Federica Mappa
Social Mustard
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3 min readOct 11, 2015

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LE SPUNTE BLU DI WHATSAPP: HA LETTO MA NON HA RISPOSTO

L’uso sempre più frequente di whatsapp ha cambiato decisamente il nostro atteggiamento nei confronti della conversazione on line e se vogliamo ampliare l’orizzonte di osservazione anche della gestione delle nostre relazioni. I vantaggi citati dai miei coetanei ormai affezionati al mezzo sono legati a ragioni di immediatezza e interattività accelerate ma soprattutto alla possibilità di verificare che dall’altra parte il messaggio sia arrivato, forte e chiaro. E chi ce lo dice? Sono le adorate e temute spunte blu. È questa la grande novità rispetto agli altri strumenti come i tradizionali sms. Che ci piaccia o meno, nel momento in cui visualizziamo un messaggio, quelle spunte lo rendono noto. Ed è qui che prendiamo una serie di decisioni, sia come mittenti che come destinatari.

Partiamo dai primi: analizzando l’esperienza con whatsapp di 20 miei amici, ragazzi e ragazze, ho notato come nel momento in cui prendono visione del messaggio cominci il conto alla rovescia per la risposta che il loro partner attende dall’altra parte, soprattutto per le donne. Se sanno esattamente cosa dire e come dirlo, il problema non si pone, si susseguiranno spunte blu a distanza di pochi secondi. Se, invece, si trovano in difficoltà per un qualsiasi motivo, come un momento inopportuno o domanda che richiede una considerazione elaborata, o semplicemente mancato interesse nella risposta, di solito si aprono quattro strade: non visualizzare affatto il messaggio, abbozzare un “ne parliamo dopo”, “ora non posso rispondere”, o, tendenza molto diffusa, visualizzare ma non rispondere o, ancora,rimandare la risposta. In ogni caso, si finisce, di solito, con l’alimentare le attese o creare disappunti.

Ed è qui che interviene il ruolo del ricevente. Ok, ha visualizzato. E ora? Quando campeggia sullo schermo il rassicurante “sta scrivendo” siamo certi che dall’altra parte ci sia un feedback immediato, indipendentemente dalla risposta. Una certa preoccupazione, però, emerge, spesso, quando questa fase si prolunga. Se ti ho fatto una semplice domanda e stai impiegando tre, quattro minuti ad elaborare una risposta, forse qualcosa non va. Ed ecco che ci compare un paragrafo di spiegazioni, rivelazioni o lamentele a cui dovremmo prontamente rispondere in nostra difesa. Sembrerebbe quasi un duello, un botta e risposta continuo che ci garantisce la spontaneità e la naturalezza della nostra conversazione.

Diversamente, quando ci troviamo di fronte ad una mancata risposta,o anche solo tarda, campeggia anche nelle menti più innocue e pacifiche una serie di dubbi: dal semplice “per quale motivo non risponde?”, al “perché e come ho messo l’altra persona in difficoltà?” Mentre, però, questi sono quesiti quasi leciti ne emergono, d’altra parte , altri del tutto accusatori, forse i più comuni,soprattutto tra le ragazze:” non saprà cosa dire e sta prendendo tempo”, “è on line e mi ignora”, “sta parlando con qualcuno”, “non ha voglia di rispondere”, fino all’inesorabile messaggio successivo che, di solito, con parole più o meno formali, recita così: So che hai visualizzato il messaggio. Perché non rispondi?

A detta dei miei amici oggetto di indagine, in particolare per le ragazze, le sopracitate spunte blu, insieme alla funzione “ultimo accesso” che monitora la nostra connessione, sono state spesso causa di liti, incomprensioni, rotture, e addirittura rivalutazione del rapporto con una persona ( “non mi rispondeva o lo faceva dopo ore, ho capito che qualcosa non andava”). Si tratta, in casi più complessi, di problematiche dovute ad una paradossale scarsa comunicazione tra le persone che trovano difficile dirsi le cose chiaramente ed elaborano il modo giusto dal proprio punto di vista per farlo o che addirittura scappano rimandando il tutto ad un momento migliore. Stando sempre al confronto con i miei amici, soprattutto con i ragazzi, capita spesso, invece, a dispetto di tutti gli allarmismi, di essere semplicemente sbadati, leggere e dimenticare di rispondere o di trovarsi in una condizione in cui non potremmo rispondere ma, per curiosità o semplicemente per far sparire la notifica, apriamo comunque la chat per leggere il messaggio. Starà poi a noi farci perdonare per la mancanza.

Insomma, da queste considerazioni appare chiaro come dietro un semplice simbolo si nasconda un’ampia serie di quesiti, dubbi, contraddizioni, ipotesi, osservazioni sociali che modellano, mettono in discussione e incitano le nostre conversazioni con gli altri e i connessi rapporti. Il “non sapere” determinate cose come accade per i tradizionali sms o facebook che è pensato per una moltitudine di attività e non esclusivamente per la chat a differenza di whatsapp, ci proteggeva in un certo senso da quel dovere all’always on che oramai ci vuole sempre presenti e reattivi andando ad intaccare quasi la nostra privacy. Volenti o nolenti,quindi, oggi, di fronte alle spunte blu siamo chiamati a rispondere, prima o poi, in un modo o nell’altro.

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