Camilla Rolandi Ricci
Social Mustard
Published in
4 min readSep 26, 2015

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Facebook specchio dell’anima???

Significato dell’informazione sullo status affettivo in Facebook.

Inutile prenderci in giro la nostra vita volente o nolente è altamente condizionata da questo social, ma come facevamo prima che i social in generale entrassero nella nostra vita?
Il vecchio e sincero bigliettino delle elementari in cui barravi la casella si o no alla domanda vuoi essere fidanzato con me è stato sostituito da i vari stati sentimentali che Facebook ci fornisce: fidanzato ufficialmente, sposato, coppia di fatto, convivente, in una relazione aperta o complicata, separato, divorziato, vedovo.
Il padre di Facebook ha creato quest’opzione affinché ogni utente avesse informazioni sull’orientamento sessuale di una persona e se quest’ultima fosse impegnata o meno, perché la spinta più ovvia che porta ad aprire una pagina social è proprio quella di poter trovare la nostra anima gemella ma come spesso accade rischiamo di trovarne solo la brutta copia. Quindi se vuoi far sapere a più persone possibile cosa capita nella tua vita sentimentale giorno per giorno ora per ora lascia fare a Facebook e non rimarrai deluso.

Ma quanti di noi sono davvero coerenti e sinceri sulla propria pagina social? Sulla base di questa domanda, che nasce dalla mia esperienza personale, ho guidato un piccolo e semplice test.
Test:
ho preso in considerazione, tra i miei contatti, dieci coppie di età compresa tra i 17 e 27 anni. Ho analizzato la loro situazione sentimentale e ho sottoposto loro un semplice test di tre domande a risposta aperta.

1. Espliciti la tua situazione sentimentale su Facebook? 2. Cosa ne pensi a riguardo? 3. Se si perché lo fai?

Ho potuto constatare che circa il 50% di loro ha dichiarato di essere impegnato sul proprio profilo taggando anche il proprio partner ma essendo persone sopra i 20 anni e con una relazione stabile e duratura, ovviamente al di fuori della propria pagina, non risuonano molto affascinanti in termini di like e commenti, come se la sincerità non facesse più notizia. Per quanto riguarda l’altra metà un 20% che riguarda soprattutto le coppie tra i 17 e 19 ovvero i teenager, anch’essi con lo stato esplicitato, hanno però avuto un modo differte di condividere la notizia, tendendo a condividere l’informazione con un effetto a sorpresa come se fosse più importante pubblicarlo prima su Facebook che dirlo di persona, sono in definitiva le coppie che tendono a riscuotere un gran numero di like e commenti di ogni sorta, come se la conquista del territorio/stato di affermazione sociale fosse una notizia degna di nota, insomma molto rumore per nulla. Il restante 30% infine si divide tra chi lo esplicita senza taggare il parthen per far capire agli altri qualcosa di se senza entrare nello specifico, chi proprio non lo esplicita e chi invece ironizza sulla propria coppia quindi non pensando che esplicitare o meno il proprio stato sia importante.

Ma le risposte più interessanti e diverse sono emerse dalla seconda e terza domanda in particolare da soggenti di genere femminile:

-Ragazza di 25 anni, fidanzata ufficialmente da 3 anni:
“Non ho bisogno di dimostrare agli altri qualcosa, secondo me scrivere fidanzato ufficialmente può significare due cose o
vantarsi o soffrire di insicurezza e mostrare che socialmente si ha raggiunto un punto fermo nella propria vita.
Lo sappiamo noi e socialmente non ce importa di farlo sapere agli altri alla fine la coppia vive al di fuori della rete sociale nella vita vera fatta di sorrisi e non di mi piace o condivisioni”
-Ragazza di 22 anni, fidanzata da 2 anni:
“Penso sia una cosa inutile per me, serve solo se sei fidanzato e non vuoi che nessuno, soprattutto chi non conosci, ti infastidisca”.

-Ragazza di 17 anni, fidanzata da un anno: “ fa figo, se non lo metti sui social è come se non esistesse, come se la tua relazione non fosse matura al punto di poterlo urlare a tutti”.

Conclusioni: vediamo quindi tre risposte differenti, che ci danno la giusta sfumatura di sentimenti che navigano nei social insieme a noi. Infine i cluster che emergono da un’osservazione più ampia e che prende in considerazione maggiormente i single e in particolare uomini, risultano essere svariati e si dividono in chi dice la verità, chi mente per schermarsi da una possibile situazione fastidiosa, chi ironizza sulla propria condizione, chi falsifica a causa dell’insicurezza e infine chi è immune da tutte queste strategie e piccole bugie e preferisce ancora, fortunatamente, la semplicità della quotidianità e non appende la sua vita a un social.

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