Anobii, la community dei topi di biblioteca

Federico Stefano Sala
Social Mustard
Published in
3 min readNov 1, 2015

Il nome è già una garanzia: deriva dal termine che usano gli anglosassoni per indicare i topi di biblioteca e ci azzecca parecchio. Faccio parte di questa community da un paio di anni, tra le tante passioni, quella di leggere un libro mi accompagna fin da bambino. Il problema è sempre stato trovare dei libri interessanti, senza perdere tempo a leggere recensioni quasi sempre fallaci o direttamente le prime 30/50 pagine, per poi scoprire che era meglio dedicarsi ad altro. Ecco allora Anobii, la community che ti aiuta a scoprire i libri adatti ai tuoi gusti.

  1. Personal design.
    Partecipare ad Anobii è molto semplice: basta inserire mail e password, dopo di che si ha a disposizione la propria pagina o meglio il proprio scaffale. Infatti, una volta registrati, bisogna iniziare a catalogare i propri libri inserendo il titolo e il numero ISBN, così facendo si andrà a comporre il proprio scaffale con tutti i libri letti, il che porta a due vantaggi:
    1) gli altri utenti potranno navigare nella nostra libreria e scambiare opinioni sui libri, ma soprattutto prendere spunto per leggerne di nuovi
    2) il sistema fa una ricerca automatica delle librerie di altri utenti simili alla nostra e consiglia nuovi libri
    Così facendo non dovremo nemmeno navigare tra le milioni di librerie (tanti sono gli utenti) per ricercare qualcosa che ci possa interessare. Infine l’interfaccia permette una fruizione della community ottimale, non è dispersiva ed è molto semplice da usare.
  2. Identità
    Leggere libri è sempre stato un passatempo non troppo cool, anzi. Avere un luogo in cui condividere questa passione senza doverla temperare per paura di non essere ben accetti è già qualcosa che crea un forte senso di appartenenza. Su Anobii gli utenti si sentono fisicamente in una biblioteca in cui poter fare qualsiasi domanda o condividere qualsiasi opinione su qualsivoglia libro, anche perché le discussioni sono raccolte sotto dei topic che permettono di categorizzarle in maniera più intuitiva. Inoltre la possibilità di condividere la propria libreria e la lista desideri, per farsi consigliare dei nuovi libri da leggere oppure trovare utenti pronti a prestare quelli desiderati, permette ai lettori di conoscersi a vicenda, creando legami di amicizia anche al di fuori della community.
  3. Trust building
    La fiducia in questa community è alla base dell’intero progetto.
    1) le recensioni e le opinioni sui libri sono prodotte da moltissimi utenti e non dal responsabile editoriale del libro: questo comporta, un po’ come su trip advisor, opinioni positive e opinioni negative, sta poi al lettore decidere da quale parte far propendere l’ago della bilancia, ma certamente si ha molta più fiducia in queste recensioni che in quelle ufficiali.
    2) poiché è possibile vendere o prestare libri, Anobii ha creato un sistema che è in grado di tracciare il proprio volume e permettere così agli utenti di fidarsi reciprocamente. Inoltre il sistema di feedback è un’altra garanzia che porta gli utenti a fidarsi di questa community e dei suoi utenti.
    3) infine, per chi vuole navigare su Anobii in tutta sicurezza e gli capita di incappare in dubbi o problemi, è stato creato il gruppo “serve aiuto con Anobii?” in cui tutti gli utenti sono invitati a partecipare per spiegare come hanno risolto dubbi o problemi, e in questo modo creare un database per chiunque volesse usufruirne. Una sorta di pagina FAQ, ma molto più ampia e in continua evoluzione, che porta ogni singolo utente, nuovo o vecchio, a non perdere mai tempo trovando subito risposta alle proprie difficoltà.

Insomma Anobii è come stare in biblioteca con un responsabile pronto a consigliare, dirimere questioni e aiutare il lettore in qualsiasi momento sia per lui necessario. Ecco perché il numero di iscritti è in continuo aumento, ma la community sembra sempre una piccola stanza tra amici, con un bel libro, davanti al camino.

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