immersive Virtual Environments di Yee & Bailenson.

- “We argue that immersive virtual environments provide the unique opportunity to allow individuals to directly take the perspective of another person and thus may lead to a greater reduction in negative stereotypes.”.

Non penso sia l’unica via per farlo. Molti esperimenti del genere sono stati condotti semplicemente “truccando” il volto di una persona giovane per farla sembrare anziana.

- “When we judge ourselves, we tend to rely on situational factors (i.e., “I did poorly on the test because I didn’t sleep well the night before.”). On the other hand, when we judge others, we tend to rely on dispositional factors (i.e., “He did poorly on the test because he’s not that bright.”)”. Mi trovo in disaccordo con quanto detto: molto spesso siamo ipercritici nei nostri confronti e magnanimi nei confronti altrui, secondo il mio punto di vista.

- Non penso che tramite questo esperimento ci si possa veramente immedesimare appieno in una condizione di anzianità: le capacità motorie e intellettuali del soggetto rimangono comunque quelle di una persona più giovane.

5. The Effect of Social Factors on User-Generated Content Productivity: Evidence from Flickr.com di Hsiao & Wang.

- “Therefore, social comparison and social identity will be measured by the scales adopted from previous studies”. Si corre il rischio che il metodo di valutazione non sia appropriato: la popolazione odierna potrebbe essere costituita in modo diverso da quella di qualche anno fa e il metodo di misurazione potrebbe risultare non adatto.

- Lo studio è articolato molto bene, forse l’unica pecca risiede nel fatto che si è deciso di svolgerlo solamente su un unico sito (Flickr.com), il che restringe parecchio il campo di indagine.

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