Rilevanza della Psicologia Sociale per lo studio degli ecosistemi digitali

Comunicazione digitale e psicologia sociale sembrano oggi convergere verso un’unica linea di studio del comportamento umano. Ma perché? Vivere in ambienti digitali ha ormai portato alla condizione di mediare ogni evento della vita umana, eliminando sempre più spesso il contatto diretto e il confronto trasparente. La psicologia sociale, come scienza che studia le influenze del pensiero altrui sull’agire dei soggetti, sposa perfettamente l’analisi dei nuovi media digitali come strumenti di comunicazione. Comunicazione reale o messaggi studiati ad arte? Quello che affidiamo alle piattaforme che mostrano la nostra esistenza al resto del mondo sembra non coincidere completamente con le dinamiche effettive della nostra esperienza umana.

Sarò accettato al meglio se pubblico un cosa invece che un’altra? Avrò più sostenitori se mostro interesse verso una corrente di pensiero piuttosto che un’altra? Il desiderio di affiliazione, come quello di esclusione, o originalità, sembrano amplificarsi tramite l’uso dei nuovi media.

Ad un primo sguardo le vere inclinazioni che ci muovono paiono sintetizzate da una macchina di giudizi sempre pronti ad emergere. Likes, shares, commenti creano l’apparato di soggezione che ognuno di noi si ritrova ad affrontare quando tenta di esprimere se stesso. Ecco perché si ritiene necessario capire e approfondire quanto questo impatti sulla creazione di identità del soggetto.

L’ossessione del giudizio frena istinti propri di ognuno di noi, ci inibisce nel mostrare veri lati del nostro carattere, passioni, gusti, sogni, interessi. Quando si discute, dunque, di comunicazione mediata associata alla psicologia sociale non bisogna mai dimenticare che il medium in un certo senso influenza il messaggio. Oggi i media come strumenti, come ambienti, sono contenitori che riescono tanto a riflettere quanto a filtrare le esperienze.