Criticità Metodologiche

Laura Beccaria
Social Mustard
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3 min readNov 8, 2015

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Ammetto di essermi sentita una piccola Sherlock che legge tra le righe, con tanto di occhialetti e matita dietro l’orecchio. Anche con la lente d’ingrandimento, che fa vintage e crea atmosfera. Giuro che gli occhi mi bruciano un po’ davvero. Mi sono chiesta chi sono io, studentessa alle prime armi, per poter trovare errori nelle ricerche di studiosi esperti?

Leggendo tra le righe, qualche ipotesi la posso formulare.

Paper 1. Ovvero status sentimentali.

Non possiamo giudicare l’affinità di coppia in base alla loro rappresentazione sui social. Penso che qui il problema sia proprio alla base della ricerca. Men che mai dalla foto profilo. Puoi avere anche un intero album di foto di baci e abbracci. Ma la vita di coppia vera è fuori dai social.

Puoi avere la foto profilo con il tuo lui in una relazione di due settimane e con il tuo migliore amico in una relazione di sette anni. Puoi avere lo stato sentimentale di “fidanzato ufficialmente” e avere l’amante nella realtà. Puoi avere 700 foto con lui ma tutte scattate lo stesso giorno e pubblicate dilazionate nel tempo per ricordargli quanto lo ami mentre non lo vedi da tre settimane.

Poi non sottovalutiamo il ruolo del singolo sui social. O meglio, quanto uno sia influencer. Esistono persone comuni che con un selfie allo specchio prendono 7845 like. Tutto quello che fanno è bello e giusto e chissà perché. Ecco, l’apprezzamento dello status sentimentale o delle foto in coppia vi rientra.

Paper 2. Rappresentazione di sé sui Social Network.

In questa indagine ho individuato due possibili criticità: una qualitativa e una quantitativa.

A livello quantitativo, il campione è troppo ristretto. Sui social sono registrati più di 2 miliardi di utenti. Mi sembra un po’ poco analizzare il comportamento di 151 persone (divenute poi 60 per abbandono del test).

Inoltre, per il livello qualitativo, queste persone erano studenti di un’università tedesca. Quindi età omogenea e, per quanto con caratteri vari, comunque con caratteristiche differenti di visione di sé, del mondo e dei social rispetto a studenti di altre nazioni, lavoratori, o persone di età diversa.

Paper 3. Come i Social cambiano i comportamenti.

Anche in questo caso mi sembra ci siano piccole mancanze qualitative e quantitative. Innanzitutto, essere iscritti a un social network non vuol dire utilizzarlo effettivamente, aver effettuato il login nell’ultimo mese non vuol dire essere attivi o avere particolari obiettivi nel suo utilizzo.

Il campione di analisi è ancora troppo ristretto, la cultura e lo stile di vita influenzano molto il comportamento online. Non è possibile generalizzare.

Paper 4. Trust building.

Ancora un campione troppo limitato da un punto di vista numerico, cui si accompagnano scarse informazioni riguardo i loro trascorsi, che unite a troppe intuizioni, hanno generato risultati non troppo rilevanti.

Paper 5. UGC.

La ricerca è stata focalizzata sul social Flickr.com e questo mi pare un fattore limitante. Il web è colmo di UGC, specializzati in diversi settori e anche a diversi livello di capacità. Se l’obiettivo è lo studio dei legami e della loro influenza sulla produzione di contenuti, mi sembra sia stata scelta una piattaforma un po’ “fredda”, specie in relazione ai siti specializzati. Questa è una mia opinione, ma una spiegazione sul perché proprio Flickr.com manca tra i dati, come mancano informazioni quali-quantitative sugli utenti presi in considerazione.

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Laura Beccaria
Social Mustard

Writer; Traveller; Media Management student; Fashion addicted. Instagram: Lallicoco