Applicazioni nella vita: come un tasto cambia la giornata

Gabriele Lingiardi
Social Mustard
Published in
5 min readOct 10, 2015

Esempi di behavior changing design:

1. Le app di lettura veloce. Facendo apparire singole parole sullo schermo, disposte in modo da favorire la massima ottimizzazione dei tempi di lettura, queste app permettono di risparmiare tempo, ma anche di porsi sfide di velocità. La dimensione social di queste app permette di condividere i risultati ottenuti e rendere partecipi i nostri amici dei progressi. Le caratteristiche di progettazione stimolano ad aumentare il numero di parole lette in un determinato tempo. Es: Flash reader; Skim.

2. La conferma delle competenze in Linkedin. Questa opzione stimola a scegliere le competenze dichiarate sul social network con maggiore attenzione. Lo stretto legame della piattaforma con il mondo del lavoro invita a raggiungere un alto numero di competenze confermate. L’appagamento ottenuto è maggiore di quello derivato da un semplice like, proprio perché lascia sottintendere l’aprirsi di nuove opportunità lavorative. Non è raro che si chieda agli amici di confermare le abilità. Dal momento che un numero maggiore di conferme è il fondamento della credibilità di chi ricerca un’occupazione.

3. Le app di regolazione del sonno: poste sotto un cuscino possono monitorare la qualità del sonno e svegliare al momento più opportuno o avvisare quando è ora di dormire. Per uno stile di vita più sano. È possibile condividere i propri progressi con gli amici anche se, più che la condivisione, è interessante il confronto con i dati altrui e i progressi riscontrati. es: Sveglia intelligente; Deep relax

4. le spunte blu di what’s app: un chiaro tentativo di rendere la comunicazione virtuale più vicina possibile alle dinamiche face to face. L’utente è forzato a rispondere sapendo di essere, virtualmente, osservato. La velocità di risposta è infatti maggiore attraverso questi sistemi di messaggistica che attraverso gli sms.

Utilizzo di un behavior changing design

Programmazione dei post su pagine di Facebook.

Obiettivo: creare engagement attraverso la pubblicazione regolare e continuativa dei post anche nelle ore in cui è più difficile essere on line.

Strumento utilizzato: l’opzione “programma post” di Facebook. Opzione esclusiva per la gestione delle pagine.

Esecuzione: una delle maggiori difficoltà del gestire una pagina Facebook è quella di dare continuità ai post pubblicati, rispettando scadenze e orari, e garantendo così ai fan della pagina almeno un contenuto al giorno.

Questa attività male si concilia con i ritmi della giornata lavorativa, in cui spesso, negli orari in cui la maggior parte degli utenti è on line, chi deve pubblicare non ha tempo di elaborare un post efficace.

Ci sono, in questo caso, due obiettivi che si incrociano: uno è quello del social network stesso, che vive sulla frequenza dei contenuti postati e sulle interazioni generate. È prevedibile quindi che ci sia da parte di questo ente un tentativo di ottimizzare l’utilizzo della piattaforma e aumentare il numero di utenti attivi e di post pubblicati.

Chi produce contenuti ha l’obiettivo di massimizzare l’efficacia delle pubblicazioni e aumentare la propria popolarità social, risparmiando così tempo.

La funzione “programma” resa disponibile da Facebook per permettere ai gestori di pagine di programmare l’uscita dei contenuti è un efficiente caso di behavior changing design.

Per studiare al meglio questa funzione ho gestito una pagina politica, di stampo locale, provando a pubblicare utilizzando esclusivamente la funzione “programma”.

Giorni prima che venisse assegnata questa ricerca era iniziato un periodo molto intenso per la pagina: un grosso scandalo in città ha infatti portato ad un periodo politicamente instabile, culminato con l’annuncio delle dimissioni del sindaco.

La pagina è gestita da me e da altre tre persone.

Prima della programmazione

Inizialmente gli aggiornamenti avvenivano in modo confuso, spesso sovrapponendosi. Senza la possibilità di dare un ordine, sia temporale che logico, ai contenuti abbiamo riscontrato una maggiore fatica a produrre i post. Dal 17 al 24 settembre si registra infatti un calo nei risultati delle statistiche e nel numero di contenuti postati. In questo periodo di tempo sono infatti solo 5 i post pubblicati. Tutti i contenuti sono provenienti da terzi e rigirati sulla pagina. Il post più popolare raggiunge 321 persone.

La settimana successiva, con l’appesantirsi del clima politico, la pagina si attiva, anche se ancora in modo confuso, senza alcuna programmazione dei post. dal 25 settembre al 2 ottobre si pubblicano 6 post di cui 3 sono contenuti originali, non presi da fonti terze. Il post di maggior successo raggiunge 606 persone.

Tra il 4 e il 5 ottobre, giorni precedenti all’inizio di questa analisi ma che considererò retrospettivamente, si decide, con gli altri gestori, di pubblicare almeno un post al giorno negli orari strategici, quali la pausa pranzo o l’inizio della serata. Viene quindi programmato un video originale contenente un’intervista al segretario del partito, la copertura è da record: 2395 persone raggiunte. Il post successivo, programmato a distanza di 12 ore, viene penalizzato dal successo della pubblicazione precedente e non riesce a raggiungere più di 300 persone.

Con l’inizio dello studio per cui sto scrivendo ora, è iniziata anche una fase di riflessione sulle modalità e la frequenza di programmazione. Abbiamo deciso di regolamentare il flusso di informazioni della pagina pubblicando i contenuti originali a distanza di 24 ore l’uno dall’altro, per evitare sovraesposizione, e di girare i contenuti delle altre pagine, a noi vicine, ad una distanza di 12 ore, circa, l’uno dall’altro.

Da martedì 6 ottobre a sabato 10 la pagina presentava un contenuto nuovo e un contenuto girato da terzi ogni giorno. Il ritmo così ottenuto ha nettamente giovato al rendimento della pagina: 2 post hanno raggiunto più di 1000 persone e uno ha superato le 2000. Il dato più significativo è però l’aumento del numero dei commenti. Se prima erano pressochè assenti ora quasi ogni post viene commentato.

La funzione “programma” ha quindi raggiunto due obiettivi: quello di aumentare la frequenza di pubblicazione (obiettivo che si presume ricercato da Facebook) e una maggiore visibilità, non che interazione (fortemente ambiti dai gestori della pagina).

Risultati della programmazione

Fallimenti di questo behavior changing design: non ho riscontrato alcuna diminuzione delle ore trascorse a monitorare la pagina. Dovendo tenere d’occhio costantemente gli sviluppi e adeguare i contenuti agli eventi della cronaca, minuto per minuto, il risparmio di tempo previsto è stato praticamente annullato.

Gabriele Lingiardi

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