Il timido e la repulsiva: un esperimento di falso amore

Abbiamo deciso di fidanzarci, sì. Ed è parsa una scelta strana ad entrambi. “Senti, posso fidanzarmi ufficialmente con te? Ma solo su Internet, mi pare chiaro. Mi sembri proprio la persona più adatta”. La premessa insolita con cui si apre questo esperimento di psicologia sociale spalanca in realtà scenari imprevisti.

Quando si presenta un avvenimento che arricchisce o distrugge la vita affettiva di persone a noi care ci sentiamo coinvolti, o ci sentiamo in dovere di sentirci coinvolti, o ancor peggio ci coinvolgiamo autonomamente rompendo i cardini della porta del privato. Nel caso in cui entrino in gioco i social media, però, le cose non vanno esattamente come ci si aspetta.

Io e Tommaso ci siamo fidanzati. Io e Tommaso ci conosciamo relativamente da poco. Nessuno dei miei amici sa chi è Tommaso. Nessuno dei suoi amici sa chi è Sara. Eppure la nostra unione è stata salutata dal mondo con una valanga di likes e quasi nessuna richiesta di spiegazione. “Ma chi è? Ma come vi siete conosciuti? Ma da quanto tempo è nata?” Trepidanti di reggere chi sa quale gioco, abbiamo abbassato le armi di fronte ad una felicità generale che ci ha lasciato abbastanza confusi.

E’ necessario aggiungere che, a distanza di tre giorni, la lieta novella era già storia vecchia, e le poche frecciatine ricevute da qualcuno che forse vedeva più degli altri che qualcosa non quadrava sono sparite diradandosi nelle conversazioni private in chat.

L’aspetto evidente di questo gioco sociale è stato notare come a nessuno interessasse sul serio cosa pensavamo noi, i diretti interessati della faccenda, come le nostre personalità fossero surclassate da un annuncio che poteva benissimo non avere fondamento, ma della cui veridicità nessuno si è preoccupato di indagare.

Si può affermare che i social veicolino notizie che vengono date per vere nel 90% dei casi, anche se prive di ogni fondamento o precedente? La risposta è sì. Le persone non indagano, non si soffermano, non analizzano, prendono per dato tutto ciò che leggono.

L’esperimento ha messo in luce quanto, ad oggi, i legami affettivi viaggino su canali ben diversi da quelli classici e quanto questi, nonostante siano più immediati, ci tengano definitivamente molto più distanti gli uni degli altri.