#InstaShopping

Valentina Broggini
Social Mustard
Published in
6 min readOct 11, 2015

Social Media. Oggi quotidianità, qualche anno fa “quegli sconosciuti”. Strumenti che, più o meno consapevolmente, hanno mutato il nostro comportamento e il nostro rapporto con ciò che ci circonda. E poi ci siamo noi. Noi utenti ingegnosi. Curiosi. Noi che, con il nostro agire volto a soddisfare i bisogni personali più diversi, siamo riusciti a trovare nuove e varie funzioni a strumenti ideati per altro. Istinto di sopravvivenza, o meglio, capacità di adattamento nel mondo digitale dei Social Network. Un’evoluzione naturale delle specie che prosegue con il profilarsi di nuove figure, le quali, delle possibilità offerte da questi strumenti hanno saputo farne il proprio punto di forza, diventando fenomeni globali, creandosi figure professionali nuove e di incredibile successo. Già, perché a differenza delle specie animali (in cima alle quali troviamo ovviamente l’uomo), che nella storia del pianeta si sono evolute in modo diverso in base alle caratteristiche del proprio ecosistema naturale, i Social Network eliminano i confini geografici ed i limiti delle distanze, creando un unico grande ecosistema sociale digitale.

L’ambiente sociale digitale, quindi, influenza il nostro comportamento tanto sui Social stessi e quindi, di riflesso, nella vita sociale che qui si svolge; quanto nella vita pratica di ogni giorno e nelle sue azioni. Tra le molte possibilità di analisi, personalmente, ho scelto quattro funzioni che influenzano e mutano il nostro comportamento.

Su Facebook la possibilità di creare eventi. All’inizio era un modo per far sapere velocemente e con estrema diffusione, l’organizzazione di un dato evento, con tutti i dettagli relativi. Tanto che poi le varie pagine Facebook sono diventate anche piccole agende personalizzate. Spesso per decidere come organizzare il week end mi capita di fare un giro di rito sul mio calendario di Facebook. Ma c’è di più. Ultimamente è diventato anche strumento di satira o più semplicemente un modo per organizzare uno scherzo a qualche amico. Sempre più diffusi sono eventi pubblici che prendono di mira personaggi noti o problemi di attualità ironizzando, diventando piccoli strumenti di “satira sociale” o di protesta con la quale si può esprimere indirettamente la propria posizione riguardo al tema preso in considerazione.

Secondo esempio. Twitter. Quei suoi stati da 140 caratteri. Stati d’animo, eventi, opinioni. Soprattutto notizie. Con il delinearsi delle varie funzionalità, la possibilità di aggiungere foto e link a pagine internet, il Social ha visto l’aprirsi di moltissimi profili di organi ufficiali, strutture e professionisti. Personalmente parlo del giornalismo. In particolare di quello sportivo. La possibilità di seguire le proprie firme preferite o i quotidiani che più ci incuriosiscono. Twitter è diventato la mia rassegna stampa mattutina personalizzata. Permettendomi di risparmiare ogni giorno i soldi dei vari quotidiani, di avere molta più scelta di notizie gratuite. Di leggere i comunicati ufficiali direttamente e in ogni momento, offrendo spesso i collegamenti agli articoli. Ho smesso completamente di tweettare, utilizzando il Social come strumento di informazione senza seguire amici o conoscenti della vita reale.

Terzo. Snapchat. Strumento nato come applicazione di messaggistica, ha iniziato la sua scesa relativamente da poco. Consente di scambiarsi foto e video che si possono modificare con i vari filtri (che registrano tra l’altro ora o temperatura)e con una durata limitata nel tempo e che tu, utente che invia, puoi scegliere fino a un massimo di 10 secondi. Il messaggio dopo la visualizzazione si cancella e se il destinatario dovesse decidere di effettuare uno screenshot, arriverebbe subito la notifica relativa. Una sorta di Whatsapp a tempo, ma volto più che altro a video e foto. Così era alla nascita. Il successo, poi, è dilagato quando è stata introdotta la possibilità di pubblicare i video in un sezione intitolata “la mia storia”. Premesso che Snapchat inizia con il sincronizzare la tua rubrica con gli utenti che lo posseggono, funziona in base ai contatti telefonici e al Nickname dell’altro utente, ciò si traduce nella possibilità di aggiungere agli amici (stessa dicitura di Facebook tra l’altro), qualunque utente di cui tu conosca il Nickname. È questa la funzione che ha trasformato Snapchat in quello che c’è di più vicino ad un social, da semplice applicazione per scambiarsi video e foto con gli amici. La cosa più interessante è la possibilità di vedere chi visualizza la tua pubblicazione, in modo da avere un feedback ben preciso. Ragion per cui, molte delle personalità più seguite sui Social “istituzionali” sotto ogni post pubblicato su questi ultimi, indicano il nickname Snapchat ed esortano a seguire le proprie storie. Una tra i tanti Chiara Ferragni. Questa funzione ha portato molti a passare la vacanza, il concerto o, più semplicemente, la giornata, con il telefono in mano aperto su Snapchat, per pubblicarne i momenti migliori e controllare il numero e l’identità di chi li fruisce.

Quarto. Instagram e l’uso dei Tag. Uno dei Social che, a mio parere, sta diventando uno dei più usati. Per l’efficacia e il fascino di un linguaggio che parla per immagini; perché ti permette di soddisfare i tuoi interessi, qualsiasi essi siano, dal cibo nelle sue declinazioni, alla moda, allo sport, i viaggi, la musica; per avere la possibilità di acquisire seguaci e ricevere like appagando la propria autostima o semplicemente per curiosare con estrema facilità tra i profili dei conoscenti. Quali siano i motivi, è il Social che vedo aperto la maggior parte delle volte sugli schermi degli smatphone dei compagni di viaggio in treno la mattina o agli amici quando si esce la sera. Personalmente, volgendo un rapido sguardo alla “Me pre e post-instagram”, mi stupisco di come sia cambiato il mio agire involontariamente. Prima di Instagram, non avrei mai fatto una fotografia, figuriamoci a me stessa e per poi renderla pubblica. Oggi non riesco a fare a meno di pensare se la foto che sto scattando possa essere pubblicata o meno su Instagram e se verrà apprezzata più da una certa angolazione piuttosto che da un’altra. Instagram stesso ha mutato il mio comportamento. Ma lo strumento che ho analizzato, più precisamente, è quello dei Tag; strumenti che in origine dovevano servire ad identificare le persone nella foto. Oggi il loro utilizzo è declinato in molti modi differenti. Tra i tanti, l’utilizzo per fare pubblicità ad un marchio. Fashion blogger, food blogger, nutrizionisti, esperti di ogni età e Paese si nascondono dietro gli hashtag, sotto i commenti, tra i pixel della pagina “esplora”. Ed è grazie ai loro Tag che i marchi più o meno grandi e conosciuti si fanno notare. Questo permette a chiunque di arrivare alle pagine ufficiale del brand, che mostrano le foto dei loro prodotti in una variegata e ricca galleria. Con il Repost mostrano quanto i loro prodotti siano apprezzati dai personaggi più famosi, che ne diventano testimonial. Nella descrizione del profilo, appena sotto i followers (possibilmente “nell’ordine di misura dei K”) e il pulsante “Follow”, compaiono i contatti. Facebook, e-mail, numero di telefono a volte. “Per info e ordini”. Il Tag su Instagram è diventato un importante ed efficace strumento pubblicitario e di marketing. Ed il Social un grande catalogo globale online, dove osservare, valutare, scegliere ed acquistare. Ho osservato. Ho provato. Devo ammetterlo è comodo, veloce, efficace. Negli ultimi mesi gli acquisti migliori li ho fatti partendo da Instagram e non sono mai rimasta delusa. Ho imparato a leggere il feedback nei commenti sottostanti. Si ha la possibilità di valutare i prezzi e trovare le occasioni migliori. Ho trovato attraverso Instagram negozi, tra le vie milanesi, che non conoscevo. E devo ammettere che inizia a diventare un’abitudine. Quando acquisto o trovo l’ispirazione direttamente su Instagram o anche nel caso di una necessità, prima cosa, sbircio il profilo Instagram del negozio o del brand. Uscire per fare acquisiti ormai non mi capita più, in modo da risparmiare tempo. Non è la stessa cosa, ma si ha una possibilità di scelta globale, una vetrina affacciata sul mondo. Dagli occhiali da sole ai costumi da bagno. Che sia necessità o piacere la scelta inizia da Instagram.

--

--