Giulia Zanoni
Social Mustard
Published in
5 min readOct 11, 2015

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I sogni son desideri?

Le quattro app selezionate che rispecchiano il concetto di persuasive design sono:

· Acqua Drill, una app che ti ricorda di bere un certo numero di litri d’acqua per arrivare alla dose di litri giornaliera considerata ideale.

· Spotify, che non credo abbia bisogno di spiegazioni.

· My Fitness Pal, app che conta le calorie di quello che mangi e che cerca di gestire la tua dieta.

· Dream:ON, app che ha lo scopo di modificare i tuoi sogni.

Tra tutte queste App ho deciso di utilizzare Dream:ON per l’esperimento di questa settimana perché ero curiosa sia di vedere se in effetti i miei sogni avrebbero subito modifiche, sia se avrebbe riscosso qualche feedback particolare sui social. Volevo insomma testare l’affordance di questa app e vedere se avrebbe avuto effetti negativi o positivi sia su di me sia sui miei contatti social.

Dream:ON è una app che, secondo il suo ideatore, lo psicologo Richard Wiseman dell’Università di Hertfordshire, sarebbe in grado di influenzare la fase REM del sonno di chi lo utilizza, aiutandolo a sognare ciò che preferisce. Dream:ON è un progetto di scienza su base volontaria: chi partecipa infatti è invitato a scrivere una recensione sui sogni fatti e se erano in linea con le proprie aspettative. Le informazioni verranno usati da Wiseman e dal suo team per approfondire la loro conoscenza del sonno e dei sogni.

Nel concreto quello che bisogna fare è puntare la sveglia, scegliere un alarm tone e un soundscape, ovvero una musichetta che partirà durante la fase REM, e che dovrebbe effettivamente influenzare i sogni del soggetto. A questo punto bisogna andare a dormire poggiando il telefono sul letto ricordandosi di lasciare la connessione dati accesa, è solo così che, infatti, la app può tracciare le varie fasi del sonno del partecipante e far così partire il soundscape quando si trova in fase REM.

Il principio su cui si basa è lo stesso per cui se sentiamo un suono qualsiasi durante la fase REM (rubinetto che perde, un clacson, il traffico fuori dalla finestra) tendiamo ad incorporarlo nei nostri sogni e trasformalo in qualcos’altro.

8/10/2015

Il mio primo approccio con questa app è stato un mezzo fallimento. Avevo impostato la sveglia per le 8.05 e selezionato come soundscape “Peaceful Garden” che prometteva quanto segue “Take a stroll through the garden of tranquility and smell the beautiful flowers. Listen to the birdsong in the air as the trees whistle in the breeze”.

Nella realtà dei fatti ho sognato tutt’altro che una piacevole passeggiata in giardino.

Ho comunque postato il contenuto dei miei sogni su Twitter e su Facebook.

Twitter non lo uso molto, quindi, già che c’ero, ne ho approfitto per leggere qualche notizia e ritwittarla. Il post su Facebook non ha esercitato particolare scalpore (8 likes).

9/10/2015

Anche oggi non ho sognato alcuna piacevole passeggiata in giardino, inizio a pensare che la app non stia funzionando

Per quanto riguarda il risvolto social, diciamo che, personalmente, mi vergogno abbastanza a postare le evoluzioni dei miei sogni. Non che ci sia nulla di male, ma credo che, lo facesse qualcun altro, non mi importerebbe molto. Eppure una delle mie amiche, non sapendo fosse un progetto per l’università, mi ha detto, tramite messaggio privato, di trovarla un’iniziativa carina. Tuttavia non ha messo like su Facebook al mio post di update (per ora siamo a solo 4 likes).

10/10/2015

Questa notte ho deciso di utilizzare come Soundscape “Into the City” e finalmente ha funzionato: ho sognato di essere a Milano, nel traffico cittadino. La prova che non sono più i sogni ad essere desideri, ma i desideri a diventare sogni finalmente l’ho sperimentata su me stessa.

Dal punto di vista dei social, questi continui update continuano a non destare scalpore a livello di likes (2) o commenti, ma credo suscitino curiosità nei singoli, anche se poi questa curiosità non viene manifestata in pubblico: la mamma di una mia amica, di professione psicologa e mio contatto di Facebook, mi ha scritto dicendomi che l’ho incuriosita e che vuole sperimentare anche lei questa app.

11/10/2015

Questa notte la mia fase REM è stata pressocchè inesistente, quindi non penso di poter dare una valutazione oggettiva sulla riuscita dell’esperimento.

Il post su Facebook non ha ancora ricevuto nessun like così come quello su Twitter.

Conclusione

Per quello che mi riguarda, l’uso della app non ha cambiato la mia qualità del sonno, mentre almeno una volta ha influenzato il contenuto dei miei sogni.

Dal punto di vista dello spread sui social posso dire che, poichè il mio utilizzo di Twitter di norma non è costante, su di esso i feedback sono stati praticamente inesistenti; su Facebook, che invece di utilizzo molto di più, un minimo grado di partecipazione c’è stato, espresso sia attraverso i likes sia attraverso messaggi privati.

In realtà però credo che quello le persone si dicono tra sè e sè quando vedono update del genere sia “e a me cosa importa?”.

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