CAMBIA LA TUA VITA CON UN “TAP”

Luca Maioli
Social Mustard
Published in
3 min readOct 11, 2015

Cosa non si fa con un pollice…?

Non sono mai stato un amante di tutto quel gregge di applicazioni più o meno utili che solitamente tendono a intasare le bacheche dei social network, ma non nego che ci siano alcuni strumenti nel mondo social in grado di modificare gli atteggiamenti delle persone. Non mi sono dovuto sforzare per trovare quattro esempi di “behavior changing design” che utilizzo regolarmente.

BLABLACAR: Negli anni ’90 venivo costantemente messo in guardia rispetto agli sconosciuti, nel 2015 grazie a Blablacar li pago per darmi passaggi in auto. Un cambiamento di logica totale, se razionalmente il mio povero neurone mi consiglierebbe di affidarmi alla puntualità di Trenitalia, nella pratica l’esistenza di una community che valuta i guidatori è sufficiente per convincerlo di volta in volta che la destinazione sarà raggiunta senza particolari problemi.

ICOYOTE: Per rimanere nell’ambito dei trasporti voglio citare l’app ICoyote, che potremmo definire come l’angelo custode di tutti gli “aficionados” di Autostrade per l’Italia. Icoyote segnala con un interfaccia chiara e intuitiva se la velocità che stiamo mantenendo costituisce un problema agli occhi dei tutor lungo la rete autostradale, la sua funzionalità migliore è data dal fatto che gli altri utenti possono segnalare in tempo reale qualsiasi antipatica iniziativa della polizia, come posti di blocco e autovelox mobili. Il funzionamento dell’intero sistema si basa sulla disponibilità da parte di tutti a segnalare le varie situazioni, e credo sia proprio il meccanismo di fiducia che si innesca a provocare il cambio di comportamento nel modo di intendere un trasferimento.

SPOTIFY: Nella vita si può rinunciare a molte cose ma di certo non a spotify, le ragioni per cui questa applicazione ha rivoluzionato il modo di consumare musica sono stati ampiamente argomentati. Nel mio caso, data per assodata la spotify-dipendenza, il vero behavior change si verifica quando la “sessione” passa da pubblica a privata, per qualche strano motivo infatti mi rendo conto che quando sono al riparo dallo sguardo dei miei contatti la musica che ascolto cambia decisamente. Spesso mi capita di pensare la sessione privata di spotify come un momento per trasgredire la norma che mi vuole ascoltatore di musica elettronica per virare su altri generi.

GRUPPI SILENZIATI SU WHATSUP: forse è un esempio banale e non propriamente corretto ma credo fermamente che si tratti di una delle più grandi invenzioni dell’uomo dai tempi della ruota. Probabilmente come me, anche molti di voi ricorderanno di come alcuni anni orsono questa fantasmagorica funzionalità fosse un miraggio, quando ai nostri figli racconteremo che i gruppi all’alba di Whatsup non si potevano silenziare, causeremo loro incubi notturni e crisi di panico. Tutti gli utilizzatori di WA si saranno trovati di fronte alla dura scelta tra l’abbandonare una conversazione (con le relative ripercussioni) e il subire passivamente la ricezione di una mole di messaggi di dubbia utilità. La funzione “silenzia” è la soluzione socialmente accettabile di questo problema.

È proprio riguardo a questo che ho impostato il mio mini esperimento, da martedì ho riabilitato tutti i gruppi che avevo silenziato in precedenza ottenendo risultati prevedibili:

- Rimozione di qualsiasi tipo di suoneria/vibrazione

- Riduzione della durata della batteria

- Aumento del nervosismo dei coinquilini

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