La repubblica degli stagisti
Devo ammettere di essere una millenials alquanto anomala, ebbene sì, confesso di non essere un membro attivo in nessuna community, né su Facebook né altrove. Fa eccezione un unico gruppo alla quale sono iscritta, all'interno del social network di Zuckerberg, focalizzato sul tema dell’occupazione e delle diverse opportunità di lavoro. Sto concludendo il mio percorso formativo e, tra non molto, entrerò anche io all'interno del mondo del lavoro. Conclusa la triennale, a Torino, ho affrontato il mio primo stage e a breve dovrò confrontarmi con il secondo. Curiosa di capire come girasse questo fantomatico mondo del lavoro, di captarne le regole e le tendenze così da non arrivare impreparata, girovagando su Facebook e seguendo alcuni professionisti del settore della comunicazione, mi sono imbattuta nel gruppo La Repubblica degli Stagisti e ho deciso di iscrivermi. Tenersi informati è di vitale importanza, le innumerevoli leggi e i continui provvedimenti rendono incerto il nostro futuro così ho pensato che affidarmi al consiglio, e perché no anche al confronto, di coetanei ed esperti fosse il modo migliore per fronteggiare l’incertezza che contraddistingue la mia generazione.
La Repubblica degli Stagisti è una testata giornalistica nata nel 2007 sotto forma di blog e, successivamente, approdata su Facebook dove ha dato vita ad una community che oggi conta 7406 membri. Il gruppo chiuso, al quale di può accedere solo previa richiesta di iscrizione, consente ai vari membri di condividere un piccolo spazio ben delimitato, all'interno del grande contenitore di Facebook. Il fatto di essere contenuto all'interno del social network consente al gruppo di avere un design conforme a quello più generale di Facebook ed il suo utilizzo risulta perciò semplice e lineare: non è richiesto un ulteriore inserimento di dati personali o la condivisione di elementi di altra natura, la scrittura dei post è immediata, la pubblicazione non necessita del via libera dell’amministratore, così come per i commenti o la condivisione quindi l’interazione è immediata e il design della community invita ad un dialogo continuo.
Le dinamiche partecipative che nascono e si sviluppano all'interno della community possono subire delle modifiche a causa di diverse variabili quali: il livello di fiducia presente nel gruppo, l’interazione che si viene a creare tra i vari membri, l’intensità con la quale vengono pubblicati i contenuti, le diverse identità che emergono ed infine i legami di forza che serpeggiano all'interno delle diverse interazioni.
Trust Building → la community è costituita da gente comune come studenti, stagisti e neo-professionisti perciò è difficile sentirsi estranei o inferiori per grado e/o competenze; tutti possono imparare da tutti e ci si aiuta l’un l’altro proprio come se si fosse in una grande famiglia. Un dubbio, un problema, un’incomprensione viene gestito come se fosse proprio e, così, si cerca di sostenersi a vicenda. Inoltre, si condividono articoli interessanti, e perché no, anche notizie bizzarre che possano sdrammatizzare e strappare qualche commento ironico. Infine, molte altre pagine Facebook ricorrono ad articoli e/o materiali pubblicati da La Repubblica degli Stagisti per dare veridicità ed autorevolezza alle proprie notizie; questa è un’ulteriore prova della reputazione che il gruppo porta con sé e che invita gli utenti a fidarsi dei contenuti che viaggiano all'interno della community.
Identità → una community si basa sul senso di appartenenza che i suoi membri condividono ed in questo caso si tratta della situazione che molti di essi vivono. La maggior parte dei soggetti, infatti, è alla ricerca di un impiego. Condividendo una condizione comune, capita così che ci si identifichi con i colleghi, ci si immedesimi e ci si confronti. È da notare, poi, che le diverse identità all'interno della community rappresentano quelle reali, i soggetti che interagiscono al suo interno, infatti, mostrano il loro nome utente e la loro immagine del profilo esattamente come compare sul profilo Facebook di ciascuno di loro. Il tono con il quale si interagisce è professionale e pacato, difficilmente emergono personalità esaltate e/o egocentriche. Io, in particolare rivesto un ruolo passivo, leggo, scruto, mi informo, ma quasi mai commento o interagisco. Il mio comportamento può essere dettato dal fatto che non mi sento integralmente inserita nel mondo del lavoro e dall'uso che faccio della community: imparare e informarmi piuttosto che dare consigli e/o pareri.
Behavior change → il comportamento dei membri del gruppo cambia in funzione della crescita professionale dei singoli soggetti. Quando uno studente si iscrive alla community, inizialmente si comporta in modo prevalentemente passivo (guarda in silenzio in cerca di opportunità di stage, curioso di scoprire le dinamiche che animano il mondo del lavoro) successivamente, se inizierà uno stage, apprenderà competenze e conoscenze che accresceranno il suo ruolo all'interno del gruppo (potrà dare consigli, illuminare sulla forma di contratto o sulle questioni più strettamente burocratiche), infine se esso riuscirà ad ottenere un impiego fisso, di nuovo il suo ruolo muterà (potrà abbandonare il gruppo, fare da “guru” per i più giovani e condividere posizioni aperte della sua azienda). Il mio comportamento non è cambiato dal momento che, della mia iscrizione ad oggi, vivo la medesima situazione di studentessa universitaria ma non escludo che esso possa subire delle modifiche nell'immediato futuro.