da: Machael Aziz

Lettura critica di alcune ricerche di Psicologia Sociale

Valeria Capettini
Social Mustard

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Abbiamo avuto occasione di studiare cinque paper riguardanti alcune ricerche, che ci hanno fornito ottimi spunti di riflessione.
Bello, ma nulla di nuovo: siamo abituati a leggere e studiare quanto ci viene indicato dai professori, imparando il più possibile.

Per la prima volta in questi anni di Università, siamo anche chiamati a valutare, e se necessario criticare, i testi che leggiamo. Una bella occasione per non prendere tutto come oro colato, o fingere di farlo per superare un esame e dimenticare la lezioncina nel giro di qualche giorno.
Riprendiamo quindi i testi che abbiamo studiato nelle ultime settimane, e proviamo a vedere se c’è qualcosa che non torna.

Paper 1: Do we look happy? Perceptions of romantic relationship quality on Facebook

La condivisione di informazioni su Facebook riguardanti una relazione sentimentale influenza l'idea che gli altri hanno di una coppia?

Per studiare l’argomento è stato preso in considerazione un campione di 108 coppie eterosessuali, tra i 19 e i 31 anni, di una non meglio identificata “piccola università canadese”.
• Non saranno pochi i casi esaminati per poter trarre conclusioni generali sull'uso dei social network e la loro influenza?
• È sufficiente prendere in esame le coppie di una realtà così circoscritta?
Si tratta di un’Università, il che presumibilmente delimita il campo di osservazione a una determinata “fascia” della società.
• È possibile eseguire una ricerca di questo genere senza preoccuparsi delle caratteristiche personali degli utenti? Basta scorrere la nostra bacheca di Facebook per renderci facilmente conto di come molte persone abbiano idee quantomeno distanti dalle nostre sull'uso dei social network.
Qualche giorno fa una ragazza che conosco si è lamentata su Facebook del prezzo della pillola anticoncezionale: penso che io avrei volentieri evitato di condividere pubblicamente informazioni di questo genere. Probabilmente lei leggerà in modo decisamente diverso, rispetto a me, il comportamento di chi tiene costantemente informato il pubblico facebookiano su quanto siano belle le coccole con il suo amore.
• L’esclusione di coppie omosessuali mi sembra un difetto a prescindere. Ma a maggior ragione trovo difficile comprenderla in questo caso, dato che abbiamo a che fare con una ricerca che non prende in considerazione le (altre) caratteristiche individuali, nonostante il ruolo non secondario che queste giocano nella materia trattata.

Paper 2: The function of self-disclosure on social network sites: not only intimate, but also positive and entertaining self-disclosures increase the feeling of connection

Si indaga, in questo caso, su come descriviamo noi stessi attraverso i Social Network: viene quindi analizzato il comportamento di 151 studenti di un’Università tedesca attraverso la somministrazione di un questionario.

•Qui, come per altro viene ammesso dalla stessa Sonja Utz al momento di trarre le conclusioni dalla ricerca, c’è il primo errore: il questionario che gli studenti dovrebbero compilare è molto lungo, tanto che per compilarlo ci vuole mediamente un’ora. In molti abbandonano l’impresa e solo 60 persone compilano il questionario: il campione su cui si svolge la ricerca diventa eccessivamente ristretto.

•Sicuramente non è facile trovare un metodo adatto a studiare il comportamento sui Social Network, data la forte influenza che su questo hanno le caratteristiche individuali di ciascuno: anche stavolta questo fattore viene del tutto ignorato.

•Come nel caso che abbiamo visto prima, poi, si tratta di un contesto ristretto: siamo in un’Università tedesca. Non è detto quindi che i risultati siano del tutto applicabili all'intera società tedesca o addirittura a tutti gli utenti dei social, a prescindere da età, nazionalità ecc.

Paper 3: I Would Like To…, I Shouldn’t…, I Wish I…: Exploring Behavior-Change Goals for Social Networking Sites

I ricercatori si chiedono quali obiettivi, per quanto riguarda i cambiamenti nei comportamenti, vorrebbero raggiungere gli utenti attraverso l’uso dei social network.

La ricerca coinvolge 604 Worker statunitensi di Amazon Mechanical Turk (ossia gli utenti che attraverso il sito internet di MTurk aiutano chi fa specifiche richieste in cambio di un pagamento in denaro) che hanno affermato di avere un account su Facebook, Twitter e Instagram e di averli usati nell'ultimo mese. In questo caso il campione considerato sembra essere più valido rispetto a quelli delle ricerche che abbiamo visto prima, sia per il numero di persone che per la loro varietà.

•Quello che mi sembra essere il difetto principale di questo metodo è il fatto di non verificare che i partecipanti siano effettivamente attivi sui Social in questione: per i Worker, utenti di un sito appositamente pensato per guadagnare in cambio di risposte, è bastato affermare di utilizzare Facebook, Twitter e Instagram per poter rispondere al questionario e ricevere la propria ricompensa. Non sappiamo se e come utilizzano i Social Network.

Paper 4: Walk A Mile in Digital Shoes: The Impact of Embodied Perspective-Taking on The Reduction of Negative Stereotyping in Immersive Virtual Environments

Attraverso l’utilizzo di una realtà virtuale immersiva, questa ricerca si interroga sull'efficacia della presa di prospettiva per la riduzione degli stereotipi negativi.

• Partecipano alla ricerca 48 studenti, di cui solo 24 faranno effettivamente parte dell’esperimento “ indossando” un avatar anziano. Il campione preso in considerazione è estremamente ridotto.

•Quello che mi sembra il difetto maggiore di questa ricerca è il fatto che non si prenda in considerazione cosa pensino i partecipanti degli anziani prima di eseguire l’esperimento. Soprattutto con un numero così basso di partecipanti, il fatto di non conoscere i pregiudizi che avevano prima dello studio non permette di portare a conclusioni generalizzabili.

•I ricercatori stessi hanno evidenziato come limite alla ricerca il fatto che molti dei partecipanti a cui è stato assegnato un avatar anziano hanno intuito quali fossero le finalità dell’esperimento, che avrebbero invece dovuto restare ignote per non comprometterne i risultati.

Paper 5: The Effect of Social Factors on User-Generated Content Productivity: Evidence from Flickr.com

In questo caso abbiamo una ricerca che studia come la produzione di contenuti da parte degli utenti sia influenzata da Confronto sociale, Identità sociale e Forza dei legami.

Per scoprirlo i ricercatori si concentrano su Flick.com, dove per due mesi vengono raccolti dati su contenuti, commenti e feedback e informazioni sugli utenti.
In base a tali dati i ricercatori pensano di valutare la percezione che gli utenti hanno dell’influenza sociale e dei loro legami, e quanto questo influenzi positivamente la produzione di contenuti da parte loro.

•Non viene riportata nel paper nessuna informazione riguardante il campione di utenti considerato: quanti sono? Sono di una particolare zona o sparsi su tutto il globo? Sono di una certa fascia di età? Di entrambi i sessi?

Perchè è stato studiato il caso di Flickr.com? Ci sono motivi particolari per analizzare proprio questo sito? E perché non prendere in considerazione anche altre piattaforme di condivisione di UGC?

•Dopo una lunga, lunghissima, premessa sulle ricerche che si sono occupate precedentemente di questioni legata a quella che si pongono i ricercatori, lo studio vero e proprio viene “liquidato” in una sommaria spiegazione del metodo usato e qualche frase di conclusione su come questa ricerca potrà essere utile in futuro. Non conosciamo gli effettivi risultati della ricerca stessa.

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