Come una gravidanza può cambiare la tua vita Social
Analisi di un profilo pubblico di Facebook secondo l’articolo “The function of self-disclosure on social network sites: Not only intimate, but also positive and entertaining self-disclosures increase the feeling of connection” di Sonja Utz in Computers in human behavior.
Il profilo che ho analizzato è quello di una ragazza di 20 anni residente in un paesino di provincia e come la sua vita social sia cambiata dopo una gravidanza inattesa.
Chi l’ha detto che la vita finisce con una gravidanza soprattutto se inattesa?Non sempre una gravidanza inattesa è un male.
Il Self-disclosure di informazioni relative alla sfera privata e intime come una gravidanza inattesa può essere un buon deterrente alla risoluzione di problemi che spesso non si ha la forza o meglio non si riesce a risolvere di soli.
Come ben definito nell’articolo “The function of self-disclosure on social network sites: Not only intimate, but also positive and entertaining self-disclosures increase the feeling of connection” oggi i confini tra sfera privata e pubblica sono talmente labili che si fa fatica ad individuarli e quindi ci sentiamo più connessi con tutti quelli che pubblicano post su esperienze positive.
Ho scelto di analizzare questo profilo Facebook poiché credo che è un ottimo esempio di come l’identità del sé di una persona molto estroversa si alteri a contatto con l’altro generalizzato (spettegolezzo di paese) dovuto ad una gravidanza inattesa e non programmata, soprattutto se all’età di 20 anni portando il soggetto a chiudersi dentro se stessa nei suoi problemi.
L’istituzione ovvero il complesso degli schemi di condotta influisce molto in ciò poiché inibisce il soggetto ad esporsi pubblicamente fino al 6 mese di gravidanza quando ormai nulla poteva essere più nascosto e portando il soggetto ad una self-disclosure a forte impatto mediatico soprattutto se avviene in un piccolo paese di provincia con una mentalità chiusa e fortemente religiosa. La self-disclosure ha portato però a molti commenti e like che hanno permesso al soggetto di migliorare la propria autostima.
In conclusione mi sento di poter affermare che l’altro generalizzato e le istituzioni influiscono molto sull’identità di sé e ci sentiamo maggiormente connessi con coloro che rendono pubblica un’immagine di sè positiva e che sia il più possibile vicina alla nostra identità.