I video virali su YouTube sono un esempio di comunicazione memetica?
I memi sono microunità culturali che si diffondono da persona a persona per imitazione, sono facili da replicare e proprio per questo si caratterizzano di una forte spreadability. Sono unità di informazione culturale che possono avere una diffusione strepitosa ed evolversi in veri e propri prodotti culturali. Il meme con la sua spreadability si fissa nella mente e nella memoria dei soggetti. Le tre caratteristiche del meme sono infatti diffusione ( livello di contagio, propagazione, durabilità del meme), replicazione (si considera la semplicità, facilità del meme di replicarsi) ed evoluzione (come si trasforma il meme).
Tra i video virali/memetici di YouTube che considero sono quelli realizzati da Matt H. comunemente conosciuti con il nome di “Where the hell is Matt?”
Matt H. è un designer di videogiochi statunitense ed è diventato conosciuto per la sua buffa danza “Dancing Matt” che ha spopolato nel web. L’idea di base dei suoi tre video, nasce in realtà da uno scherzo da parte dei suoi amici che lo prendevano in giro per il suo modo spiritoso di ballare. Tutti e tre i video sono realizzati con un budget molto basso ma grazie al successo strepitoso che hanno riscosso Matt ha ottenuto degli sponsor diventando anche promotore della campagna “Travel Happy”. La struttura di base dei suoi video si ripete, ovvero attraverso una telecamera frontale Matt si riprende che balla in diverse città e paesi del mondo.
Il primo video, pubblicato nel 2006, nasce a seguito di un collage di piccoli spezzoni di riprese di Matt che danza in diverse località del mondo visitate durante vacanze precedenti. Come sfida nei confronti dei suoi amici, che scherzosamente lo prendevano in giro per il suo modo di ballare, Matt decide di caricare il suo video in rete. Nel video del 2006 il fruitore può distinguere i diversi paesi non solo attraverso il sottotitolo che indica il luogo ma anche grazie alla presenza dei monumenti simbolo di ogni città, come ad esempio il Muro di Berlino, Brooklyn Bridge di New York, Buckingham Palace di Londra, i resti della città di Efeso in Turchia e molti altri. La divertente danza di Matt è accompagnata dalla canzone Sweet Lullaby dei Deep Forest con frammenti in lingua originale delle Isole Salomone della Papua Nuova Guinea. In questo video l’attenzione si focalizza principalmente sul susseguirsi di paesaggi meravigliosi ed incantevoli in cui Matt si diverte a ripetere quei buffi passi e movimenti che caratterizzano il suo modo di ballare. Questo video ha attualmente solo su YouTube 20 milioni di visualizzazioni.
Nel 2008 Matt decise di realizzare un secondo video e compie un viaggio di 14 mesi in 42 paesi del mondo. Anche in questo caso si susseguono panorami e paesaggi mozzafiato di tutto il mondo, India, Zanzibar, Australia, Spagna, Germania, Argentina, Chicago accompagnate dalla canzone Praan di Gary Schyman. Matt continua a ripetere i movimenti che compongono la sua simpatica danza ma questa volta è accompagnato dal movimento libero di gente comune che ballano e si divertono insieme a lui. Tutti vengono coinvolti e catturati dal movimento di Matt che travolge dai più piccini alle persone più anziane. Ciò che colpisce di questo video è come la semplicità di un “balletto” possa coinvolgere ed unire diverse culture e popolazioni provenienti da tutto il mondo, come se non ci fosse nessun tipo di distinzione razziale. Matt riesce in soli 5 minuti di video a mostrare come basta poco per superare i confini e le barriere culturali, entiche e religiose e lasciarsi andare tutti insieme in un ballo sfrenato e libero da regole. Questo video, con la sua semplicità accattivante e coinvolgente, ha guadagnato ben 50 milioni di visualizzazioni.
L’ultimo video è stato realizzato nel 2012 in cui oltre allo scorrere di immagini di città di tutto il mondo, Matt organizza una piccola coreografia con le persone coinvolte nella suo ballo. In ogni città è possibile vedere un balletto diverso che rispecchia le tradizioni e costumi della propria cultura e paese. In paesi come Indonesia, Mongolia, Maldive, Zimbabwe e Hawaii, Matt indossa vestiti tradizionali e locali e sperimenta danze indigene delle diverse popolazioni africane. Mentre in Pennsylvania si imbatte nella coreografia di un gruppo di cheerleaders, in una danza classica con delle bambine in Serbia o in un ballo liscio in Austria. Verso la fine del video, quando la musica si fa più ritmata, in alcune città (Milano, Roma, etc.) vengono realizzati dei veri e propri flash mob, in cui Matt non è più facilmente identificabile tra le persone che lo circondano. Ora è lui a essere totalmente avvolto e travolto dall’euforia e dalla gioia delle persone. Il video si conclude a Washington proprio nel giardino di casa di Matt che con sua moglie e il suo piccolo bimbo realizzano anche loro una breve coreografia: tre inchini di ringraziamento per chi ha partecipato, chi ha reso possibile la realizzazione dei video, chi ha permesso che diventassero virali ed avessero una spreadability senza precedenti.
Il successo di questo video sta nella sua semplicità. Matt ripete un balletto fatto da movimenti semplici che coinvolgono sia le persone che ballano con lui nel video sia coloro che lo guardano a casa. I partecipanti del video sono persone comuni anche se di etnia, cultura e razza diverse. L’enorme spreadability è anche data dalla possibilità che i fruitori hanno di compiere un giro in diversi paesi del mondo in soli 5 muniti di video, in cui l’utente scopre e riscopre le bellezze del mondo. Si esaltano, soprattutto nei video del 2008 e 2012, la diversità dei popoli, cultura, razza, etnia, lingua, ma tutti accumunati dalla voglia di unirsi in questo ballo.
Ci sono memi che si diffondo principalmente a livello locale altri invece, come in questo caso, che hanno un effetto virale a livello globale. I video di Matt hanno avuto e continuano ad avere un livello alto di spreadability dovuto alla semplicità del movimento facile da riprodurre, all’allegria e alla felicità che il video trasmette e alla singolarità del messaggio che veicola, cioè il volersi divertire, condividere un momento gioioso e superare le barriere tra popolazioni diverse e considerarsi un’unica comunità globale.