Build your web identity.
La nascita e la diffusione dei media digitali hanno determinato un profondo cambiamento del modo in cui i soggetti si rappresentano e si mostrano agli altri. L’interazione sociale, individuata come una parte integrante del processo di costruzione dell’identità personale e della sua successiva rivelazione, cambia conseguentemente fattezze. O meglio, con i social media cambiano gli strumenti attraverso cui manifestare la parte più intima e profonda di se stessi. Essi permettono la rivelazione della propria identità mediante una serie di elementi di natura differente: tipologia di contenuti pubblicati, interazioni con e degli altri utenti, informazioni condivise o celate,ecc. L’insieme di questi elementi determina un processo di costruzione di identità estremamente consapevole e in qualche modo mirato alla rappresentazione di una precisa immagine di se stessi. La forma attraverso cui l’identità viene mostrata diventa fluida e malleabile a seconda delle esigenze che spingono il soggetto ad iscriversi e dunque ad interagire su un social network piuttosto che su un altro. Se i social network oggi diventano i canali mediante i quali l’identità scivola e si concretizza, la loro osservazione permette di comprendere il processo di costruzione dell’identità del soggetto ma anche, e soprattutto, il modo in cui quest’ultimo cerca di “comunicarsi” agli altri.
Per la mia analisi, ho deciso di osservare il profilo Facebook di un mio amico, che con i social “smanetta” per lavoro e per passione. Per preservare la sua privacy lo chiamerò semplicemente “Bob”.
Appena si accede al profilo di Bob, l’attenzione si posa sulle due principali immagini in vista: quella di copertina e quella del profilo. La prima è una rappresentazione molto suggestiva del pontile di Bagnoli, quartiere di Napoli dove risiede e verso il quale dimostra un attaccamento. Quella del profilo invece è una sua foto in bianco e nero, scattata probabilmente con una buona macchina fotografica data la risoluzione dell’immagine. Se si scorre velocemente l’album delle foto del profilo si osserva che quasi tutte sono ben costruite da un punto di vista formale e compositivo. Questo induce a credere che Bob abbia un interesse particolare nei confronti della sua immagine, nel senso più estetico del termine.
Continuiamo.
Bob pubblica sul profilo le sue informazioni personali quasi interamente. Sappiamo dove è nato e quando; cosa ha studiato e dove; dove lavora, ha lavorato e con quali mansioni; il suo numero di telefono e il contatto su Twitter. Sappiamo anche che suona in due gruppi musicali, ma questo lo si capisce anche da immagini che spesso lo ritraggono durante performance live. La sezione dedicata alle informazioni personali è estremamente dettagliata, il che può far pensare che lui sia una persona molto interessata a delineare una precisa immagine di sè, il più possibile completa e che lasci poco all’immaginazione di chi legge. In più, l’accuratezza delle informazioni professionali (si presenta come Digital Marketing Manager) comunica l’intento di considerare il social non solo come passatempo, ma come un mondo ricco di potenziali opportunità lavorative al quale è necessario presentarsi col vestito migliore.
Sono 256 le foto pubblicate da Bob ad oggi attraverso Instagram, social su cui evidentemente è molto presente. Anche in questo caso si ritrovano immagini molto curate dal punto di vista formale e sembra essere affascinato da composizioni geometricamente strutturate. In generale emerge una sensibilità estetica molto marcata. Nessun elemento delle composizioni fotografiche sembra essere collocato casualmente, come se ogni componente rispondesse ad un preciso scopo estetico e sottintendesse un ordine ed una logica rappresentativa ben strutturata.
Per quanto riguarda gli amici, il profilo di Bob ne conta 1622 e 97 persone che lo seguono. Risulta dunque inserito in una fitta rete di contatti. Le interazioni sul social, nello specifico commenti e like, da parte dei suoi amici sono frequenti e numerose, inducendoci a credere che Bob abbia un solido network di contatti anche al di fuori di Facebook; anzi, il social network sembrerebbe essere uno strumento attraverso il quale semplificare, rafforzare e gestire le relazioni sia personali che professionali. Inoltre i post generano un buon engagement tra i contatti che infatti interagiscono, commentano, intavolano discussioni e esprimono opinioni. Bob risponde a tutti i commenti e contenuti che gli vengono postati, dimostrando un’intensa e dinamica attività. Ma non solo, questo genera negli utenti la sensazione di essere ascoltati, apprezzati e considerati ed impatta molto positivamente sull’immagine e sulla reputazione che si ricopre nel web. Infatti in qualsiasi processo comunicativo la consapevolezza della presenza costante e affidabile di un’altra persona determina un abbattimento delle difese personali e una conseguente apertura verso l’altro. Sul web instaurare un tipo di rapporto del genere, basato su rispetto e fiducia, può essere vincente per l’affermazione della propria identità.
Infine, dal suo profilo Bob emerge come una persona interessata ad argomenti molto diversi tra di loro. Se si osservano gli ultimi 10 post della sua timeline individuiamo soprattutto 3 categorie di contenuti:
1. Link, perlopiù da Youtube
2. Articoli
3. Fotografie
I post sono spesso ironici e dai toni leggeri. Questo induce l’audience ad interagire con essi più facilmente.
Bob cura con estrema attenzione la sua web identity; monitora, gestisce e pubblica qualsiasi elemento che possa accrescerla, migliorarla e soprattutto supportarla. A dimostrazione di ciò, segue uno screenshot di un post da lui pubblicato ieri sera dopo aver saputo di essere il soggetto di quest’analisi.
Dunque, in sostanza, la composizione dell’identità sul web avviene attraverso un’opera di decoupage tra diverse componenti, tutte rappresentative di una parte di se stessi. Ma non sono solo i contenuti a comunicare cosa e chi siamo; concentrarsi su una di queste componenti o tralasciarne un’altra è a sua volta una forma di comunicazione. Questo permette una vera e propria attività di management dell’identità sul web, attraverso un principio di adattabilità legato agli obiettivi della nostra comunicazione sui social. La buona gestione dell’identità, sia reale che sul web, permette persino la convivenza di scopi comunicativi diversi su una stessa piattaforma, senza generare uno scollamento tra cosa si è e cosa si vuol far credere di essere.