Dall’online all’offline, uniti contro Trenord

Francesco Piotti
Social Mustard
Published in
2 min readNov 8, 2015

Ho deciso di analizzare una community di cui faccio parte, seppur non attivamente (e, aggiungo, in modo un po’ utilitaristico). Si tratta del gruppo Facebook Comitato Amici Pendolari della Tratta Domodossola-Arona-Milano e ritorno.

Si tratta di un gruppo nato con lo scopo di mantenere informati in tempo reale i disgraziati pendolari di questa disgraziata tratta, tra i quali il disgraziato sottoscritto, riguardo ritardo dei treni, binari, scioperi, carrozze libere. O almeno, questo era lo scopo iniziale.

A distanza di circa 2 anni dall’apertura del gruppo, oggi i membri sono più di 2300. La struttura è quella del gruppo chiuso, per entrarvi bisogna formulare la richiesta. Una richiesta simbolica, che non costituisce un ostacolo, in quanto chiunque tendenzialmente viene accettato. Come accennavo, la community col tempo ha cambiato la propria fisionomia, secondo due direttrici.

  1. Le persone che utilizzano attivamente il gruppo sono quasi sempre le stesse, circa una ventina. Con l’andare del tempo, i post informativi sono stati sostituiti da post, spesso “tragicomici”, che poco hanno a che fare con lo scopo iniziale del gruppo. Solitamente sono lamenti riguardo le condizioni dei treni, ritardi e disservizi vari, che di fatto, però, non sono informazioni logistiche per gli altri membri.

Letizia M*****

6 novembre alle ore 6:23

Mi sveglio e penso: ci sarà il treno oggi?

Ho ricevuto una notifica per questo post. Alle 6.23. Non l’ho presa benissimo.

2. D’altra parte, la community si è spostata dall’offline all’online. Il termine “Comitato” è stato aggiunto al nome soltanto in un secondo momento, quando il gruppo ha effettivamente costituito un comitato riconosciuto, grazie alla personale iniziativa di uno dei gestori del gruppo, avvocato. Il Comitato, grazie anche a iniziative come raccolte di firme, ha avuto la possibilità più volte di parlare con Trenord della condizione della tratta, esternando richieste che hanno portato, diverse volte, ad ottenere risultati.

Una community di fatto fallimentare, almeno apparentemente, rispetto ai propositi, ma che, cambiando fisionomia, è riuscita a porsi degli obiettivi e, spesso, a portarli a termine.

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